Francesco

Papa Francesco: “La protesta è un modo di preghiera perché Dio non è un persecutore”

Il pontefice, all’udienza generale del mercoledì, ha proseguito il ciclo di catechesi sulla vecchiaia, incentrando la sua riflessione sulla parabola di Giobbe che, dopo aver perso tutto e protestato contro Dio, capisce che il Signore è un Padre tenero che “gli renderà giustizia”

18 Mag 2022

di Filippo Passantino

La parabola di Giobbe, l’attenzione al valore degli anziani, il monito nei confronti di una “religiosità moralistica e di precetti”. Un filo rosso unisce questi aspetti nella catechesi pronunciata stamani da papa Francesco, all’udienza generale in piazza San Pietro. Nel discorso in lingua italiana, il pontefice, continuando il ciclo di catechesi sulla vecchiaia, ha incentrato la sua riflessione sul tema: “Giobbe. La prova della fede, la benedizione dell’attesa” (Lettura: Gb 42,1-6.12.16). “In questo passaggio conclusivo del libro, quando Dio finalmente prende la parola, Giobbe viene lodato perché ha compreso il mistero della tenerezza di Dio nascosta dietro il suo silenzio – ha osservato il pontefice -. Dio rimprovera gli amici di Giobbe che presumevano di sapere tutto, di Dio e del dolore, e, venuti per consolare Giobbe, avevano finito per giudicarlo con i loro schemi precostituiti”. Nelle parole di Francesco una condanna di “questo pietismo ipocrita e presuntuoso”.

Quando la protesta è preghiera. L’attenzione del papa si è concentrata su un aspetto particolare: “Dice il Signore: Giobbe ha parlato bene, anche quando era arrabbiato, perché ha rifiutato di accettare che Dio sia un ‘persecutore’”. “E in premio Dio restituisce a Giobbe il doppio di tutti i suoi beni, dopo avergli chiesto di pregare per quei suoi cattivi amici”. Poi, l’attenzione sul “punto di svolta della conversione della fede al culmine dello sfogo di Giobbe”. Che il papa ha interpretato con queste parole: “Mio Dio, io so che Tu non sei il persecutore. Il mio Dio verrà e mi renderà giustizia”. Dal libro di Giobbe alla realtà quotidiana, il papa ha sottolineato che quella parabola “rappresenta in modo drammatico ed esemplare quello che nella vita accade realmente”. “Cioè che su una persona, su una famiglia o su un popolo si abbattono prove troppo pesanti, sproporzionate rispetto alla piccolezza e fragilità umana. Nella vita spesso, come si dice, ‘piove sul bagnato’. E alcune persone sono travolte da una somma di mali che appare veramente eccessiva e ingiusta”. Il riferimento è ai “genitori di bambini con gravi disabilità, o a chi vive un’infermità permanente o al familiare che sta accanto”. “Situazioni spesso aggravate dalla scarsità di risorse economiche”. Poi, lo sguardo si è spostato a “certe congiunture della storia”. “Questi cumuli di pesi sembrano darsi come un appuntamento collettivo. È quello che è successo in questi anni con la pandemia di Covid-19 e che sta succedendo adesso con la guerra in Ucraina”.

“Esiste una sorta di diritto della vittima alla protesta, nei confronti del mistero del male, diritto che Dio concede a chiunque, anzi, che è Lui stesso, in fondo, a ispirare”.

