Nel mondo

È la Speranza la via che ci porterà alla pace

Se le soluzioni restano lontane o rimangono limitate, abbiamo però il dovere di continuare a coltivare quella speranza che ci chiama in causa come protagonisti, nel pregare, nel pensare e nell’agire

19 Apr 2022

di Vincenzo Buonomo

Da cosa dipende la pace? È l’interrogativo che in questi giorni continua a circolare non solo nel linguaggio dei responsabili delle nazioni, degli organismi sovranazionali, dei capi religiosi, degli esperti, ma sempre più nella nostra quotidianità. Ancora prostrati da una pandemia che ha descritto il mondo negli ultimi due anni, abbiamo avvertito i segnali della guerradiversamente dal solito. Ci siamo accorti d’un tratto, che il mondo appare diverso negli scenari, nelle possibilità di azione e, soprattutto, nel suo futuro. Che poi è il domani di circa 8 miliardi di persone. Anche chi si fa difficilmente coinvolgere o è solito interessarsi ad altro,oggi si chiede se e come continuare a parlare di pace.

Questa volta sta cambiando qualcosa anche per noi del mondo occidentale abituati a ripetere che da settantasetteanni “avevamo la pace”. Magari dimenticando o volutamente ignorando, le tante guerre in atto, solo perché lontane dalla nostra latitudine: pur disponibili e pronti ad ogni possibile gesto solidale, le guerre degli altri ci sfioravano, affidate alle immagini, alle cronache e agli addetti ai lavori. Lo stesso conflitto nei Balcani degli anni ‘90 del secolo scorso, l’avevamo rapidamente derubricato a scontro interetnico, aggiungendo che si trattava delle aspirazioni di popoli a cui l’ideologia aveva impedito di raggiungere i grandi traguardi delle libertà e dei diritti. Adesso, invece, cominciamo a capire che la nostra pace è semplicemente un’assenza di guerra. Che la frammentazione è una realtà che oppone non solo Paesi ricchi e poveri o modelli istituzionali ed economici, marapidamente si è trasformata nella contrapposizione divisioni politiche e delle armi, quelle di cui si dispone equelle rese disponibili.

Se ne sono accorte le cancellerie dei Paesi europei dinanzi al vecchio continente nuovamente sede di combattimenti a seguito dell’aggressione della Russia sul territorio dell’Ucraina, con conseguenze inattese che vanno dalle strategie militari agli spostamenti forzati di popolazione, alla decisione di stabilire sanzioni vagliandone le conseguenze economiche, fino alladisponibilità di fonti di energia. Un quadro complesso dove probabilmente non è ancora chiaro se a guidareprese di coscienza o determinazioni politiche sia la corsa alle risorse e la loro disponibilità o piuttosto il dramma delle vittime dei crimini, degli eccidi, dei profughi e degli sfollati. Probabilmente si continua a ricercare quel“giusto equilibrio” che per secoli le potenze europee sono state abituate a rincorrere e che nel 1975 strutturarono il processo di Helsinki, inclusivo del Nord America e dell’Asia sovietica. I dati del cambiamento, però, dicono che non siamo più in un mondo che guarda all’Europa. È l’Europa a rincorrere le altre aree e in esse iprotagonisti della vita internazionale. E, allora, è facile accorgersi che non solo ogni conflitto è interdipendente,ma soprattutto che la guerra in terra ucraina ha sprigionato la volontà di regolare altre situazioni.

Così infatti si legge la ripresa di scontri in Terra Santa nei giorni significativi della Pasqua cristiana ed ebraica e nel pieno del Ramadan; i segnali di forza sulla coesistenza tra la Repubblica popolare cinese e la Repubblica di Cina che si trasformano in rivendicazioni; gli attacchi ai siti religiosi in Myanmar; l’uso dell’arma degli aiuti alimentari in Tigray per chiudere un conflitto teatro di atrocità e crimini. E si potrebbe continuare, nonper elencare situazioni, ma per cogliere come il futuro immediato dipende da questioni mai risolte e solo in apparenza dimenticate, frutto di problemi risalenti e sempre accantonati che ora in una generale incertezza (o caos?) si vorrebbe chiudere secondo la logica del fatto compiuto.

