Tracce

La rabbia e i suoi tanti perché

(Messaggio di cordoglio con “faccine sorridenti”)
09 Dic 2024

di Emanuele Carrieri

Fra le persone che coltivano un interesse per il cinema, per il suo charme, per la critica cinematografica, il ricordo è limpido e vivo. Il film è “L’uomo della pioggia” (titolo originale è The Rainmaker, non Rain Man!), scritto e diretto da Francis Ford Coppola, con un ottimo Matt Damon come interprete. Il personaggio principale è Rudy Baylor, un giovane avvocato, che sfida nell’aula di giustizia la società di assicurazione Great Benefit per far riscuotere a una madre con un figlio leucemico l’indennizzo dovuto. Il processo si conclude con la condanna nei confronti della Great Benefit, ma la multa è così pesante – ben cinquanta milioni di dollari, cinque volte la richiesta iniziale – e gli amministratori sono così corrotti, che questi ultimi preferiscono trafugare il denaro della impresa, nascondendolo all’estero, e mandare in fallimento la società, pur di non pagare il dovuto. È un finale del tutto diverso da ciò che è accaduto solo alcuni giorni fa: Brian Thompson, amministratore delegato della assicurazione sanitaria privata americana United Healthcare è stato assassinato, nel pieno centro di Manhattan, a New York. Ciò che ha colpito la gran parte dell’opinione pubblica è stata, oltre la spietatezza dell’omicidio, la grande freddezza e il notevole autocontrollo dell’assassino che lascia ipotizzare sia un killer professionista. C’è, però, un retroscena poco conosciuto: è il gran numero di “faccine sorridenti” postate sotto il messaggio di cordoglio, divulgato sulle pagine social dell’azienda. Non è stato affatto facile fare qualche ricerca e ancora più difficoltoso è stato comprenderne i motivi. È stata necessaria un po’ di pazienza per trovare, fra i commenti delle varie pagine social, decine e decine di testimonianze di persone furenti contro questa assicurazione sanitaria privata che aveva negato loro o ai loro cari terapie vitali, causandone, talvolta, il decesso. E si scoprono anche dei video di manifestazioni di protesta sotto la sede della società americana, sempre animate dagli stessi motivi. Che cosa è la United Health-care? È l’ottava azienda al mondo per fatturato e lo scorso anno ha generato 389 miliardi di dollari, poco meno di Apple e molto più di Exxon, Microsoft, Samsung e JPMorgan. Ciò che colpisce è tuttavia il tasso di rifiuto delle richieste di rimborso più alto fra le compagnie assicurative: quasi un terzo. Non basta: è stata citata in giudizio per l’uso di un programma di intelligenza artificiale al fine di negare sic et simpliciter le richieste di rimborso. Secondo l’accusa, questo sistema aveva un tasso di errore del novanta per cento, sottovalutando le valutazioni dei medici che ritenevano le spese necessarie dal punto di vista medico. Tutto ciò ha portato direttamente alla morte di parecchi anziani e fragili, nonostante dei guadagni maggiori di quelli di General Motors e Ford, messi insieme. In dieci anni, il valore delle azioni di United Healthcare è aumentato dell’ottocento per cento e, contemporaneamente, le spese mediche sostenute dai pazienti sono cresciute di quasi il settanta per cento e i premi delle assicurazioni sanitarie sono aumentati del duecento per cento. Tutto questo forse potrebbe spiegare l’animosità crescente verso l’ottava azienda più grande al mondo, che adotta pratiche tese a negare cure e danneggiare gli assicurati, mentre il valore delle sue azioni è salito in maniera esagerata. Ecco perché molti utenti dei social hanno festeggiato l’omicidio e hanno condiviso il loro disprezzo per Thompson, per la United Healthcare e per il sistema assicurativo sanitario degli Stati Uniti. Tanto che qualcuno ha postato: “Piangiamo anche la morte di migliaia di americani che muoiono per nulla ogni anno affinché i dirigenti di compagnie assicurative possano diventare multimilionari”. Che cosa dire di fronte all’assassinio di un uomo, all’omicidio di una persona, all’uccisione di un padre di famiglia? Come commentare una tragedia, provocata, probabilmente, da altre tragedie causate da un sistema folle che, anche in tema di salute, sembra essere dominato dalla logica del profitto a tutti i costi, a qualsiasi costo? Che il sistema sanitario americano, forse, andrebbe completamente riformato, per garantire a tutti le cure mediche fondamentali, così come dovrebbe avvenire sempre e dappertutto, innanzitutto e soprattutto nei paesi che si credono dei paesi civili. Gli Stati Uniti, forse, non hanno una gran quantità di risorse finanziarie per avviare questo processo evolutivo. Ma ci vuole, anche, la volontà politica, che è tutt’altro, e non sembra, a giudicare dai recentissimi risultati elettorali, che, a breve, le cose cambieranno in tal senso. Anzi.

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