Catechesi

Pietro e Paolo: l’uno apre, l’altro fa entrare

Siate forti nella fede, incita l’uno. Guai a me se non predicassi il Vangelo, afferma l’altro. Il Roccia, Kefa, come lo chiamò Gesù. Saul divenuto Paolo, l’Apostolo delle genti

29 Giu 2022

di Cristiana Dobner

Chi conosce quel luogo, così carico della forza dell’annuncio evangelico della chiesa dei primi secoli che è Aquileia con tutto suo patrimonio archeologico, non può non aver sostato dinanzi ad un bassorilievo calcareo, scoperto nel 1901 nell’area della basilica paleocristiana dedicata ai martiri Felice e Fortunato, sita nella parte sud-orientale della cittadina.

La lastra viene fatta risalire a poco tempo dopo l’Editto di Milano del 313 e presenta due volti maschili che la tradizione ha indicato come Pietro e Paolo.

Lo scultore, ignoto ma celeberrimo ai nostri occhi, ha lasciato l’opera inconclusa: qualche barbaro glielo ha impedito? Non è riuscito a portare a termine il suo lavoro perché colto dall’eccessivo peso, non solo artistico ma di profonda fede, che stava uscendo dalle sue abili mani ma che scaturiva dal suo cuore?

Due volti con caratteristiche fisionomiche diverse, tagliate con durezza che non sollecitano lo spirito ad una sorta di vagheggiamento interiore ma spingono ad una reazione che fa nascere l’interrogativo dilaniante e salvifico di ogni credente: questi due profili che si scrutano da che cosa sono accumunati? Sono parenti o amici? I due, così diversi e dallo sguardo penetrante, si abbracciano perché hanno incontrato il “Chi” della loro vita

Siate forti nella fede, incita l’uno.
Guai a me se non predicassi il Vangelo, afferma l’altro.

Il Roccia, Kefa, come lo chiamò Gesù.

Saul divenuto Paolo, l’Apostolo delle genti.

L’uno conobbe il Signore Gesù, con Lui visse e condivise il suo quotidiano, i vangeli lo presentano come pescatore, discepolo e poi apostolo, umile, docile e modesto, impulsivo, debole e incostante, ricco di entusiasmo e fervore, bruciante d’amore. Il Messia di lui fece il capo. Proprio il Roccia esclamò ‘Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente’.

L’altro Gesù non lo conobbe, fu scriba e rabbi servendo il maestro Gamaliele, fariseo e zelante, radicale oppositore e persecutore dei cristiani. Il “Chi” irruppe nella sua vita sulla strada di Damasco, la Sua luce lo trapassò e si votò all’annuncio del Vangelo: la grazia si è compiaciuta di rivelare in me suo Figlio. Si trasformò nell’Apostolo delle genti.
Francesco insegna: La fede in Gesù Cristo li ha resi fratelli e il martirio li ha fatti diventare una sola cosa.
Entrambi, con le loro vicende personali ed ecclesiali, dimostrano e dicono a noi, oggi, che il Signore è sempre al nostro fianco, cammina con noi, non ci abbandona mai. Specialmente nel momento della prova, Dio ci tende la mano, viene in nostro aiuto e ci libera dalle minacce dei nemici.

Alle radici profonde delle fede, ai tempi primordiali della chiesa nascente, ecco celebrata la diversità che può scorrere nel nostro seguire Cristo e nell’aderire alla Chiesa. Benedetto XVI lo ha espresso: I due Santi patroni di Roma, pur avendo ricevuto da Dio carismi diversi e missioni diverse da compiere, sono entrambi fondamenta della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
Uniti dallo slancio che li pervadeva: tutto per Cristo, fino al sangue versato.
Nulla sappiamo della fine della loro vita ma la tradizione li avverte testimoni della fede insieme a Roma, nello stesso giorno, due profili diversissimi ma intimamente uniti, e il graffito sull’intonaco del “muro rosso” è indiscutibile ed attesta: “Pietro è qui”.

Il prefazio gallico risalente al VII secolo, con poche e sobrie parole, coglie non solo l’identità ma anche la missione dei due testimoni: Pietro ha rinnegato per credere meglio, Paolo è stato accecato per vedere meglio… l’uno apre, l’altro fa entrare: entrambi ricevono il Regno eterno.

Leggi anche
Ecclesia

Monsignor Savino, vicepresidente Cei: la politica per il cristiano è arte mistica

Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, è intervenuto al convegno “Servono ancora i cristiani in politica?”. Del convegno, svoltosi nella sala Resta della Cittadella delle imprese, per iniziativa di Gianni Liviano, ci siamo già occupati. Ora riportiamo di seguito l’intervista che l’arcivescovo di Cassano allo Jonio ci ha concesso. I cristiani in politica […]

A cura dell'Anspi, un percorso formativo per animatori d’oratorio ed educatori

A cura del comitato zonale Anspi di Taranto si svolgerà al seminario di Poggio Galeso un percorso formativo per animatori d’oratorio ed educatori. Il corso – ormai giunto alla sua quattordicesima edizione – intende da un lato rispondere alle esigenze delle piccole e delle grandi parrocchie con una proposta formativa mirata e dall’altro vuole andare […]

Torricella, festa patronale con la processione dei ‘Quattro venti’

“Carissimi, l’annuale festa del nostro patrono San Marco Evangelista è per la nostra comunità di Torricella, una rinnovata occasione per vivere dei momenti comunitari di fede, devozione e aggregazione, per riscoprire le nostre tradizioni religiose e conservarle nel tempo. La grande figura di San Marco, testimone di Cristo e annunciatore del Vangelo, risvegli in noi […]
Hic et Nunc

Monsignor Savino, vicepresidente Cei: la politica per il cristiano è arte mistica

Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, è intervenuto al convegno “Servono ancora i cristiani in politica?”. Del convegno, svoltosi nella sala Resta della Cittadella delle imprese, per iniziativa di Gianni Liviano, ci siamo già occupati. Ora riportiamo di seguito l’intervista che l’arcivescovo di Cassano allo Jonio ci ha concesso. I cristiani in politica […]

I cristiani sono chiamati a dare una nuova visione alla politica

Dare ai partiti la consistenza istituzionale che non hanno e dare alla politica una visione che manca totalmente: ecco due dei principali obiettivi che s’impongono ai cristiani oggi. Perché senza i partiti e senza una “visione” la politica diventa preda dei personalismi e del populismo. I cristiani hanno il dovere di impegnarsi per evitare la […]

Concerto in memoria di mons. Gianfranco Bramato

“O mia forza, a te voglio cantare, poiché tu sei, o Dio, la mia difesa, tu, o mio Dio, sei la mia misericordia”: con questo versetto tratto dal Salmo 59, domenica 21 aprile alle ore 19.30 in concattedrale il coro dell’arcidiocesi “San Giovanni Paolo II”(diretto dal maestro Fabio Massimillo) e quello della concattedrale “Gran Madre […]
Media
20 Apr 2024
newsletter