Settimana sociale di Trieste

Settimana sociale, le testimonianze di don Antonio Panico e di don Ezio Succa

15 Lug 2024

di Angelo Diofano

In merito alla ultima Settimana Sociale della Chiesa sul tema ‘Al cuore della democrazia’, pubblichiamo l’interessante  testimonianza dei due sacerdoti componenti l’equipe diocesana, don Antonio Panico e don Ezio Succa.

Ecco il pensiero di don Antonio Panico, direttore diocesano per i problemi sociali, il lavoro e la custodia del Creato: “La 50.ma edizione delle Settimane sociali è stata molto partecipata, con un numero dei delegati simile a quello delle ultime due, anche se il dato numerico relativo ai vescovi forse non è stato dello stesso livello – dice don Antonio Panico – Ritengo che la tematica offerta all’attenzione generale, quella della partecipazione democratica dei cattolici nell’ambito della vita delle istituzioni, fosse di grande interesse e di attualità. Lo hanno dimostrato le discussioni e le tesi presentate, che sono state molto stimolanti alla riflessione generale”. “Avendo vissuto tutte le Settimane Sociali dal 1999 a oggi – continua – posso sostenere che quest’ultima ha registrato il massimo coinvolgimento da parte dei delegati. Tutti i delegati hanno veramente avuto modo di esprimere il proprio parere su questo argomento grazie alla scelta del lavoro per gruppi, che ha permesso l’ascolto di tutti, dove ognuno ha potuto sentirsi protagonista. Proprio di un sano protagonismo c’è bisogno, dal momento che tanti stanno ormai delegando a pochi la responsabilità di portare avanti l’attività della cosa pubblica”.

“Il tema della partecipazione – evidenzia – è veramente importante, anche alla luce del persistere dell’assenza dalle urne anche del mondo dei cattolici, le cui motivazioni hanno avuto bisogno di essere riprese in considerazione. Ora ci si spetta, alla luce di tutto ciò, che il mondo cattolico si assuma anche la responsabilità di esprimere delle persone in possesso di sani principi nella società civili che possano offrire il loro apporto anche nella realtà politica e amministrativa. Infatti in tali ambiti sono davvero pochi coloro che, provenienti dal nostro mondo, s’impegnano nelle istituzioni. L’auspicio è che da questa Settimana Sociale possa finalmente verificarsi un’inversione di tendenza”.

“Ultimo aspetto da prendere in considerazione – conclude don Antonio – è la necessità di un coordinamento nazionale delle scuole di formazione all’impegno sociale e politico per dar vita a un progetto che sia condiviso. Ritengo anche che sia prioritario cercare di offrire un sostegno ai cattolici che entrano nell’agone politico perché possano non solo sentirsi attrezzati attraverso principi e valori ma anche, e soprattutto, sostenuti dalla propria comunità, con imprescindibili personalità di riferimento che si occupino di loro, cui chiedere pareri anche dal punto di vista spirituale. Questo è fondamentale perché la loro è un’incombenza davvero molto impegnativa e non sempre viene compresa, per cui il sostegno deve essere garantito anche dalle nostre chiese”.

Questa, invece, è la testimonianza di don Ezio Succa, referente diocesano per l’apostolato del mare: “La Settimana di Trieste – esordisce – mi ha arricchito e mi ha reso partecipe di una realtà bella che è nella Chiesa,sperimentando la bellezza di tante persone che con la loro vita e il loro esempio cercano di rendere questo mondo più bello, più umano, più fratello, più armonico, cioè il Regno di Dio. Sono contento di aver condiviso questa esperienza con i membri dell’equipe diocesana, rendendomi conto della loro capacità, del loro impegno a operare nella pastorale sociale, del lavoro e dell’attenzione al Creato, tutte realtà legate alla vita sociale. È stato motivo di tanta soddisfazione e arricchimento l’aver condiviso questa esperienza soprattutto con l’arcivescovo, la cui presenza durante la ‘Settimana’ è stata importante”.

“Ho incontrato tantissime persone – continua don Ezio – che hanno mostrato uno dei volti più belli della Chiesa, quello dell’attenzione al sociale e alla vita della gente. Per questo il tema della democrazia e della partecipazione è servito ad aiutarci a entrare nel punto più intimo della vita di ciascuno. Infatti proprio la democrazia ha come centro la persona, ma non come un’isola ma in relazione con le altre per costruire un mondo differente, dove nessuno si senta escluso e dove tutti possono vivere in serenità”. In tal senso importante si fa notare come sia stata importante la riflessione sulle due encicliche di papa Francesco, la ‘Fratelli tutti’ e la ‘Laudato Si’’: “Sono il vento ‘nuovo’ nella società, perché è vero che vengono dal Vangelo ma aiutano ‘leggere’ i tempi odierni secondo la Parola del Signore”.

“È stato bello – prosegue – aver vissuto questo tempo di condivisione con uomini, donne, preti, laici tutti seduti allo stesso tavolo in maniera circolare. È proprio quello che si sta vivendo oggi con il Sinodo, con queste sete di uguaglianza in una Chiesa che non sia più verticale ma orizzontale, dove al centro c’è Gesù”.

“Abbiamo tutti necessità di credere e operare per un mondo differente, più umano e più giusto, rendendoci conto che tutti ne siamo responsabili – evidenzia – Ciò è stato uno degli aspetti più interessante dei laboratori sugli stili di vita, finalizzati a farci rendere conto che siamo tutti responsabili della vita e del bene comune, di tutto ciò che ci circonda. Ma bisogna che questa aspirazione parta dal nostro cuore, perché è attraverso la spiritualità che troviamo quella forza per rinnovare gli stili di vita, rendendoli più conformi all’armonia tra noi stessi e il Creato”.

“Tutto ciò – evidenzia – fa comprendere come sia importante la formazione, senza della quale diventiamo una società liquida, dove ognuno vive senza un’identità e uno spessore e dove chi comanda ci porta dove vuole. Ci sono tante realtà che ci aiutano in questo percorso, facendoci giungere alla democrazia, che non è affatto scontata. Nel mio gruppo c’era una frase che ricorreva spesso, ‘La Chiesa come palestra di democrazia’, la cui riflessione si deve sensibilizzare all’ascolto, alla partecipazione e alla collaborazione nel creare questa rete di realtà interessate alla tematica”. 

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