Mons. Miniero alla festa della Madonna del Carmine
L’auspicio dell’impegno di ognuno per il bene della comunità
“Siate sempre portatori di quell’amore con il quale Maria ha amato noi e Dio, perché attraverso le opere di carità possiate continuare a svolgere quella che è la vostra missione, nella nostra società e nella nostra comunità”: con questo invito l’arcivescovo mons. Ciro Miniero, prima di impartire la benedizione, ha concluso mercoledì 16 in piazza Giovanni XXIII a Taranto la solenne celebrazione eucaristica per la festa di Maria Santissima del Monte Carmelo, chiudendo così l’anno santo straordinario concesso da papa Francesco per i 350 anni dell’arciconfraternita del Carmine.

A margine, in chiesa, dopo l’imposizione degli scapolari ai parroci e ai sacerdoti della vicaria concelebranti, abbiamo chiesto a mons. Miniero di specificare il significato di questo anno giubilare particolare per i 350 anni dell’arciconfraternita. “Con tutta la comunità in questo anno giubilare particolare abbiamo chiesto alla Madonna del Carmine di aiutarci a essere sempre pronti, come Lei ha fatto, a scegliere il bene per poter diffonderlo attraverso le opere quotidiane. Inoltre sono sicuro che la Beata Vergine concederà all’arciconfraternita di continuare sempre più nel solco di quella tradizione di carità che la contraddistingue particolarmente, essendo, così, segno dell’amore di Dio in mezzo a noi attraverso il bene quotidiano”.
E per la città qual è il bene da cercare?
“Che ognuno – ha detto l’arcivescovo – possa vivere in salute e in pace. Credo che ogni persona debba lavorare per questo”.
E lei, mons. Miniero quale grazia ha chiesto alla Madonna del Carmine?
“Quella di convertirmi sempre di più al Signore” – è stata la sua risposta.
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