Maria Felicetti e quella nostalgia per i Riti declinata in poesia

Sarà presto contenuta in un’interessante pubblicazione la raccolta di toccanti poesie della tarantina Maria Felicetti sulla Settimana Santa tarantina e i suoi simboli tradizionali, portati in processione il Giovedì e il Venerdì Santo.
Ormai da tanti anni residente in un comune dell’hinterland milanese, Buccinasco, e costretta a star lontano dalla sua città soprattutto nei giorni della ‘Settimana Maggiore’, la poetessa da diverso tempo ha deciso di declinare la struggente nostalgia per i Riti tarantini in versi poetici, dedicando ogni composizione a una statua dei nostri Riti: da ‘L’Addolorata ‘La Caduta’, da ‘Ecce Homo’ a ‘Getsemani’ e ‘La Colonna’, modulandone i contenuti su quanto le riviene da un consolidato cammino di fede. Il tutto con lo sfondo di un grande amore per la sua città, molto spesso ingrata verso i propri figli.
La Passione e Morte di Nostro Signore nei riti tarantini (che le mancano davvero tanto) viene così contemplata non soltanto con sguardo devozionalista nella loro essenziale essenza, cioè l’amore senza fine di un Dio fatto carne che offre se stesso in sacrificio per ogni creatura di tutti i tempi. Molto significativi alcuni versi de ’Crocifisso’: Le braccia saldate alla croce sono ali di aquila in volo”.Tale sofferenza immane non è senza senso in quanto la tomba scavata nella roccia si schiude nella Resurrezione, come il titolo della sua poesia: quella che alla fine dei tempi attende ogni uomo. Come tante altre sue composizioni, alcune di questa raccolta hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti, come il primo premio sia al concorso letterario nazionale ‘Benabe – Cuore a cuore’ per ‘Crocifisso’ nel 2023, sia a quello nazionale di poesia religiosa ‘Castagneto Carducci’ per ‘Resurrezione’ nel 2024.
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