Sanità: la carenza di infermieri rischia di mandare al collasso assistenza e 118
La sanità pugliese e quella tarantina in particolare stanno risentendo fortemente della mancanza di personale infermieristico, oltre che medico. E la decisione della Regione di assumere 313 infermieri per tutta la regione, con lo scorrimento delle graduatorie, rappresenta solo una boccata di ossigeno. A Taranto, l’Asl più arretrata nella copertura dei posti vacanti, vengono destinate 63 nuove unità, ma a fronte delle 300 richieste, mentre anche il 118 è sotto di 40 unità, con grande superlavoro per gli addetti al servizio, mentre anche le stesse strutture amministrative sono sottodimensionate. Diverse le prese di posizione sull’argomento, tra le quali registriamo quella della Cisl FP di Taranto, dell’Opi, Ordine delle professioni infermieristiche e del consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio.
L’appello della Cisl
Giuseppe Lacorte, della segreteria Cisl Fp territoriale, ha indirizzato una nota ai vertici della Asl di Taranto. “Nella sanità tarantina – scrive Lacorte – c’è squilibrio tra servizi da garantire e dotazione organica e ogni giorno vi è un attacco sistematico ai diritti dei lavoratori e dei cittadini. Siamo vicini al punto di non ritorno e la direzione aziendale deve agire subito con passi chiari e decisi, prima che sia troppo tardi”.
Nel solo Presidio ospedaliero centrale che eroga l’assistenza ospedaliera attraverso il P.O. SS. Annunziata; il S.G. Moscati e il S. Marco di Grottaglie, rispetto al Piano del fabbisogno 2021/2023 mancano all’appello oltre 300 lavoratori del comparto. “Questo non è altro che un ulteriore colpo ben assestato alla sanità pubblica; ai suoi lavoratori e lavoratrici, sempre più divisa tra coloro che si rivolgono al privato e coloro che sono costretti a rinunciare alle cure perché non possono permettersele”.
Ma unità mancano sia tra gli operatori socio sanitari che tra gli amministrativi, la cui insufficienza ha reso impossibile l’erogazione della tredicesima mensilità a molti professionisti.
L’Ordine degli infermieri
Un confronto urgente sulla gestione del 118 lo chiede il presidente dell’Opi Pierpalo Volpe, alla direzione sanitaria e del servizio di pronto soccorso, per la carenza di personale. Volpe avanza anche un’ipotesi operativa: “Si potrebbe ipotizzare il potenziamento di tutti i punti di primo intervento, tra cui quello fondamentale del Moscati, per drenare i codici minori decongestionando il pronto soccorso di Taranto, ma sarebbe importante avviare il fast track in tutte le zone presidiate dal Servizio 118. Per fare questo, però, è opportuno un confronto con la direzione strategica e il direttore del Set 118, in quanto va verificata la disponibilità di medici e infermieri e soprattutto vanno potenziati gli organici attuali”. “I colleghi del pronto soccorso del SS. Annunziata sono ormai allo stremo delle forze, costretti a gestire centinaia di accessi, subendo le conseguenze dirette delle lunghe attese dei cittadini”.
La presa di posizione di Di Gregorio
Gravissima definisce la situazione del 118 il consigliere regionale Di Gregorio in cui si attende il completamento del piano di internalizzazione deciso e finanziato dalla Regione Puglia. Un piano che prevede complessivamente un organico di 384 unità, al quale mancano all’appello ancora 40 addetti. “Ciò comporta – sostiene Di Gregorio – turni massacranti per gli autisti-soccorritori in servizio i quali devono farsi carico in termini di ore di lavoro anche delle 40 mancate assunzioni. Da mesi si dà per imminente la pubblicazione del bando per la selezione di questi addetti, che deve valorizzare e considerare in primo luogo quanti hanno già prestato servizio durante il periodo covid e fino all’estate del 2023. A tutt’oggi, però, la procedura non è stata avviata. Una situazione che con il passare dei giorni diventa insostenibile per i cittadini, per gli operatori del 118 e per quanti sono rimasti fuori dopo anni di servizio profusi nella massima intensità e con pieno merito, prestando soccorso e in taluni casi salvando vite umane”.