Tempi duri e poca serenità per chi lavora nei Comuni e in Provincia
Tempi duri per chi lavora negli enti locali, a Taranto e in provincia, come conferma anche la silenziosa emorragia di lavoratori, e giorni di ansia per i dipendenti dell’appalto comunale. Iniziamo da questi ultimi, cioè dai circa cento dipendenti che lavorano nell’appalto del Comune di Taranto, e che gestiscono servizi indispensabili come guardiania, piccole manutenzioni o addirittura la sopravvivenza di uffici come l’archivio e l’anagrafe. Ogni anno puntualmente, all’arrivo del 31 dicembre, si ripete il drammatico rituale della scadenza del contratto, a cavallo tra il Natale e l’anno nuovo.
I segretari generali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti, Daniele Simon, Maria Scala Vinci e Carmelo Sasso scrivono, perciò, al sindaco Piero Bitetti e all’assessore al Patrimonio Federica Stamerra, per chiedere un incontro con lo scopo di definire il destino di questi dipendenti privati in funzioni pubbliche, “che negli scorsi anni, per cause riconducibili a diverse dinamiche amministrative e politiche, hanno subito mortificazioni e l’incertezza e la precarietà di bandi a respiro corto”. Obiettivo di sindacati e lavoratori è quello di sanare una incongruenza che vede in un ente pubblico impegnati con continuità e storicità personale precario. “Convinti che interventi programmati possano ristabilire la serenità lavorativa, l’efficienza dei servizi e rafforzare la fiducia nella cosa pubblica, attendiamo dal Comune di Taranto un sollecito riscontro”.
Con un’altra iniziativa, i segretari provinciali dei categoria di Cgil, Cisl e Uil scrivono a tutti i segretari comunali dei Comuni della provincia di Taranto, al presidente della Provincia e al segretario dell’ente, per lamentare il mancato rispetto delle relazioni sindacali, del codice deontologico e della dignità individuale dei dipendenti.
A tutti i Comuni “per par condicio”, fanno rilevare quelle che definiscono “gravi e reiterate violazioni dei principi fondanti delle relazioni sindacali, sanciti dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e dai relativi accordi decentrati”. Oltre al mancato rispetto del contratto nazionale e alle inadempienze circa la contrattazione decentrata, i sindacati denunciano “episodi sempre più frequenti di comportamenti lesivi della dignità personale e professionale dei dipendenti, posti in essere, in forma palese o subdola, da amministratori, consiglieri comunali (di maggioranza e opposizione), segretari comunali, dirigenti e funzionari apicali”
Ai segretari comunali, per competenza, si chiede di “emanare apposita circolare interna volta a sensibilizzare tutti i soggetti della pubblica amministrazione al rispetto dei ruoli, delle prerogative e della dignità individuale, secondo i codici etici e civici di riferimento, altrimenti opponibili in sede giudiziaria”. Trascorsi 60 giorni, i sindacati renderanno noti le amministrazioni inadempienti riservandosi azioni legali.
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