Ecclesia

Dal plastico alla realizzazione: scandite le fasi della costruzione della Sacro Cuore di Statte

Dopo la benedizione dell’aula liturgica di domenica sera 16 ottobre, un incontro con chi ha permesso che la nuova chiesa potesse essere edificata: da mons. Emanuele Tagliente, all’ingegner Gianfranco Tonti, da don Giovanni Agrusta alle architette Elena Di Taranto e Chiara Signorino

18 Ott 2022

di Mario Di Serio

Dopo la benedizione del nuovo salone parrocchiale e dell’altare alla presenza dell’arcivescovo monsignor Filippo Santoro durante la messa serale di domenica 16 ottobre, lunedì sera si è tenuto un incontro aperto a tutti a cui hanno partecipato i tecnici artefici dei lavori di ricostruzione del nuovo plesso, con la partecipazione di monsignor Emanuele Tagliente ed il parroco della “Sacro Cuore” don Giovanni Agrusta. Ciò è servito per comprendere e scandire con tante emozioni, i momenti difficili ed intensi che hanno contrassegnato tutto il tempo trascorso, intervallato tra l’ideazione e la realizzazione, passando dalla costruzione – tra sacrifici, impegni ed impedimenti – sino alla fruizione della nuova parrocchia “Sacro Cuore di Gesù”,  primizia per l’intera comunità stattese che la attendeva da 25 anni.

Fondamentale fu il primo incontro con il consiglio pastorale in quel primo giugno del 2016, dove fu necessario scegliere tra la demolizione della vecchia sala liturgica e la sua ristrutturazione.

“Io proposi di demolire l’edificio – le parole di monsignor Emanuele Tagliente nella memoria di quei giorni intensi ed i vari incontri interlocutori -; in principio don Giovanni si mostrò contrario per l’impatto sulla comunità stattese ed il valore storico e simbolico di quella sala. Poi incontrai l’arcivescovo Filippo Santoro che suggerì di chiedere alla comunità parrocchiale cosa fare… Un successivo incontro con l’illustrazione del progetto determinò la decisione di abbattere la chiesa”.

Gli ha fatto eco l’ingegner Gianfranco Tonti che ha chiarito la necessità di optare per la demolizione “perché ha comportato la realizzazione non solo della nuova sala liturgica ma – ancora prima – del salone degli eventi, che in maniera provvidenziale ha ospitato le funzioni liturgiche delle messe celebrate  sino a quando sarebbe stata ultimata la nuova sala”.

“Fondamentale – ha proseguito l’ingegner Tonti – è stata poi la scelta dei materiali in virtù non solo dal punto di vista estetico ma anche della manutenzione: il campanile e la facciata sono state realizzati con materiali che mettono in sicurezza tutti nel corso degli anni; in particolare il campanile, alto quasi 19 metri, prevede delle piastrine metalliche che sono direttamente fissate per evitare che il tempo e l’usura, avrebbero causato negli anni, il distaccamento e l’inevitabile caduta, mettendo a repentaglio la sicurezza dei passanti”.

Le tecniche costruttive utilizzate hanno permesso il contenimento dei costi energetici: le pareti sono state realizzate con isolamento termico e tutta la struttura è stata costruita con materiali avanzati e specifici per una sana edilizia sostenibile.

Le architette Elena Di Taranto e Chiara Signorino si sono messe a disposizione ed all’ascolto dell’intero progetto sino alla conclusione, mostrando grande collaborazione con l’azienda e l’ingegnere Tonti che le ha vivamente ringraziate.

Dal punto di vista economico non è stato attivato alcun fido bancario, solo fondi e denaro messo a disposizione per tempo, compreso il residuo che sarà onorato nell’imminente futuro.

Le opere sacre e quelle d’arte scelte come la Madonna del cammino con Gesù in braccio, la statua del Cristo con lo sguardo rivolto ai fedeli, i quadri in manifattura di legno pregiato rivestiti di piccole pietre a mosaico che raffigurano i momenti della via crucis e la grande croce al centro sull’altare, sono state scelte con discernimento e gusto, per apportare e migliorare l’accoglienza nella sala.

E nonostante il lockdown della pandemia che causava il blocco produttivo, la crisi economica post covid, e le ridotte capacità produttive, con l’aiuto del Signore tutto è stato compiuto: Egli ha provveduto ad abbattere ogni impedimento ed a consegnare al suo popolo ed alla comunità stattese un nuovo luogo di preghiera, accogliente, funzionale, confortevole, moderno e sicuro.

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