Benny Pilato, finale senza botto e con qualche recriminazione al mondiale australiano
Due brutte gare. In coda a un 2022 straordinario che ci ha regalato tre squilli e gioie importanti, è un finale d’anno senza botto quello vissuto da Benny Pilato al mondiale australiano, competizione di nuoto in vasca corta, nella seconda giornata: la tarantina, in visita a Melbourne, non è riuscita a conquistare la finale dei 100 metri rana. Aveva faticato già nell’accesso per la semifinale, presa con l’affanno (1:06.21). Nella seconda prova ha chiuso addirittura al settimo posto con il tempo di 1:05.46. Un risultato ben lontano dai suoi standard, dalle gesta a cui la campionessa mondiale ed europea in carica ci ha abituato – più di due secondi dall’americana Lily King e dalla lituana Ruta Meilutyte. È quindi rimasta fuori dal lotto delle migliori otto che si daranno battaglia in finale.
Eppure la prima parte di gara, condotta in corsia 1, aveva fatto ben sperare. Poi il blackout. “Il problema non è stata l’ultima virata – ha confidato Benedetta Pilato – ma quanto già evidenziato in mattinata: pensavo di fare meglio, è evidente che non sono in forma. Mi dispiace, perché è un Mondiale”. “Ci ho provato, sono stata più coraggiosa di questa mattina – continua ai microfoni della Rai – purtroppo negli ultimi due anni la prima parte di stagione non mi riesce proprio perfetta. Adesso sto provando a recuperare”. Che fosse fuori forma lo sapeva. La speranza era di “mantenere quel poco di forma che avevo agli Assoluti”.
La recriminazione
“Ho fatto due brutte gare, sia chiaro, ma queste condizioni per gareggiare non le avevo viste mai: stavo morendo di freddo prima della gara, stiamo tutti con la tosse. Non sto dando la colpa agli altri: per questa situazione venutasi a creare, se prima la mia forma era a 1, adesso è sottozero”.
Benny ha tutto il tempo per recuperare. Per comprendere i suoi errori, ammesso che abbia sbagliato. La miglior cura, intanto, passa dal ritorno a Taranto, dal calore familiare di una città che sta crescendo insieme alla sua giovanissima fuoriclasse.