Salute

Ex Ilva, don Antonio Panico: “Ci sono delle ferite, ma non ci si arrende”

foto Marco Calvarese-Sir
20 Mag 2024

di Andrea Regimenti

Continua il calvario dell’Ex Ilva di Taranto. È di pochi giorni fa la notizia di un guasto al nastro trasportatore dell’Altoforno 4, l’unico rimasto in funzione. Una criticità, l’ennesima, che continua a minare la serenità dei lavoratori così come le incertezze sulla salute dei cittadini. Dopo oltre dieci anni e a pochi mesi dal commissariamento e dalla messa in amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia da parte del Governo, abbiamo fatto un punto su come la città e i lavoratori dell’indotto vivono questo periodo con l’aiuto di don Antonio Panico, professore universitario, vicario episcopale della diocesi di Taranto per la Pastorale sociale, il lavoro, la giustizia e la custodia del creato e profondo conoscitore della vicenda e delle implicazioni e ripercussioni che l’acciaieria ha sul territorio tarantino.

A che punto siamo?
Ci sono ancora tantissimi problemi, specialmente se si pensa che dei milioni destinati alle bonifiche, andranno per la messa in moto di alcuni impianti. Recentemente è stato nominato un nuovo commissario governativo che deve essere messo in condizioni di poter lavorare sulle tante difficoltà che registriamo da anni. Altra cosa importante è la fabbrica che versa in condizioni di grandissima difficoltà. Pochi giorni fa c’è stato un incendio di uno dei nastri trasportatori, dovuto – stando a quanto dicono gli operai – a una scarsa manutenzione dell’impianto. Lo stato di fatiscenza dell’impianto è molto evidente, e quindi si dovrebbe cominciare a pensare di realizzare qualcosa di diverso, di meno impattante e legato a quel concetto di decarbonizzazione del quale si parla da anni. Gli impianti sono messi molto male e questo è preoccupante. Le gestioni precedenti non hanno fatto molto, anzi molto poco. Su molti aspetti è calato il silenzio. Tuttavia immagino e spero che si stia facendo il più possibile per i lavoratori, ma si deve fare di più. Si deve andare verso un modello produttivo diverso.

I lavoratori come vivono questo tempo incerto?
Ormai siamo a dodici anni a luglio dal primo sequestro degli impianti da parte del giudice Patrizia Todisco. Si continua a lavorare in condizioni sempre più critiche. Recentemente abbiamo celebrato una messa con i lavoratori nella parrocchia più vicina allo stabilimento. È stato un momento di grande confronto e simpaticamente i lavori hanno richiesto un intervento divino. La gente non si sta rassegnando. I segni di qualcosa di positivo si vedono. Ci sono delle ferite, ma non ci si arrende. C’è voglia di andare avanti.

Ferite che coinvolgono anche molte famiglie che vivono in uno stato di dolore per delle malattie che derivano dalle emissioni dell’impianto.
L’ordine dei medici ha recentemente chiesto alla Regione di non ridurre le spese sanitarie nella provincia perché la gente ancora si ammala e ancora sta male. E spesso le patologie sono croniche e di carattere oncologico, quindi richiedono un’attenzione particolare. In tutta questa vicenda non dobbiamo mai dimenticare le persone che stanno male e soffrono. Dobbiamo essere vicini a queste persone. Come dice Francesco nell’enciclica Laudato si’, “esistono forme di inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature. Ci si ammala, per esempio, a causa di inalazioni di elevate quantità di fumo prodotto dai combustibili utilizzati per cucinare o per riscaldarsi. A questo si aggiunge l’inquinamento che colpisce tutti, causato dal trasporto, dai fumi dell’industria, dalle discariche di sostanze che contribuiscono all’acidificazione del suolo e dell’acqua, da fertilizzanti, insetticidi, fungicidi, diserbanti e pesticidi tossici in generale. La tecnologia che, legata alla finanza, pretende di essere l’unica soluzione dei problemi, di fatto non è in grado di vedere il mistero delle molteplici relazioni che esistono tra le cose, e per questo a volte risolve un problema creandone altri”.