Ricordando suoi dialoghi con fedeli, il papa ha ribadito che “la protesta è un modo di preghiera, quando si fa così”. “Quando i bambini, i ragazzi protestano contro i genitori, è un modo per attirare l’attenzione e chiedere che si prendano cura di loro. Se tu hai nel cuore qualche piaga, qualche dolore e ti viene voglia di protestare, protesta anche contro Dio, Dio ti ascolta, Dio è Padre, Dio non si spaventa della nostra preghiera di protesta, no! Dio capisce”.
Dalle parole di Francesco emerge una certezza: “La preghiera dev’essere così, spontanea, come quella di un figlio con il padre, che gli dice tutto quello che gli viene in bocca perché sa che il padre lo capisce. Il “silenzio” di Dio, nel primo momento del dramma, significa questo. Dio non si sottrarrà al confronto, ma all’inizio lascia a Giobbe lo sfogo della sua protesta, e Dio ascolta. Forse, a volte, dovremmo imparare da Dio questo rispetto e questa tenerezza”. E avverte: “A Dio non piace quella enciclopedia – chiamiamola così – di spiegazioni, di riflessione che fanno gli amici di Giobbe. Quello è succo di lingua, che non è giusto: è quella religiosità che spiega tutto, ma il cuore rimane freddo. A Dio non piace, questo. Piace più la protesta di Giobbe o il silenzio di Giobbe”.

Il valore degli anziani contro il male. L’attenzione del papa si è poi spostata sulla “professione di fede di Giobbe” con il suo “incessante appello a Dio a una giustizia suprema”: “Questa testimonianza è particolarmente credibile se la vecchiaia se ne fa carico, nella sua progressiva fragilità e perdita – ha osservato Francesco -. I vecchi ne hanno viste tante! E hanno visto anche l’inconsistenza delle promesse degli uomini. Uomini di legge, uomini di scienza, uomini di religione persino, che confondono il persecutore con la vittima, imputando a questa la responsabilità piena del proprio dolore”. Infine, dal Papa l’incoraggiamento a seguire i “vecchi” che “trovano la strada di questa testimonianza, che converte il risentimento per la perdita nella tenacia per l’attesa della promessa di Dio”: “Sono un presidio insostituibile per la comunità nell’affrontare l’eccesso del male”.

 

foto Sir/Marco Calvarese

Leggi anche
Ecclesia

A cura dell'Anspi, un percorso formativo per animatori d’oratorio ed educatori

A cura del comitato zonale Anspi di Taranto si svolgerà al seminario di Poggio Galeso un percorso formativo per animatori d’oratorio ed educatori. Il corso – ormai giunto alla sua quattordicesima edizione – intende da un lato rispondere alle esigenze delle piccole e delle grandi parrocchie con una proposta formativa mirata e dall’altro vuole andare […]

Torricella, festa patronale con la processione dei ‘Quattro venti’

“Carissimi, l’annuale festa del nostro patrono San Marco Evangelista è per la nostra comunità di Torricella, una rinnovata occasione per vivere dei momenti comunitari di fede, devozione e aggregazione, per riscoprire le nostre tradizioni religiose e conservarle nel tempo. La grande figura di San Marco, testimone di Cristo e annunciatore del Vangelo, risvegli in noi […]

Rapporto genitori-figli: incontri agli Angeli Custodi

Che cosa sono le emozioni? Che tipo di emozioni proviamo? Come si sviluppano nei bambini durante la crescita? Quali sono le loro principali componenti? Come influiscono le emozioni sullo sviluppo del senso di responsabilità verso il diverso da sé e l’ambiente? Sono queste alcune delle domande cui  si cercherà di rispondere durante il ciclo di […]
Hic et Nunc

I cristiani sono chiamati a dare una nuova visione alla politica

Dare ai partiti la consistenza istituzionale che non hanno e dare alla politica una visione che manca totalmente: ecco due dei principali obiettivi che s’impongono ai cristiani oggi. Perché senza i partiti e senza una “visione” la politica diventa preda dei personalismi e del populismo. I cristiani hanno il dovere di impegnarsi per evitare la […]

Concerto in memoria di mons. Gianfranco Bramato

“O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, tu, o mio Dio, sei la mia misericordia”: con questo versetto tratto dal Salmo 59, domenica 21 aprile alle ore 19.30 in concattedrale il coro dell’arcidiocesi “San Giovanni Paolo II”(diretto dal maestro Fabio Massimillo) e quello della concattedrale “Gran Madre […]

Presentato il progetto del Ciofs/fp Puglia ‘Giardini digitali'

In collaborazione con Surfhers, Visionari e Stella marina. A maggio il primo evento, mentre a giugno si parte con la formazione
Media
19 Apr 2024
newsletter