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Dedicato alla ‘pace’ l’almanacco 2025 “Un altro anno” del poeta Lino Angiuli

21 Ott 2024

di Silvano Trevisani

Si rinnova l’appuntamento annuale che Lino Angiuli, poeta pugliese tra i più noti, propone ad amici ed estimatori. Parliamo dell’almanacco che per il quinto anno consecutivo ha realizzato per le edizioni Quorum, sempre in stretta collaborazione con un artista: “Duemilaventicinque un altro anno”. Come sempre, l’almanacco svolge un tema prefissato. Per il 2024 che si va chiudendo e ra la speranza, quest’anno è la pace, come bene illustra la frase del filosofo Spinosa posta ad esergo: “La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia”. “All’ombra di un verdissimo ulivo pugliese – si legge nella quarta di copertina -, con la penna l’uno col pennello l’altro, due amici si scambiano il tempo per aiutarlo a stare con le braccia conserte”. Per questo quinto volume, ad affiancare Angiuli nella compilazione del suo almanacco è il pittore Nicola Genco (1959) nato a Putignano dove vive e opera. Figlio di un noto cartapestaio del Carnevale putignanese, opera nell’ambito di diversi generi e con diversi codici espressivi, dal disegno alla scultura, dal dipinto all’illustrazione e all’installazione, maneggiando con disinvoltura e padronanza i materiali più eterogenei. Numerose le mostre e le partecipazioni a rassegne di arte contemporanea in Italia e all’estero. Tra le ultime, “Angeli, un progetto per Castel Sant’Angelo”, a cura della direzione Musei statali di Roma e del polo biblio-museale della Regione Puglia.

Lino Angiuli è uno dei poeti più noti e attivi in Puglia, dov’è nato, nel Barese, originario di Valenzano ma residente a Monopoli, settantasette anni fa. Collaboratore di quotidiani e dei Servizi culturali Rai, ha partecipato alla fondazione di alcune riviste letterarie, tra le quali il semestrale “incroci”, che condirige. La sua produzione poetica è storicizzata in diverse opere di carattere scientifico e didattico. Molti i suoi lavori sul versante della valorizzazione della cultura popolare, così come molti i riconoscimenti e le traduzioni di suoi testi poetici.

Tema dell’almanacco 2024 è lo spirito, e si apre con la citazione del Vangelo di Giovanni: “Lo Spirito, come il vento, soffia dove vuole”. Gli fa eco Jack London: “La vita è Spirito e lo Spirito non può morire”.

Secondo il canone ormai consueto, per ogni mese dell’almanacco viene proposta, in esergo, una “citazione sapienziale”, che riporta un verso o un aforisma di grandi personaggi che si sono occupati in vario modo del tema, tra di essi Jack London, Franz Kafka, Emil Cioran. Quindi: un dipinto dell’artista per ogni mese, e una poesia di Angiuli, che segue uno schema fisso: dodici dodecasillabili, o doppi senari, gli ultimi due in rima baciata. La scelta compositiva segue anch’essa un canone specifico: disertando il verso libero e i canoni della modernità, si rivolge ai modi poetici degli autori dei decenni passati, tanto cari ai compilatori di sussidiari e di libri di lettura per l’infanzia, da Libero de Libero ad Angelo Silvio Novaro, da Diego Valeri a Marino Moretti, con l’occhio sempre puntato a Gianni Rodari. Ne vie fuori una lunga filastrocca in dodici stanze che, con un filo di ironia, favorito dalla scelta metrica, da un lato fa il verso alla saggezza popolare, quella dei proverbi legati al clima e all’agricoltura, dall’altro riprende uno dei modi tanto cari alla cultura pedagogica degli scolari di qualche decennio fa.

Ne vien fuori uno spaccato composito che, lungi dal ripetersi, ampia lo spettro di lettura dell’anno solare e costruendo per ognuno dei mesi, un singolo poema a puntate. Un lavoro in copie misurate dedicato ad amici e appassionati si è detto, ma che resta un esercizio quanto meno curioso e affascinante da… collezionisti.

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