Lavoro

Urso a Taranto: “Rilanceremo l’ex Ilva in assoluta sicurezza ambientale”

27 Feb 2024

di Silvano Trevisani

Il governo mira al “rilancio produttivo” di quello che “è stato a lungo il più grande e attivo impianto siderurgico d’Europa. Non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare a questo sito, ma c’è l’assoluta volontà di rilanciarlo in sicurezza ambientale”. Questo l’assunto programmatico espresso dal ministro del Mimit, Adolfo Urso nella sua visita a Taranto.

Il ministro alle Imprese e Made in Italy, ha visitato gli impianti e incontrato gli operai, prima di un vertice in prefettura, accompagnato dal commissario straordinario Quaranta.

“Non è una sfida solo vostra – ha detto – in palio è il lavoro italiano. Se vinciamo la sfida di Taranto che era l’emblema della decadenza ambientale e industriale del Paese, significa che ci riusciamo in Italia”.

Quanto al nuovo commissario ha detto: Una persona che voi conoscete bene da qualche decennio, che conosce perfettamente tutta la vita straordinaria di questo che è stato a lungo, il più importante impianto siderurgico d’Europa.

Non è stato ancora stabilito un cronoprogramma di interventi, ma è certa la volontà di accelerare. Urso ha spiegato che occorre rilanciare da subito la produzione per poi “come abbiamo detto e faremo, realizzare delle procedure pubbliche per consentire ad altri investitori di poter scommettere davvero su questo impianto”. Per la prossima settimana annuncia una visita anche negli altri stabilimenti AdI e ha assicurato che saranno reperite le risorse necessarie per il rilancio produttivo del sito e di quelli ad esso collegati.

Quanto alla sicurezza sul lavoro ha affermato: “Dobbiamo invertire la rotta a rilanciare e mettere in sicurezza il sito siderurgico più importante d’Italia che può tornare a essere nella fase di ambientalizzazione il sito più sostenibile d’Europa. Dobbiamo dimostrare che questo è il sito della città e della nostra nazione”. Intanto, servono risorse per le manutenzioni degli impianti, che arriveranno da subito. “Con il decreto legge che abbiamo realizzato, non si possono mandare in cassa integrazione i manutentori che devono garantire la sicurezza. Sono i primi lavoratori a dover essere in fabbrica”.

Ma, secondo Urso, occorre anche cambiare la politica siderurgica, per scongiurare il dumping, ovvero la produzione in concorrenza sleale. Un appello rivolto all’Ue intera, per evitare il rischio di “essere schiacciati da chi produce fuori dall’Europa senza rispettare le condizioni ambientali e sociali che noi giustamente vogliamo rispettare”.

Era presente anche una nutrita delegazione di operai dell’indotto che ha mostrato tutta la preoccupazione per la mancanza di stipendi, in arretrato ormai dal novembre scorso.

In prefettura

Poi il ministro si è spostato in prefettura, dove ha incontrato tra gli altri il governatore Michele Emiliano, il sindaco Rinaldo Melucci, e il prefetto, Paola Dessì. Un incontro che i hanno commentato positivi. Per Rocco Palombella, segretario generale Uilm, è “una giornata importante con l’avvio di un nuovo percorso che guarda al futuro con speranza, se pur nella consapevolezza che i problemi non sono stati ancora risolti”. Per Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl, occorre “risolvere quelle condizioni che abbiamo sempre denunciato e cioè impiantistiche, di salute, di sicurezza e garantire il rientro dalla cassa integrazione. Questo è il punto di partenza, ora dobbiamo capire come sanare le lacerazioni lasciate dalla gestione precedente. Dobbiamo capire adesso come sanare le lacerazioni lasciate dalla gestione precedente, anche con la comunità, non solo coi lavoratori”.

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