La veglia diocesana di preghiera per le vocazioni

La sera di venerdì 16 maggio, la comunità diocesana si è radunata nella cappella del seminario arcivescovile per vivere insieme la veglia diocesana di preghiera vocazionale, appuntamento sentito e partecipato, che ha avuto come tema “Pellegrini di speranza: il dono della vita”, in sintonia con il messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (pubblicato il 19 marzo scorso).
Ad aprire la serata è stato il direttore del Centro diocesano vocazioni, don Francesco Maranò, che ha salutato i presenti con parole cariche di gratitudine e speranza: “Un appuntamento prezioso che ci raduna come Chiesa di Taranto per metterci in ascolto della voce del Signore e pregare insieme perché tanti cuori si aprano alla chiamata di Dio”. Il sacerdote ha rivolto un pensiero particolare ai sacerdoti che quest’anno celebrano significativi anniversari di ordinazione (65, 50, 25, 10, 5 anni dalla prima messa), presenti durante il momento di preghiera, esprimendo riconoscenza per il loro servizio instancabile e fedele.
A presiedere la veglia è stato il vicario generale, mons. Alessandro Greco, che nell’omelia ha ricordato l’importanza di coltivare la preghiera per le vocazioni e, soprattutto, di vivere con più fede: “È dalla fede che nascono le vocazioni”, ha detto con forza, invitando a lasciarsi guidare dallo Spirito nel riconoscere e accogliere la chiamata di Dio. Don Alessandro ha esortato, dunque, a vivere con maggiore fiducia l’affidamento al Signore, consapevoli che il terreno della fede è sempre fertile quando coltivato con amore e perseveranza.
Due testimonianze hanno arricchito la serata, offrendo volti concreti alla bellezza della vocazione cristiana. La famiglia Moretti-Giusto, proveniente dalla parrocchia Spirito Santo in Taranto, ha condiviso la propria esperienza di vita familiare, centrata sull’accoglienza e l’amore: i piccoli Giuseppe e Francesco, dono prezioso di Dio, sono stati il simbolo di una vocazione vissuta nel quotidiano, nella semplicità e nella gioia pasquale che vince anche le difficoltà più grandi. A seguire, don Michele Monteleone, vicario parrocchiale alla Santa Rita in Taranto, ha raccontato con entusiasmo il suo cammino vocazionale, mettendo in luce la bellezza del ministero sacerdotale e la gratitudine per il servizio al popolo di Dio.
A conclusione, l’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha rivolto un saluto e un messaggio a tutta l’assemblea, sottolineando l’importanza di costruire una Chiesa capace di accompagnare e sostenere i giovani nel discernimento della loro chiamata. Le sue parole sono state un invito a non smettere mai di ‘seminare speranza’, soprattutto in un tempo che spesso appare segnato da scoraggiamento e incertezza.
Particolarmente toccante è stato il gesto finale: la consegna di una spiga di grano a ciascun partecipante, segno di impegno e speranza., un gesto simbolico che richiama le parole di Gesù: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi” (Lc 10,2) e ricorda che ciascuno, nella propria vocazione, è chiamato a essere operaio nella vigna del Signore. “Siamo tutti chiamati a contribuire con la nostra testimonianza di vita e la nostra preghiera al grande sogno di Dio sull’umanità – ha ricordato ancora don Francesco Maranò – per essere nel mondo pellegrini di speranza”.
Con questa immagine di luce e di semina, si è conclusa una serata di fede, gratitudine e invocazione, che ha rafforzato in molti il desiderio di dire il proprio “Eccomi” al Signore. Come pellegrini in cammino, continuiamo a pregare il Signore perché susciti nel cuore dei giovani il desiderio di donarsi completamente a Lui, nella famiglia, nella vita consacrata e nel ministero sacerdotale.
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