Sono indicatori che mostrano come non sarà facile chiudere la guerra in Ucraina, anzi lanciano i presupposti per un allargamento dei partecipanti o almeno degli interessati che a vario titolo e con modi diversi si presentano – o si proporranno – come parte del conflitto forse per ammantare altri coinvolgimenti e mire …altrove. Un allargamento di fronte al quale la necessità di un cessate il fuoco, nell’immediato si concentrerà nelproporre tregue armate, magari con il reclutamento di contingenti militari internazionali o ricorrendo alla minaccia reciproca della deterrenza. È chiaro che si trattasempre di sospensione dell’uso delle armi e non di pace, ma realisticamente di fronte a crimini di guerra – e forse anche di crimini contro l’umanità – è la sola finalità cheil negoziato può raggiungere, cosciente del limite e dell’incertezza.

A questo dovranno aggiungersi piani d’azione per fronteggiare gli squilibri sull’economia globale ad iniziare dalla mancanza di prodotti agricoli e alimentaridi base. Effetti del conflitto che nelle situazione attuale andranno a toccare Paesi già deboli, ma poigradualmente anche gli altri.

Da cosa dipende la pace, ci chiedevamo. Noi cristiani abbiamo appena invocato Dio, nella Preghiera universale, di essere liberi da pandemie, guerre e fame. E sono invece le realtà che ci angosciano e ci limitano in questo momento. Se le soluzioni restano lontane o rimangono limitate, abbiamo però il dovere di continuare a sperare, non ad illuderci, ma a coltivare quella speranza che ci chiama in causa come protagonisti, nel pregare, nel pensare e nell’agire. Per essere strumenti che concorrono a dare compimento e realizzazione a quell’invocazione a peste, fame et bello libera nos Domine.

 

foto Ansa-Sir

Leggi anche
Ecclesia

Il simulacro e le reliquie di San Cataldo a Montemesola

L’argenteo simulacro e le reliquie di San Cataldo vescovo nella serata di venerdì 3 maggio giungeranno a Montemesola nell’ambito della peregrinatio nelle vicarie dell’arcidiocesi. L’arrivo è previsto alle ore 20.15 nelle immediate vicinanze del portale di San Martino, da dove muoverà la processione alla volta di piazza 4 Novembre, per la consegna simbolica alle autorità […]

Invenzione della Croce, festa a Monteiasi e a Pulsano

Il 3 maggio, festa dell’Invenzione della Croce, celebrazioni si svolgono a Monteiasi e a Pulsano. Monteiasi A Monteiasi il Crocifisso, patrono del paese viene celebrato il 3 maggio nella cosiddetta “festa piccola” (quella “grande” ricorre il 14 settembre), durante la quale viene portato in processione uno dei Crocifissi presenti in chiesa, precisamente quello del settecento. […]

Ciclo di conferenze su San Cataldo

Un ciclo di conferenze sul nostro patrono, San Cataldo vescovo, sarà tenuto in questi giorni  dal prof. Antonio Fornaro, storico e ricercatore delle nostre tradizioni. Primo appuntamento, giovedì 2 maggio alle ore 18 nella sede di Puglia Promozione in piazza Castello, in collaborazione con l’associazione culturale “Vito Forleo”, presieduta da Nicola Cardellicchio, in cui egli parlerà […]
Hic et Nunc

Invenzione della Croce, festa a Monteiasi e a Pulsano

Il 3 maggio, festa dell’Invenzione della Croce, celebrazioni si svolgono a Monteiasi e a Pulsano. Monteiasi A Monteiasi il Crocifisso, patrono del paese viene celebrato il 3 maggio nella cosiddetta “festa piccola” (quella “grande” ricorre il 14 settembre), durante la quale viene portato in processione uno dei Crocifissi presenti in chiesa, precisamente quello del settecento. […]

Ciclo di conferenze su San Cataldo

Un ciclo di conferenze sul nostro patrono, San Cataldo vescovo, sarà tenuto in questi giorni  dal prof. Antonio Fornaro, storico e ricercatore delle nostre tradizioni. Primo appuntamento, giovedì 2 maggio alle ore 18 nella sede di Puglia Promozione in piazza Castello, in collaborazione con l’associazione culturale “Vito Forleo”, presieduta da Nicola Cardellicchio, in cui egli parlerà […]

San Nunzio Sulprizio, patrono degli invalidi e delle vittime del lavoro: le celebrazioni

Dal 2 al 5 maggio si svolgono, al rione Collebasso, i festeggiamenti in onore di San Nunzio Sulprizio, a cura della parrocchia omonima guidata da don Giuseppe Carrieri. Giovedì 2, 14.mo anniversario della dedicazione della chiesa, alle ore 19 si terrà la santa messa con omelia di don Paolo Martucci cui seguirà alle ore 20 […]
Media
02 Mag 2024
newsletter