Naufragio al largo della Tunisia, Forti (Caritas Italiana): “Occorre investire per consentire a queste persone di raggiungere l’Europa in sicurezza”
 
                “Proviamo sgomento per l’ennesimo naufragio al largo delle coste tunisine. Purtroppo continua questa mattanza che ormai da oltre un decennio sta interessando un numero crescente di migranti, soprattutto dell’Africa subsahariana, che cercano di raggiungere l’Europa”: così Oliviero Forti, responsabile ufficio Immigrazione di Caritas Italiana, commenta il naufragio di migranti nel Mediterraneo. Questa volta al largo della Tunisia con 40 morti: tra questi anche alcuni bambini come ha riferito un portavoce della magistratura tunisina. Trenta persone presenti sull’imbarcazione sono state salvate. Per la Caritas, che ancora una volta si schiera a favore dei migranti, “non sono serviti gli accordi con la Tunisia. Non sono serviti – spiega Forti – neanche gli accordi con la Libia, peraltro recentemente rinnovati dal Governo italiano per trovare una soluzione all’apertura di vie legali e sicure di ingresso”. Per questo è necessario “urgentemente” rafforzare i presidi di salvataggio nel Mediterraneo centrale e “al tempo stesso investire risorse per consentire a queste persone di raggiungere l’Europa in sicurezza. Diversamente, conclude Forti, dovremo assistere ancora una volta a quello che è accaduto oggi di fronte alle coste tunisine”.
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