Riccardi (Sant’Egidio): “Per vivere in pace, il dialogo deve ritornare centrale nella vita e nelle relazioni tra i popoli”
“Dobbiamo realizzare un’irruzione di donne e uomini comuni nella storia, senza violenza, tramite la pratica del dialogo, con pensieri fraterni e visioni di pace”: lo ha detto domenica 26 il fondatore della Comunità di Sant’Egidio nel suo intervento all’incontro internazionale per la pace dal titolo ‘Osare la pace-Religioni e culture in dialogo’, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio che si concluderà domani alla presenza di papa Leone XIV.
Per Riccardi “in una società frantumata, il dialogo deve ritornare centrale nella vita e nelle relazioni tra i popoli. Osare la pace è – ha detto – liberare il fondo di bontà, che è volontà di pace e di vivere insieme. Questa è la nostra forza che ci fa passare dall’età della guerra all’età del dialogo e del negoziato. Quando comincia il dialogo, già si gusta il sapore della pace. Perché dialogare è scoprire l’altro come sé stesso”. Nel suo intervento introduttivo Riccardi ha parlato di un mondo attraversato da un ritorno della violenza e del nazionalismo, “un’età della forza che ha riabilitato la guerra come strumento per perseguire i propri interessi e disegni”. “Viviamo – ha detto – in un tempo che ha umiliato le istituzioni nate per la pace e ha calpestato il diritto internazionale, frutto di civiltà e di convivenza. È l’età della forza, dominata da pochi e segnata da una globalizzazione dimezzata, che ha lasciato cadere il pensiero umanistico e la fiducia nel destino comune dei popoli”.
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