Handbike, Leonardo Melle “esagerato” protagonista al Giro d’Italia

In una mattinata di pioggia il Guerriero può riposare. Qualche ora prima, a Bari, Leonardo Melle ha realizzato un’altra impresa prendendo parte alla prima tappa della 12esima edizione del Giro d’Italia Handbike. “Ho esagerato a partecipare, ma a questo primo appuntamento non potevo mancare”, confida al nostro giornale. Pochi giorni fa il campione paralimpico manduriano è stato investito da un’auto pirata: “Non so come sono uscito vivo. Pieno di lividi e contusioni, ma nulla di rotto, grazie a Dio”. La ripartenza è stata immediata, condivisa con una sessantina di atleti, attraverso una “gara bellissima, una festa del ciclismo, del paralimpico in particolare, vissuta all’insegna dell’inclusione e della socializzazione. Quanto alle caratteristiche tecniche, il percorso era piatto e molto veloce”. Il vicecampione del mondo è atteso da una settimana di impegni in vista della seconda tappa del Giro d’Italia, in programma a Bellaria Igea Marina, sulla riviera adriatica: “Oggi giornata di riposo, farò qualcosa nel pomeriggio per ossigenare i muscoli, fare scarico. Poi si torna al lavoro: l’adattamento al nuovo triciclo peraltro, quello che usavo, non è facile”.
Tornando all’incidente del quale è stato vittima sulla Sava – San Marzano di San Giuseppe nella mattinata del venticinque marzo, dichiara, con riferimento all’impatto, che “è come essere colpiti alla testa, alle spalle, da una mazza da baseball, e ti ritrovi venti minuti a terra privo di sensi: mi sono risvegliato in ambulanza (veniva portato all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ndr), grazie alla coppia di anziani che, dopo avermi creduto morto sulla strada, ha dato l’allarme”.
Questa non è la prima prova che affronta l’uomo 52enne: “Oltre all’aneurisma cerebrale ho avuto un altro incidente in bicicletta: mi stavo allenando in discesa, per migliorarmi, quando mi ritrovai con la testa in un muro a secco, per l’attraversamento di un animale. Casco spaccato ma niente di rotto, anche in quella circostanza”. L’atleta, vicecampione del mondo di triciclo della sua classe, sa rialzarsi. E al di là delle prestazioni, delle medaglie, dei trofei conquistati, (primo di categoria a Bari, ha chiuso la prova in 1:11:34), la sua missione è dare esempio di resilienza forza rinascita. A chi lo ha preso in pieno senza curarsene, diciamo: le forze dell’ordine potrebbero anche non trovarti, potresti farla franca, ma la tua coscienza non ti lascerà in pace, richiamandoti al gesto di responsabilità. Alla gioia del riscatto che ha in nuce ogni essere umano. A tutti gli altri ricordiamo quanto sia indispensabile formare, insistere su una cultura del rispetto per la prevenzione degli incidenti stradali: i numeri sono sempre drammatici in Italia (la media giornaliera è di tre ciclisti investiti ricoverati in condizioni gravi, 180 morti nel 2021) e, più delle leggi speciali da varare, conta affidarsi alla sensibilità di ogni singola persona, di ogni automobilista. Che ricordi di non essere l’unico utente della strada.
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