Il libro di Angelo Campo sulla storia della chiesa madre di Carosino

Nei giorni scorsi l’atrio del castello D’Ayala Valva ha ospitato un importante momento culturale fatto di storia, emozioni e memoria: la presentazione del libro di Angelo Campo intitolato “S. M. de Carosino per divin miraculi”, dedicato alla storia della chiesa madre di Santa Maria delle Grazie. Si è trattato di un vero e proprio viaggio nel cuore spirituale storico di Carosino, dove la devozione mariana si intreccia con la storia, l’arte e la voce stessa del popolo carosinese. L’atrio interno del castello, gremito in ogni ordine di posti, ha accolto con grande calore l’autore del libro assieme al parroco don Filippo Urso, al sindaco Onofrio Di Cillo e Cosimo Monteleone, in un evento che ha saputo unire con garbo istituzioni, comunità e cultura. Angelo Campo nel parlare del libro ha catalizzato l’attenzione dei presenti, con una narrazione che ha superato la dimensione della semplice cronaca dei fatti per farsi testimonianza viva attraverso la sua ricerca. Campo ha parlato con la passione di chi ha vissuto ogni pagina del suo libro scritto, quasi fosse un atto di restituzione alla sua comunità di ciò che, come storia religiosa e come certificazione fatta da evidenze documentate sul suo passato, già gli apparteneva, il santuario mariano ad esempio. Proprio per tali motivi, questo volume di Angelo Campo è sembrato nascere dal bisogno di dare voce più completa a una storia locale che rischiava di perdersi, riportando alla luce documenti importanti, immagini e memorie che raccontano non solo il culto e l’edificio sacro di una chiesa, ma l’anima stessa di Carosino e del suo popolo. Con tono pacato ma competente, vibrante e intenso, Campo ha ripercorso le tappe salienti della propria ricerca, sottolineando gli anni e le fatiche costategli.
Dagli archivi, partendo da quello parrocchiale, alle testimonianze orali, dalle fotografie d’epoca e documenti storici di un certo rilievo, si è passati alle iscrizioni evidenziate sull’effige della Madonna di Carosino, conservata al centro dello stupendo dossale iconico intagliato in pietra leccese: ogni elemento è stato trattato, documentato, con rigore e rispetto storici. Il cuore del libro sono ovviamente gli avvenimenti che hanno interessato la chiesa di Santa Maria delle Grazie: un’antica cappella divenuta poi santuario mariano, noto per i miracoli attribuiti alla Vergine e per il culto che ha saputo attraversare diversi secoli. Campo attraverso questo studio ha anche evidenziato come la devozione popolare abbia plasmato non solo la spiritualità di questo luogo, ma anche la sua identità sociale, divenendo rifugio, speranza, punto di riferimento: è lì che si sono intrecciati i destini di generazioni intere dell’antico casale carosinese. L’autore ha inoltre sottolineato il valore artistico e architettonico dell’edificio sacro in parola, soffermandosi su dettagli spesso trascurati o non completamente e giustamente decifrati: affreschi, altari, ex voto, elementi che raccontavano una fede concreta, vissuta anche dalla nobiltà del tempo.
Da Campo, l’invito alla comunità a custodire la memoria, valorizzare il patrimonio, continuare a raccontare: “Questo libro – ha detto – è solo un altro punto di partenza per gli studiosi che vorranno interessarsi di questa chiesa”. La presentazione si è conclusa lasciando in chi ha assistito la sensazione di aver partecipato a qualcosa di più grande e importante: un rito collettivo di riconoscimento e gratitudine. Il libro di Angelo Campo non è allora solo un’opera di studio, ma può rappresentare validamente un ponte tra passato e presente, tra fede e cultura: una sorta di tributo alla memoria locale, “per divin miraculi” e per umana devozione alla Madre Celeste.
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