Rigenerazione cittadina

Parco della musica, una città che si riappropria della sua storia

Abbiamo chiesto ad Alfredo Cervellera di raccontarci cosa hanno rappresentato gli ex Baraccamenti Cattolica per gli arsenalotti e per l’intera città

11 Mar 2024

di Alfredo Cervellera *

Che emozione!
Ho assistito all’inaugurazione del Parco della musica negli ex Baraccamenti Cattolica e nella mente si affastellano i ricordi di come erano quei luoghi oltre 60 anni fa, quando ero allievo-operaio. Lungo via Di Palma – dove mi sono fermato per far correre più velocemente la mente -, nei pressi del cinema Arsenale, vi erano le baracche al cui interno preparavano panini squisiti, che compravamo prima di entrare in fabbrica. Sotto un leccio storico – oggi colpevolmente tagliato -, sostavamo con i compagni fino al fischio della sirena.
Alcuni di noi si bevevano il caffè al Bar dell’Arsenale (foto al lato).
A fianco c’era l’ingresso del Cral: la sua sigla significava Circolo ricreativo assistenza lavoratori, che era stato rivendicato ed ottenuto dal sindacato nel 1947 per dare agli arsenalotti un luogo fisico dove svagarsi con tutta la famiglia dopo il lavoro. Quella ‘A’ di Assistenza era importante per l’epoca: gli arsenalotti percepivano stipendi da fame e a stento arrivavano a fine mese, per cui a qualsiasi evento fuori dall’ordinario, felice o luttuoso che fosse, non erano in grado di provvedervi. Pensate alle nascite, i battesimi, le cresime, i matrimoni, le malattie o i funerali improvvisi in famiglia. Per questo vi era nel Cral una palazzina, dove era ubicata la Cassa prestiti, che serviva a venire incontro a questi eventi erogando un prestito, a lunghissimo termine e senza interessi, ai lavoratori. Allora non c’era neanche l’assistenza medica e qualsiasi visita o medicinale andava pagato!

Anni ’60: il matrimonio di Michele Altomare al Cral

Non solo, il Cral metteva a disposizione degli arsenalotti una sala per festeggiare i matrimoni (foto a sinistra), battesimi, cresime ecc. ecc. Ci si poteva servire per rifocillarsi anche nel bar-ristorante all’interno o per ascoltare le orchestrine che venivano di solito invitate per allietare le serate danzanti, che si organizzavano e si svolgevano nel cinema Arsenale.

La prima festa della Befana del Cral dell’Arsenale di Taranto

In questo immobile, come ho scoperto, ricostruito nel 1951 unendo due preesistenti capannoni, si celebrò la prima Festa della Befana (foto sotto). Allora non esisteva Babbo Natale e ai figli degli arsenalotti il Cral donava in quel giorno dei regali organizzando la distribuzione in questo luogo.
Mia moglie, figlia di un arsenalotto ricorda ancora con emozione quando ricevette la sua prima bambola pettinabile proprio nell’evento del 1963 immortalato dalla foto in testata, dove il mio amico e compagno, il consigliere del Cral Tanino Talamo sta consegnando dei doni.

Il cinema Arsenale, che conteneva 450 posti (300 in platea e 150 in galleria) era il simbolo del Cral e negli anni fu utilizzato per varie funzioni (convegni, assemblee, spettacoli teatrali, balli, ecc. ecc.). Si proiettavano al costo di un biglietto irrisorio pellicole famose. Io ricordo ancora “Ieri, oggi e domani”, il capolavoro di De Sica con la Loren e Mastroianni. D’estate quando l’afa incombeva, il proiettore del cinema, scorrendo su due binari, si portava verso l’esterno e si creava l’Arena Arsenale con spettacoli all’aperto.
All’interno degli edifici, oggi ristrutturati dal Comune e dalla Asl, c’era la direzione del Cral, la barberia, la biblioteca e le sale gioco. Qui si formavano campioni nazionali di dama, degli scacchi e di biliardo. Ma quelli che davano più soddisfazioni erano i giocatori di bocce, che vincevano tanti titoli nazionali e stavano sempre sulle copertine dei giornali sportivi. Vi erano tre campi di bocce curati direttamente dai giocatori, che riponevano i loro attrezzi nei due ricoveri antiaerei a fianco della palazzina direzionale. Se posso avanzare una critica al magistrale recupero effettuato dall’amministrazione comunale è di non aver rispettato la storia di quei luoghi: bastava ricreare un campo di bocce destinando uno dei tre ricoveri ai suoi giocatori: Il borgo è il quartiere con la popolazione più anziana della città e non esiste un Centro di aggregazione sociale (Cas) per gli anziani in quel territorio, perché allora non destinare uno spazio per noi vecchietti in una di quelle strutture che ci vedevano attivi dopo la pensione?! Va bene ideare la piazza per i giovani ed avviare il progetto Calliope, ma anche noi anziani abbiamo dei diritti di cittadinanza!

Solo il dottor Michele Conversano ci ha pensato con la predisposizione, nell’ex Cral, di una palestra ginnica, che sarà attiva a breve per 100 anziani indicati dai Cas. L’Asl, infatti, grazie a questo attivo dirigente – guarda caso figlio di un arsenalotto che frequentava il Cral da piccolo – ha recuperato ottimamente il cinema e gli edifici più vicini per la direzione di Prevenzione salute. Fra breve terremo insieme, proprio nella sala conferenze all’interno dell’ex cinema, un’iniziativa culturale per ricordare la storia del Dopolavoro Arsenale e inaugurare la mostra permanente, organizzata in quel luogo dalla Soprintendenza e dall’Asl, con i ritrovamenti archeologici a seguito dei lavori effettuati.

Scusate il piccolo accenno polemico: non è personale data l’età, ma sono sempre stato per il rispetto della storia di un territorio. Credo, però, che ancora sia possibile recuperare questa lacuna e per non essere frainteso rifaccio i miei più sentiti complimenti all’amministrazione comunale e in particolare al direttore dei lavori, il mio amico geom. Enzo Piccolo, figlio di arsenalotto, per il magistrale lavoro effettuato nell’area. Mi auguro che questa piazza ritrovata, che in passato si chiamava Piazza d’armi, diventi la Piazza dei giovani, della musica e possa intitolarsi Piazza della pace.

Consentitemi, però, di ricordare agli amministratori smemorati che hanno inaugurato quelle opere che l’idea iniziale per quel recupero nasce da un arsenalotto doc: infatti, nel 2008 quando ero vice sindaco di Taranto e assessore all’Urbanistica nella giunta Stefano, affidai all’architetto Massimo Prontera in Area Vasta tarantina la redazione un progetto di massima su tutti i Baraccamenti Cattolica. Poi la seconda amministrazione Stefano ha avuto i finanziamenti nel 2014 ed ha proseguito sulla strada da me tracciata.

I complimenti vanno estesi, nella continuità amministrativa, al sindaco Melucci e ai suoi assessori per aver creduto ed essersi attivati per portare a termine quel progetto.

Adesso bisogna completare l’opera con il teatro dell’ex Circolo marinai e con l’acquisizione di tutta l’area della ex Caserma Mezzacapo dalla Marina, vitale per i parcheggi a ridosso del centro cittadino e per la vivibilità del Borgo.

Al mio giudizio positivo per questo recupero aggiungo che è bello vedere Taranto risorgere nel rispetto della sua millenaria Storia!

 

* arsenalotto storico

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