Altare della Reposizione nella Chiesa San Giuseppe

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«RESTATE QUI E VEGLIATE CON ME»
Il Giovedì Santo a Taranto vecchia
Altare della Reposizione
nella chiesa San Giuseppe
a cura della Arciconfraternita San Giuseppe
e delle Confraternite riunite di Taranto Vecchia
L’Altare della Reposizione è il luogo in cui viene custodito il Santissimo Sacramento dopo la celebrazione della Messa in Coena Domini. Questo altare non è un semplice ornamento liturgico, ma diventa una dimora provvisoria, un giardino sacro in cui la comunità cristiana è chiamata a vegliare in silenzio e adorazione, partecipando spiritualmente all’agonia di Gesù nel Getsemani.
Il cuore dell’altare è il tabernacolo, segno visibile della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. In questo caso, il tabernacolo è sormontato dalla gloria degli angeli, immagine profondamente simbolica: gli angeli circondano il Pane del Cielo, come a formare una custodia viva e celeste per il Corpo di Cristo. È un richiamo potente al mistero che si compie sull’altare: l’Eucaristia è la presenza viva e reale di Dio in mezzo agli uomini, il sacramento che unisce cielo e terra.
INDICAZIONI PER LE CHIESE DI CITTÀ VECCHIA:
BASILICA CATTEDRALE SAN CATALDO
Ci introduce alla preghiera una pagina di Isaia:
«Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua sorte?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in espiazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà la loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha consegnato se stesso alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i peccatori» (Is 53 7-11)
Silenzio Meditativo
Preghiera: Vieni di Notte
(Davide M. Turoldo- Prete/Poeta)
Vieni di notte, ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti:
e dunque vieni sempre Signore.
Vieni, tu che ci ami,
nessuno è in comunione col fratello
se prima non è con te, o Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti,
ne sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore. Vieni sempre, Signore.
Silenzio Adorante
“Sulla Croce era nascosta la sola Divinità, nell’Eucaristia è celata anche l’Umanità.”
Nell’Eucaristia si rivela, inquietante, il silenzio di Dio. Sulla croce era celata la divinità di Gesù, nel Pane è misteriosamente assente anche la Sua umanità: la Sua vicinanza e la compassione, la solidarietà e il Suo aiuto ai bisogni delle persone. Il “dimenticarsi” dell’uomo da parte di Dio porta il Salmista a formulare una disperata invocazione: “Perché dormi. Signore? Svegliati!” (Sal.43,23). Il dolore e la morte non possono essere l’estuario definitivo della vita umana. Il Padre che “nasconde il suo volto”, abbandonando apparentemente i suoi figli, non tornerà forse a risplendere con la sua fedeltà-amore? Durante la notte si scatena nel mare una grande tempesta e “le onde si rovesciavano sulla barca tanto che ormai era piena”. Gesù dorme… Impossibile dormire con una simile mareggiata. Ma la tempesta non riguarda Gesù. La tempesta coinvolge solo i discepoli “gente di poca fede”. Come Gesù nella barca, l’Eucaristia non parla, non reagisce. Perché? L’abbiamo “mangiata”, assimilata. È… dentro di noi. Fidiamoci della Sua presenza. Lui non parla. Ci nutre e ci sostiene!
San Tommaso d’Aquino
Salmo 22
Il Signore è il mio pastore nulla manca ad ogni attesa
in verdissimi prati mi pasce, mi disseta in placide acque.
È il ristoro dell’anima mia, in sentieri diritti mi guida
per amore del santo suo nome, dietro a lui mi sento sicuro.
Pur se andassi per valle oscura non avrò da temere alcun male;
perché sempre mi sei vicino, mi sostieni col tuo vincastro.
Quale mensa per me tu prepari sotto gli occhi dei miei nemici!
E di olio mi ungi il capo: il mio calice è colmo di ebbrezza!
Bontà e grazia mi sono compagne quanto dura il mio cammino;
io starò nella casa di Dio lungo tutto il migrare dei giorni.
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