Il ‘grazie’ delle famiglie a catechiste e catechisti

Con le feste per le prime comunioni e le cresime, si chiude in questi giorni un periodo di grande impegno e attività nelle parrocchie che ha visto coinvolti catechiste e catechisti, i parroci, fanciulli e ragazzi e le loro famiglie nella preparazione a una tappa fondamentale, quella del primo approccio ai sacramenti, nel percorso di vita cristiana. Ormai da tempo gli incontri di catechismo hanno abbandonato quello stile prettamente scolastico che il più delle volte non catturava l’attenzione dei partecipanti, che attendevano con ansia la fine delle ‘lezioni’ per dedicarsi al divertimento, com’è giusto che sia per un giorno di festa. Certamente non esiste in alcun modo un metodo infallibile perché ciò avvenga, in quanto molto dipende dalla sensibilità e dalla capacità dei catechisti di porsi sulla stessa lunghezza d’onda dei ragazzi e dei bambini. Ma quando questo accade, ecco che accade il miracolo, con il messaggio del Vangelo che raggiunge i cuori con tutto il suo fascino.
Proprio dalle comunità è possibile percepire il cambiamento che attraversa il nostro tempo, con la fede che rischia sempre di più di diventare un fatto marginale.
Ma sono proprio le parrocchie che possono dare testimonianza che la luce della fede non è spenta. Ce lo dimostrano le toccanti lettere di ringraziamento delle famiglie a parroci e catechisti. Un esempio su tutti, quello di una parrocchia di periferia, gli Angeli Custodi, a Tamburi. Ecco cosa si legge in una di queste testimonianze pervenute, indirizzata alle due catechisti e al parroco, ma idealmente estesa a quanti con grande generosità si dedicano a questo importante servizio.
“Caro don, cara Anna, cara Paola, cari catechisti tutti qui presenti. Grazie!!! Grazie di vero cuore… Grazie per l’impegno, per la dedizione, per l’amore che dimostrate nei confronti dei nostri figli. Siate sempre perseveranti nel dimostrare l’amore di Dio, siate testimoni di un Gesù vivo, reale, che agisce; continuate a proclamare che l’avere fede e camminare nella fede può essere uno stile di vita per tutti noi. Uno stile di vita sano che porta frutto, proprio come oggi. Anna, Paola: siete speciali, la luce dei vostri occhi è testimonianza di come Gesù agisce nelle vostre vite. Grazie perché avete in tutto questo tempo affiancato e supportato i nostri figli fino a questo giorno meraviglioso. Caro don, come dice la parola di Dio in Giosuè 1,9: ‘Sii forte e coraggioso’: Gesù non ti ha scelto a caso tra tanti, Gesù ti ha chiamato Alessandro perché, come dice il tuo nome, tu sei “il difensore degli uomini”. Difendere, aiutare una comunità che aveva bisogno di risvegliare la propria fede e tu ce l’hai fatta, don. Hai dimostrato la tua forza nella fede, hai dimostrato quanto può essere potente la preghiera che ha plasmato, rinnovato la vita spirituale di tante famiglie. Hai piantato con leggerezza e curiosità un piccolo seme ei cuori dei nostri bambini, un seme chiamato Gesù. Sii forte, non mollare mai…”.
Perciò, a tutti i catechisti e ai parroci che non hanno lesinato il loro impegno e ai familiari che li hanno adeguatamente supportati va il grazie da parte di tutta la diocesi.
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