Celebrato il giubileo del laicato
 
                Dall’Azione Cattolica ai gruppi carismatici (RnS, le comunità Gesù Ama e Gesù Risorto), dai Focolarini all’Unitalsi, dal Serra Club ai medici cattolici, da Il Melograno al Centro di Cultura dell’Università Cattolica ai gruppi parrocchiali di San Carlo Borromeo (San Marzano) e Santa Teresa (Taranto). Una folta delegazione di queste realtà (quasi duecento persone), a nome dei propri aderenti, nel pomeriggio di lunedì 9 giugno ha celebrato il giubileo diocesano delle aggregazioni laicali.
L’appuntamento era stato fissato nella zona rupestre di San Marzano da dove, dietro la croce giubilare e in clima di preghiera, si sono diretti verso il santuario rupestre della Madonna delle Grazie. Prima di entrare in chiesa, i presenti hanno recitato le orazioni giubilari e pregato per le intenzioni del santo padre. Quindi, ci si è disposti fra i banchi per la santa messa, celebrata, da mons. Paolo Oliva, vicario episcopale per le attività laicali, delegato dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero.
L’omelia di don Paolo ha toccato principalmente tre punti: l’unità nella Chiesa, la passione per la Chiesa e la necessità della formazione per entrare nello spirito del Concilio Vaticano II. Il celebrante in particolare ha invitato ogni membro del laicato a essere visibilmente innamorato della Chiesa, se si vuol diventare attrattivi e generativi.
La responsabilità storica nei confronti delle nuove generazioni è grande: consegnare il dono della fede ricevuta perché possa germogliare e portare frutto. Questo, sull’esempio di Maria, Madre della Chiesa (di cui lunedì ricorreva la memoria liturgica), voluta con questo titolo da papa Paolo VI in una famosa allocuzione del 21 novembre del 1964: Maria, generando nella natura umana il Figlio di Dio, è la Madre di tutto il Corpo mistico di Cristo. Sotto la croce del Figlio, la maternità di Maria si estende a tutti i discepoli del Figlio. La speranza cristiana trova in Maria ss.ma la prima e piena realizzazione.
Al termine, prima della benedizione finale, il saluto di don Cosimo Rodia, parroco della chiesa madre di San Marzano, e custode del santuario.
VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO


 
                        

 
				

