Francesco

Francesco sarà sepolto a Santa Maria Maggiore
Card. Makrickas: “Ha voluto che la sua tomba parlasse della sua vita”

ph Marco Calvarese-Sir
23 Apr 2025

di Marco Calvarese

Il card. Rolandas Makrickas, coadiutore della basilica papale di Santa Maria Maggiore, custodisce oggi una delle responsabilità più intime e solenni legate al pontificato di papa Francesco: vegliare sulla realizzazione delle sue ultime volontà. Dopo la morte del Santo padre, avvenuta lunedì 21 aprile, sarà proprio questa basilica a custodire le sue spoglie, in un sepolcro semplice come la sua vita. Il Papa venuto “dalla fine del mondo” che ha scelto di lasciare come eredità spirituale una testimonianza viva di fiducia nella Madre di Dio, anche attraverso la sua sepoltura accanto all’icona della Salus Populi Romani, che testimonia una devozione mariana profonda, quotidiana, reale, che lo ha fatto restare accanto a Maria, nella vita e nella morte. Una scelta che appare come un gesto profetico, oltre che una chiamata alla Chiesa tutta a vivere una fede umile, affidata, concreta.

foto Marco Calvarese-Sir

Quale significato assume per la basilica di Santa Maria Maggiore la scelta di papa Francesco di essere sepolto qui, nella semplicità da lui richiesta?
Per noi, accogliere la tomba di papa Francesco, significa accogliere un padre che, dopo aver vissuto tutta la sua vita nella semplicità, come testimoniato anche dalla scelta del nome per il suo pontificato, ritorna a casa non come uno sconosciuto, ma come uno che ha visitato questa basilica ben 126 volte. Nei più importanti momenti della sua vita, come i viaggi apostolici o il ritorno dall’ospedale.
Noi lo accogliamo come uno che non solo torna nella casa del Padre, ma anche della Madre.

Come vive personalmente la responsabilità che papa Francesco le ha affidato per la gestione delle sue ultime volontà riguardanti la sepoltura?
È veramente un onore, ma anche una grande responsabilità essere esatti in tutto ciò che il Santo padre ha chiesto di realizzare per la sua tomba: perché lui ha voluto che la sua tomba parlasse della sua vita.
Ha scelto una tomba molto semplice con le cose essenziali, come è stata anche la scelta di vivere a Casa Santa Marta e non nel Palazzo. Io paragono queste due scelte perché rappresentano la continuità, dalla quale si capisce perché la tomba così semplice. Perché lui ha vissuto in modo molto semplice con le persone, con i fedeli ai quali era molto vicino, soprattutto ai poveri e ai bisognosi. E vuole essere anche ricordato con la sua tomba, con la sua presenza anche da defunto, in questo modo semplice e vicino alla Madre di Dio.

Quale ricordo personale custodirà più caro del rapporto con papa Francesco?
Lo ricordo come una persona molto semplice, umile e molto attenta a ogni persona e ai diversi bisogni. Una persona che ha un buon senso dello humor e che sempre vuole dire una parola buona per incoraggiare, ma anche mostrare che si può scherzare e mostrare che la vita è una cosa seria.

Quale eredità spirituale lascia Francesco ai futuri pontefici e alla Chiesa universale attraverso la sua speciale devozione alla Madonna, culminata nella scelta di riposare qui?
Arrivano folle di persone in questa basilica perché hanno visto come prega il Papa.

Persone e fedeli vogliono venire e pregare anche loro, lì dove pregava Francesco. Questo è merito del suo esempio, un insegnamento spontaneo venuto dal suo esempio. Non con grandi discorsi, prediche, ma con il suo esempio personale.

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