In ultimo, cosa auspica per il futuro dell’impianto e della città?
Auspico che ci sia davvero un ripensamento sull’opportunità di avere un modello produttivo diverso, come succede in altre parti. Dal punto di vista scientifico ci sono cose già realizzate che funzionano. Perché a Taranto, invece, si continua a tenere in vita una cosa che non funziona e che è poco sostenibile economicamente e ambientalmente?

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Leggi anche
L'argomento

Due giorni all'insegna della pace: si comincia oggi con la ‘Festa’ al Palafiom

Taranto vivrà, oggi 15 e domani 16 dicembre, all’insegna della pace. Lunedì 15 a Taranto si svolgerà al Palafiom la ‘Festa della pace’, mentre martedì 16 si ritroveranno al Comune i firmatari della Carta della Pace per un momento celebrativo. L’idea, che sviluppa il processo di coinvolgimento della città attraverso tutti i suoi organismi, questa […]

Giubileo dei detenuti: ci sia clemenza e umanità nelle carceri italiane

A chiederlo a gran voce A buon diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Confcooperative Federsolidarietà, Conferenza dei garanti territoriali delle persone private della libertà, Conferenza nazionale volontariato Giustizia-CNVG, Coordinamento nazionale comunità accoglienti-CNCA, Forum droghe, Gruppo Abele, L’altro diritto, La Società della ragione, Legacoopsociali, Movimento di volontariato italiano-Movi, ⁠Movimento No prison, Nessuno tocchi Caino, Ristretti orizzonti che si sono rivolti con un appello al Parlamento, al presidente della Repubblica, al ministero della Giustizia e ai magistrati di sorveglianza

Istituzioni e sindacati d'accordo: il governo può e deve salvare l'acciaio

La realizzazione di quattro dri e tre forni elettrici a Taranto è il punto di convergenza e di ripartenza del confronto con il governo per il futuro dell’acciaio. Un punto di convergenza condiviso dalle istituzioni amministrative, Comune, Provincia e Regione che, con i sindacati, hanno partecipato al consiglio di fabbrica nello stabilimento siderurgico e hanno […]
Hic et Nunc

Giovani in servizio: l’esperienza al centro notturno San Cataldo vescovo

Il Servizio diocesano per la pastorale giovanile e vocazionale, come ogni anno, promuove una proposta rivolta a giovani dai 18 anni in su: un’esperienza di servizio al centro notturno ‘San Cataldo vescovo’ di Taranto, realtà che da anni accoglie persone in difficoltà offrendo ascolto, sostegno e vicinanza concreta. L’iniziativa si terrà sabato 20 dicembre dalle […]

I risultati delle raccolte straordinarie della confraternita di Sant’Egidio per i bisognosi

Riceviamo e pubblichiamo questa nota del priore della confraternita di Sant’Egidio, Pino Lippo, sulle raccolte straordinarie di generi alimentari  nel territorio parrocchiale della Sant’Egidio al Tramontone. “Dal 15 novembre al 13 dicembre 2025 la ‘Bisaccia di Sant’Egidio’, partendo dal sagrato della parrocchia, è diventata la nostra compagna di viaggio quando ci siamo recati, e siamo […]

In San Martino, concerto della fanfara dell’Aeronautica

Martedì 16 dicembre a Martina Franca il ‘Concerto di Natale’ nella basilica di San Martino sarà tenuto dalla Fanfara del comando scuole Aeronautica Militare – 3 Regione aerea, diretto dal 1° Lgt m° Nicola Cotugno.  L’evento sarà offerto dal 16° Stormo dell’Aeronautica Militare di Martina Franca, con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Inizio concerto, alle ore […]
Media
16 Dic 2025