Giubileo2025

Al via il Giubileo delle persone con disabilità, nel segno dell’eredità di Francesco

foto Sir-Marco Calvarese
28 Apr 2025

di Giada Di Reda

Al via da oggi, il Giubileo delle persone con disabilità; un momento di fede, riflessione e sensibilizzazione, per promuovere l’inclusione sociale e la partecipazione attiva dei più vulnerabili. Evento che in questo momento storico, si pone più che mai in continuità con l’impegno del Santo Padre e la sua eredità di amore e cura verso gli ultimi, con uno sguardo costante rivolto alle periferie esistenziali, contro ogni forma di discriminazione.
L’evento si svolgerà nei giorni 28 e 29 aprile, coinvolgerà associazioni e organizzazioni impegnate da sempre nella salvaguardia della dignità umana delle persone con disabilità.

Il Santo Padre, pochi mesi fa, in occasione del primo G7 Inclusione e disabilità, che si è svolto dal 14 al 16 ottobre 2024, tra Assisi e Solfagnano, ha sottolineato nel suo Discorso alla delegazione, il valore dell’impegno di tutti gli operatori che quotidianamente lavorano per i diritti delle persone con disabilità.
“Questo incontro, in occasione del G7, è un segno concreto della volontà di costruire un mondo più giusto, un mondo più inclusivo, dove ogni persona, con le proprie capacità, possa vivere pienamente e contribuire alla crescita della società. Invece di parlare di ‘discapacità’, parliamo di capacità differenti. Ma tutti hanno capacità. Io ricordo per esempio un gruppo che è venuto qui, di una ditta, un ristorante; sia i cuochi, sia quelli che servivano la mensa, tutti erano ragazzi e ragazze con disabilità. Ma lo facevano benissimo. Benissimo!”.
E ancora – pronunciava il pontefice – “Rendere il mondo inclusivo significa non solo adattare le strutture, ma cambiare la mentalità, affinché le persone con disabilità siano considerate a tutti gli effetti partecipi della vita sociale. Non c’è vero sviluppo umano senza l’apporto dei più vulnerabili. In tal senso, l’accessibilità universale diventa una grande finalità da perseguire, affinché ogni barriera fisica, sociale, culturale e religiosa venga rimossa, permettendo a ciascuno di mettere a frutto i propri talenti e contribuire al bene comune. E questo in tutte le fasi della sua esistenza, dall’infanzia alla vecchiaia. A me fa dolore quando si vive con quella cultura dello scarto con i vecchi. I vecchi sono saggezza e si scartano come se fossero scarpe brutte”.

Alla luce dell’eredità che Francesco ci ha lasciato, questo evento si riempie di ulteriori significati legati al messaggio di amore verso l’umanità, attenzione verso gli ultimi e lo sviluppo integrale della persona, a cui egli ha dedicato tutta la sua esistenza terrena.
In questo contesto è importante anche l’impegno che il dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale (Dssui), porta avanti attraverso la promozione di attività concrete con l’obiettivo di “dare voce a quanti sono discriminati per la condizione di disabilità” (Messaggio del Santo padre Francesco, in occasione della giornata mondiale delle persone con disabilità, 3 dicembre 2019). Impegno, quello del dicastero, fondamentale anche per l’organizzazione di questo evento giubilare.
Per l’occasione, sono attesi a Roma circa diecimila pellegrini, da oltre 90 Paesi del mondo; tra questi migliaia di bambini, giovani e adulti provenienti in gran parte dall’Italia, ma anche in 500 dagli Stati Uniti, in 260 dalla Polonia, in 215 dalla Spagna, poi in 160 dal Messico, 140 dal Canada, 90 dall’Argentina, 70 dal Brasile. Inoltre, diversi gruppi da Germania, Francia, Portogallo, Croazia, India, Indonesia, Colombia, Cile, Ecuador, Filippine, Congo, Nigeria, Australia e Cina.
Tante le associazioni presenti coinvolte nella cura e nell’accompagnamento dei pellegrini con disabilità, come Unitalsi, Kairos Forum, Comunità Arch, Movimento apostolico ciechi, Lega del Filo d’oro, Anffas – Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, e tante altre, che grazie al prezioso lavoro dei volontari, sono pronte a donare un momento di gioia, speranza e vera inclusione ai pellegrini.

Si parte alle 8:00 e fino alle ore 13:00 i fedeli potranno attraversare la Porta santa della Basilica di San Pietro; nello stesso tempo, nella chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini, sarà possibile ricevere il sacramento della confessione. Tutti i sacerdoti coinvolti sono stati formati per accogliere e accompagnare le persone con disabilità.

Alle ore 17, nella basilica di San Paolo fuori le mura, mons. Rino Fisichella presiederà la santa messa giubilare. Tutte le celebrazioni saranno accessibili anche alle persone sorde, grazie alla traduzione in lingua dei segni italiana e internazionale: quest’ultimo, ulteriore segno di attenzione e cura nei riguardi di tutti i partecipanti.
Sarà sempre mons. Fisichella, martedì 29 aprile alle ore 11, ad aprire la seconda giornata, con una catechesi in piazza San Pietro; momento che sarà arricchito dalle testimonianze di persone con disabilità che condivideranno il loro cammino di fede e speranza.

Al termine della catechesi, alle ore 13, ai Giardini di Castel Sant’Angelo, si terrà il pranzo di benvenuto, un immancabile momento di fraternità e convivialità. Nello stesso luogo, dalle 15:00 alle 19:00 i pellegrini saranno protagonisti di un pomeriggio di festa, con musica, testimonianze e intrattenimento. Infine, durante l’intero arco della giornata, lungo via della Conciliazione, ci saranno  ‘Le vie della speranza’, un itinerario di stand e testimonianze che racconteranno storie di vita e di coraggio delle persone con disabilità.
Questo evento rappresenta un segno concreto dell’attenzione della Chiesa verso le persone con disabilità, un cammino di speranza e apertura, in cui emerge il senso della comunità ecclesiale.
Un segno concreto, che si inserisce quest’oggi nell’eredità di Francesco.

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