A Taranto

Cittadinanza onoraria ad Aldo Siciliano: tributo all’impegno per la cultura di Taranto

28 Ott 2025

di Silvano Trevisani

Nel corso di una cerimonia dai toni intensi e commossi, la città di Taranto ha conferito la cittadinanza onoraria al professor Aldo Siciliano, presidente dell’Istituto per la storia e l’archeologia della Magna Grecia, che annualmente organizza i convegni internazionali, nati nel 1961. Incarico, quello di Siciliano, ereditato da Attilio Stazio, di cui fu il più stretto collaboratore, che ne elaborò il format assieme al mitico Carlo Belli.

Docente emerito dell’Università del Salento, Siciliano è da sempre di casa a Taranto, dove svolge da decenni la funzione di animatore dell’Istituto e promotore della cultura classica e dell’archeologia.
In un’aula magna dell’Università gremita, presenti le autorità civili e religiose e il consiglio comunale al completo, il sindaco Piero Bitetti, introdotto dal presidente del consiglio comunale, Gianni Liviano, ha tra l’altro dichiarato: “Il professor Aldo Siciliano ha custodito, se così possiamo dire, la nostra carta di identità. E lo ha fatto con dedizione, con cura. Noi oggi gli rendiamo merito per questa sua instancabile attività e per l’amore che ha sempre avuto occasione di manifestare per la nostra città. Con questa solenne cerimonia gli esprimiamo la gratitudine non solo di tutti noi qui presenti ma dell’intera cittadinanza. In verità, oggi poniamo il sigillo formale perché in realtà noi abbiamo sempre considerato il professor Aldo Siciliano uno di noi, un tarantino. E mi piace pensare che anche lui, da tempo, si consideri tale. Noi gli siamo riconoscenti per ciò che ha fatto e fa. Perché è grazie anche a uomini come lui che Taranto può legittimamente aspirare a costruire qualcosa di bello”.

Ha, quindi, consegnato la pergamena a un professor Siciliano visibilmente commosso, sulla quale sono impresse le motivazioni con le quali Il consiglio comunale di Taranto ha deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria: “Quale segno di profonda riconoscenza per il suo straordinario impegno e per l’opera svolta, che hanno dato grande lustro alla città di Taranto e all’intero territorio ionico, contribuendo a rafforzare l’identità culturale e a rafforzarne il ruolo nel panorama nazionale e internazionale”.

A conclusione della cerimonia abbiamo rivolto alcune domandi al nuovo cittadino di Taranto.

Che significato ha per lei questo importante riconoscimento?

“Per me è una giornata veramente entusiasmante: uno dei giorni più belli, di quei giorni che rimangono impressi per tutta la vita. Io ho sempre creduto che dobbiamo dare agli altri quello che abbiamo ricevuto da questa società. Dobbiamo restituirlo, amplificarlo, disseminare cultura e quant’altro. Mi sono particolarmente impegnato con tenacia, passando momenti anche non facili, sacrificando la famiglia, sacrificando il mio lavoro scientifico. Però ci ho creduto fortemente e in coerenza con me stesso. Fa molto piacere constatare che il consiglio comunale, oltre ad essersi espresso all’unanimità, era praticamente tutto presente”.

Insomma: il legame di amicizia e di impegno con Taranto si consolida.

Naturalmente. Ho un sacco di amici di Taranto. Questa città mi ha voluto e mi vuole bene. Questa gratificazione mi impone l’obbligo di continuare ad impegnarmi. Ho parlato con il sindaco e ci siamo impegnati a verificare e affrontare i problemi che Taranto pone dal punto di vista storico-culturale. E gli ho detto che noi vogliamo elaborare insieme e realizzare progetti specifici per la città. Taranto lo merita.

L’archeologia è un capitolo importante per Taranto, dal quale forse ci si potrebbe attendere di più.

Darà di sicuro molto di più. Ma i segnali sono evidenti. A cominciare dal MarTà. Io all’inizio non credevo che potesse avere un ruolo così significativo, invece lo sta avendo e tutti devono riconoscerlo. Con loro ce l’ho collaborazione, abbiamo sottoscritto una Convenzione, così come con la sovrintendenza nazionale subacquea. Insomma stiamo proseguendo in questi accordi in modo che possano garantire una continuità nel tempo”.

Ma forse le istituzioni dovrebbero anche garantire una maggiore operatività dell’Istituto, i cui problemi economici si ripresentano ogni anno in occasione del Convegno della Magna Grecia.

Sì. al tempo del rapporto di collaborazione tra Stazio e la Camera di commercio di Papalia, si era pensato a un’istituzione che coinvolgesse gli enti locali a garanzia dell’organizzazione, ma purtroppo non è andata avanti. Però noi chiediamo particolarmente alla Regione che finalmente sottoscriva un accordo pluriennale. L’ho detto al sindaco, che mi è sembrato particolarmente disponibile. Riscontriamo la generosità di enti che però non alleviano la preoccupazione di reperire fondi con regolarità. Perché non possiamo continuare andare avanti solo con le borse di studio offerte da i Lions e da pochi altri enti privati. Occorre pensare a una formula di collaborazione permanente che ci eviti di andare annualmente alla ricerca, affannosa e a volte anche penosa, di contributi e sovvenzioni.

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