“Nuovo Cinema Paradiso”, giù le mani dal capolavoro
Trasformare il film in una serie tv. Ci abbiamo creduto la scorsa estate, come ad una possibilità concreta, con tanto di titolo, puntate e argomenti. Il progetto di lavorare su “Nuovo Cinema Paradiso” resta in piedi ma allo stadio puramente embrionale. Lo ha chiarito, qualche settimana fa, Giuseppe Tornatore. Diceva che si tratta di un progetto “di cui si parla soprattutto sulla stampa”. Il motivo è ben chiaro: il film piace. Un cult che non ci stancheremmo mai di rivedere. Un film potente, con elementi di ilarità ed altri di denuncia; struggente anche in forza della colonna sonora, la musica di Ennio Morricone (1928-2020), che non andrebbe riprodotta per scopo pubblicitario in alcuno spot per la televisione.
Tra realtà e finzione
“Nuovo Cinema Paradiso è un film molto personale e in buona parte anche autobiografico, ci sono cose frutto di fantasia ma quel mondo della sala cinematografica io l’ho vissuto fino in fondo per l’epoca in cui l’ho frequentato”. Così il premio Oscar si interroga sull’attualità del prodotto di maggior pregio che ha realizzato nella sua fortunata carriera – tanti i premi ricevuti, un successo internazionale di pubblico e critica. Quel mondo lo ha vissuto in quegli anni e per quegli anni, “ma in qualche modo anche per epoche precedenti, perché ho conosciuto talmente tanti esercenti, proiezionisti, attacchini, maschere, cassieri, distributori dai quali ho raccolto storie incredibili”.
Nuovo Cinema Paradiso, il sequel
Tornando alla serie, l’impegno c’è, ma può essere procrastinato. “Poi si vedrà”, ha chiosato il Maestro Tornatore. E forse fare un passo indietro potrebbe essere la scelta migliore. Perché lo stesso film che ha emozionato e fatto riflettere il pubblico, adulto o giovane, va lasciato incontaminato, perché possa rivivere nella memoria personale e collettiva. Al limite sono i ricordi dello stesso regista a poter essere integrati. Le storie non vanno necessariamente attualizzate. La serie resta un’opportunità: “Se si dovesse fare, visto che il mondo e l’epoca restano quelle, avrebbe nella tessitura narrativa dei ricordi miei personali, e delle testimonianze raccolte nella mia vita”.
Lo stupore in sala
La magia che lega lo schermo allo spettatore non può venir mai meno. Così, particolari, uniche, sono le alchimie emotive che questo luogo crea: è il pensiero di Giuseppe Tornatore per il quale il cinema, come tutte le attività che riguardano la collettività, può andare incontro a stagioni incerte. Il pubblico segue le mode. Ma i gusti restano trasversali alle epoche nel confronto tra generazioni. Allora, come oggi, la promozione di un messaggio passa attraverso la sua capacità di affascinare lo spettatore. Così i contenuti di Nuovo cinema paradiso nella pellicola originale del 1988. Tematiche che vanno dalla storia d’amore al potere del cinema che, nella sua funzione sociale, didattica o di evasione, si fa strumento di ricostruzione; dal motivo dell’amicizia al confronto ineludibile con il passato della persona; alle differenze che, ancora oggi, separano le terre del Sud dal centro-nord Italia, in termini di opportunità e di risorse.