Editoriale

Se la bellezza incute paura …

Foto dal sito avvenire.it
17 Lug 2023

Nella nostra città sono frequenti: auto date alle fiamme, cassonetti della spazzatura bruciati, gazebo danneggiati, panchine abbattute, scuole vandalizzate. Le matrici possono essere le più svariate: si va dal racket delle estorsioni al mitomane di turno, dal marito lasciato e tradito al tentativo di riempire il vuoto più vuoto che si possa solo immaginare. Purtroppo i luoghi all’aperto, le strade, i parchi gioco, ma anche gli edifici, i monumenti, le opere d’arte, gli arredi urbani e gli stessi cassonetti della spazzatura, sono sempre stati oggetto di un conflitto che ci dice che le nostre non sono società pacificate e che il conflitto sociale, se non è manifesto. come nelle rivolte che si verificano in Francia, è latente e cova sotto la cenere. Si innalzano le barricate quando si resiste o quando si vagheggia la rivoluzione, si demoliscono le statue perché è caduto un regime e il nuovo ordine ha nuove immagini e nuove priorità o perché la qualità eroica di chi è riprodotto è messa in discussione da una nuova sensibilità. Poi ci sono i gesti di rabbia impotente dei casseur, i teppisti delle periferie che partecipano a manifestazioni di piazza al solo scopo di sfasciare e danneggiare, i vandali delle banlieue che sfregiano auto, vetrine e arredo urbano del centro cittadino dal cui lusso si sentono attratti e allo stesso tempo respinti. Qualche volta è un gesto di sovversione individuale solamente sognato e sublimato dalla creazione artistica e poetica. Ma poi c’è l’iconoclastia, propria di alcune estremistiche e radicali culture religiose fondamentaliste, per le quali tutte le forme di raffigurazione dell’umano e del divino sono delle eresie e, quindi, come tali, vanno distrutte. Non si è affievolito, nonostante il tempo trascorso, il ricordo della distruzione delle due gigantesche statue del Buddha scolpite nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, in Afghanistan. Un accanimento, quello dei talebani, a suon di tritolo e di cannonate, che serviva a sconfessare la stessa identità afghana e a restringerla nella veste di contenzione di un islam tanto primitivo quanto semplificato, rispetto alla sua ricchezza e alla pluralità delle sue manifestazioni. Non è nulla di nuovo l’azione di chi ha dato alle fiamme la “Venere degli stracci”, opera di Michelangelo Pistoletto, artista, pittore, scultore, animatore, protagonista e uno dei massimi esponenti della corrente dell’arte povera. È quasi certo che si tratti di un atto doloso, anche se non pare si tratti dell’esito distruttivo di una sfida fra giovanissimi, partorita nello spazio virtuale dei social: si pensa piuttosto all’opera solitaria di un clochard. L’idea, comunque, resta quella di lasciare un segno della propria presenza facendo un gesto gravissimo, distruggendo la bellezza di un’opera d’arte fragile per i materiali adoperati nella realizzazione e per la collocazione in un contesto urbano – la vastissima Piazza Municipio a Napoli – che la mette in balia da qualunque malintenzionato. Ma che, allo stesso tempo, invita tutti alla cura di tanta bellezza. Poco o niente importa che i capolavori di Michelangelo Pistoletto, per quanto fragili, quasi fragilissimi, abbiano superato il tabù dell’unicità e che siano più che facilmente riproducibili a piacere, senza esagerati sforzi. La “Venere degli stracci” sarà ricostruita perché quella è la sua sostanza, come è nella sua natura essere nomade e vivere in diversi contesti urbani, scomponibile, trasportabile e assemblabile in altri siti, in altre città, in altre nazioni. Questo, però, non vuol dire che l’incendio vandalico di Piazza Municipio sia meno grave ma piuttosto che i piromani o il piromane sono troppo grezzi per comprendere la vuota inutilità del loro gesto. Non è bruciando i libri o le opere di arte che si contiene il flusso della creatività umana. Lascia molti dubbi, molte perplessità il fatto che al di là di questa furia distruttiva non ci sia una ideologia forte come quella degli iconoclasti, ma solo il nichilismo o la rabbia impotente di qualcuno che è ai margini dell’esistenza. La domanda, quella vera, autentica, infine è questa: perché la bellezza, sublimata dal gesto artistico, fa paura? Perché, per qualcuno, esiste l’impulso irresistibile a deturpare e bruciare qualunque cosa bella solo per il semplice fatto che è bella? Per rispondere non basta la razionalità, perché la bellezza artistica seduce e, nello stesso tempo, spaventa e quindi accade sempre che qualcuno cerchi di distruggere l’oggetto di tanta fascinazione. Ma, nel frattempo, la bellezza è già altrove. La bellezza, d’altra parte, è come il pensiero: cantava Lucio Dalla, “non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare”.

Leggi anche
Editoriale

Giusy Versace: “Assisi ha acceso i riflettori, ora manteniamoli accesi”

“Un evento sicuramente unico, con una rilevanza mediatica e simbolica importante: per la prima volta, i ministri degli Stati del G7 si sono riuniti per parlare esclusivamente di disabilità e inclusione. Lo hanno fatto in Italia, nella città di Francesco d’Assisi che è punto di riferimento morale e spirituale per milioni di donne e uomini […]

Daniela Chieffo (policlinico Gemelli): “Le vittime di bullismo perdono completamente di vista le proprie risorse”

Nei giorni scorsi la triste notizie del quindicenne suicida di Senigallia ha riportato all’attenzione dei media il fenomeno del bullismo tra gli adolescenti e della difficoltà che vivono alcuni giovani con fragilità a inserirsi nel gruppo dei pari. Ne parliamo con Daniela Chieffo, professore associato e direttore dell’Unità Operativa di Psicologia clinica dell’Università Cattolica Fondazione […]

Il dovere di accorgersene a scuola

Quindici anni. Un colpo di pistola. E un grande senso di sgomento. La tragedia di Senigallia, dove un ragazzo si è ucciso con la pistola del padre, dopo aver subito a lungo le vessazioni di un gruppo di bulli, non lascia spazio a tante parole. Troppo grande è il mistero della sensibilità e della fragilità […]
Hic et Nunc

Lavoro: cresce la crisi nel territorio Gli operai Hiab occupano la fabbrica

Mentre ci si illude che in Italia la disoccupazione sia in calo solo perché forme di lavoro precario, stagionale, part time, a termine e sottopagato stanno imperversano, l’occupazione, soprattutto nel nostro territorio, conosce una crisi profonda. Senza richiamare le grosse vertenze, come quelle dell’Ilva di Taranto, centrale Enel di Brindisi, la componentistica di Bari, i […]

Oggi, lunedì 21, gli studenti presentano alla Camera un manifesto per sollecitare le istituzioni

Stamattina un gruppo di studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia presenterà alla Camera dei Deputati, un manifesto sul tema del cambiamento climatico. L’incontro intitolato “La nostra identità, la nostra natura. La sostenibilità secondo i giovani” e il manifesto sono i risultati del progetto Energy con tema l’educazione […]

Un milione di bambini oggi, venerdì 18, reciterà il Rosario per la pace nel mondo

All’angelus dello scorso 13 ottobre, papa Francesco ha detto: “Venerdì prossimo, 18 ottobre, la fondazione ‘Aiuto alla Chiesa che soffre’ promuove l’iniziativa ‘Un milione di bambini recita il Rosario per la pace nel mondo’. Grazie a tutti i bambini e le bambine che partecipano! Ci uniamo a loro e affidiamo all’intercessione della Madonna – della […]
Media
22 Ott 2024
newsletter