Tamburi: per le case danneggiate dall’Ilva in dirittura d’arrivo il decreto risarcimenti

Sarebbe in dirittura d’arrivo il decreto attuativo della legge 77 che dispone le risorse finanziarie per il risarcimento degli abitanti del quartiere Tamburi le cui case sono state danneggiata della vicina presenza dello stabilimento siderurgico. Questo ha assicurato il ministro per l’industria Giancarlo Giorgetti rispondendo, durante il Question time al Senato (giovedì 7) all’interrogazione del senatore Pd Antonio Misiani, già vice ministro e attualmente responsabile per i settore Economia e finanze del partito.
A un anno di distanza dell’approvazione della norma, finalmente sarebbe in dirittura quel decreto per il quale era necessario, oltre all’individuazione di criteri di indennizzo, anche il concerto tra i ministeri competenti.
Nella sua interrogazione, Antonio Misiani ha evidenziato come circa un anno fa, grazie all’approvazione di un emendamento presentato dal deputato del Pd Ubaldo Pagano, è stato istituito nel dl n. 77 del 25 maggio 2021, un fondo con una dotazione di 5 milioni per il 2021 e di 2,5 milioni per il 2022, destinato al riconoscimento dell’indennizzo per i danni subiti degli immobili per l’esposizione prolungata all’inquinamento provocato dallo stabilimento Ilva della città di Taranto. “L’emendamento diventato decreto – ha ricordato Misiani – legifica sui criteri di organizzazione del risarcimento, affidando a un emendamento del ministero per lo Sviluppo economico, di concerto con il Mef, la definizione delle condizioni e della modalità per la presentazione della richiesta pr l’accesso al fondo e la liquidazione degli indennizzi, dando un termine di 60 giorni dall’entrata in vigore per l’attuazione del decreto attuativo”. Ma è passato un anno e del decreto attuativo non si è avuta traccia, per questo si chiede al ministro Giorgetti qual è il punto della situazione, e perché tanto tempo per un fondo così limitato ma molto significativo per la comunità.
Rispondendo a Misiani, il ministro Giorgetti, riferendosi agli immobili per i quali è stato disposto da una sentenza definitiva il versamento di indennizzo per i danni subiti e per il deprezzamento del valore degli immobili, ha spiegato che “a seguito della disposizione della norma di origine non governativa, sono emerse una serie di criticità connesse non già alle finalità della disposizione, per sé assolutamente meritevoli, ma alla delimitazione della platea dei destinatari e dal meccanismo attuativo, la cui determinazione non rientra nella competenza del Mise con l’impossibilità di utilizzare schemi collaudati”. Da qui la necessità di interlocuzioni tecniche per delineare un quadro selettivo coerente per individuare i beneficiari della norma, che la legge determinava in coloro che hanno ottenuto una sentenza definitiva di risarcimento, con la delimitazione delle risorse con ridotto arco temporale, “che potrebbe escludere una serie di soggetti solo in quanto la sentenza in loro favore non è definitiva per mere ragioni di lungaggini processuali”. Inoltre, ha aggiunto il ministro, è stato necessario un supplemento di analisi anche con gli altri dicasteri interessati, a causa della complessità della individuazione dei parametri idonei a quantificare l’indennizzo, per il quale la legge prevede solo il limite massimo, per ripartire le risorse tra i beneficiare anche in ragione del numero delle istanze, nonché delimitare le condizioni fattuali per i quali il ministero è tenuto a verificare gli accertamenti, in primo luogo il valore degli immobili, quale base necessaria di calcolo, hanno richiesto.
“A seguito di dette valutazioni – ha proseguito Giorgetti – il Mise ha ultimato la predisposizione dello schema di decreto che stato inoltrato al Mef per la verifica degli aspetti finanziari e per il concerto che è previsto dalla norma. Per quanto di competenza, posso già dire che si sono privilegiati i criteri di semplificazione e velocizzazione gestionale delle domande, riducendo quanto più possibile gli adempimenti burocratici e individuando i parametri fissi e di rapido accertamento di quegli elementi quali il valore dell’immobile e il calcolo dei parametri indennitario che la legge ha rinviato al decreto ministeriale”.
Quindi ha espresso l’auspicio per la piena e rapida condivisione da parte del Mef dello schema predetto che, una volta acquisito il relativo concerto, potrà essere inoltrato agli organi di controllo e quindi poi pubblicato.
Nella replica, Misiani ha auspicato che la vicenda giunga presto al termine secondo le giuste aspettative dei cittadini di Taranto.
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