La messa di Pasqua celebrata dall’arcivescovo Miniero a bordo di nave Vespucci

Sull’altare allestito sul cassero della nave Vespucci, ormeggiata alla banchina del Castello aragonese, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha presieduto la santa messa di Pasqua. Tra i sacerdoti concelebranti, il cappellano di bordo, don Marco Falcone, mentre le letture sono state affidate agli allievi dell’Accademia navale di Livorno.
Alla celebrazione eucaristica su quella che viene definita la nave più bella del mondo hanno partecipato le più alte cariche istituzionali civili e militari, fra le quali l’ammiraglio Aurelio De Carolis, comandante in capo della squadra navale, l’ammiraglio Vincenzo Montanaro, comandante del Comando interregionale Marina Sud (il cui staff ha supportato l’organizzazione della permanenza della nave durante la sosta nel capoluogo ionico), e il commissario prefettizio al Comune, Giuliana Perrotta.
Durante l’omelia, mons. Miniero ha detto: “Abbiamo acquistato nel giorno di Pasqua il diritto di sperare. La fede rende presenti le realtà sperate. E mediante la fede e i sacramenti, Gesù cambia la vita di noi. L’evento della Resurrezione è sorgente di buona vita anche nella società. Siamo chiamati a realizzare come credenti l’uomo nuovo”.
Infine così l’arcivescovo ha riferito a proposito della Vespucci: “Un luogo non solo bello ma significativo per la nostra amata Patria il cui equipaggio si impegna per portare in giro nel mondo il messaggio di pace”.
“È stata una giornata stupenda. Per me, comandante della squadra navale e tarantino, non poteva esserci occasione migliore per celebrare la Pasqua” – ha rimarcato l’ammiraglio De Carolis.
La celebrazione eucaristica si è conclusa con la lettura della preghiera del marinaio.

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