Lavoro

Dopo la manifestazione nazionale il governo chiarisce: “L’ex Ilva non chiuderà”

20 Ott 2023

di Silvano Trevisani

Un primo risultato la manifestazione nazionale dei lavoratori Acciaierie D’Italia (ex-Ilva) oggi in sciopero di 24 ore in tutti i siti del Gruppo in Italia, lo ha ottenuto: il governo, che ha convocato i vertici di Fiom Fiom e Uilm al termine del corta per le strade di Roma, ha accolto le loro richieste, escludendo sia l’amministrazione straordinaria che la chiusura dell’azienda. Le due ipotesi, infatti, avevano preso inquietante consistenza nei giorni scorsi, ed erano state anche corroborate dalle affermazioni del presidente di AdI, Barnabè, che aveva ventilato il rischio di una tacita chiusura da facto.

Il corteo di oltre 1000 lavoratori dell’ex Ilva ha attraversato le vie di Roma per arrivare a piazza dei Santi Apostoli dove si è tenuto il comizio dei segretari generali di Fim, Fiom, Uilm Roberto Benaglia, Michele De Palma Rocco Palombella, subito dopo l’incontro che quest’ultimi hanno avuto a Palazzo Chigi con i capi di gabinetto della presidenza del Consiglio, del MiMIT e del ministro Fitto.

Il commento

Il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, ha espresso “grande soddisfazione per la mobilitazione che i lavoratori stanno portando avanti insieme al sindacato, grazie alla quale oggi abbiamo portato a casa un primo importante risultato: abbiamo rimesso al centro dell’agenda di governo la principale vertenza del Paese”.

Palazzo Chigi, che ha ascoltato i sindacati e le loro preoccupazioni, ha deciso di coinvolgerli nella trattativa in un percorso sul futuro dell’ex-Ilva. Il governo si è impegnato a convocare un tavolo entro il 7 novembre a Palazzo Chigi e i sindacati saranno coinvolti nella trattativa con i Mittal.

“Chi dice che siamo alle battute finali e vorrebbe continuare con la cassa integrazione sbaglia, noi vogliamo lavorare per il futuro di questo polo industriale strategico per il nostro Paese. L’attuale gestione che abbiamo denunciato da mesi rischia di non andare da nessuna parte con i Mittal serve una svolta”.

“Certo – ha concluso Benaglia – è ancora tutto da fare ma siamo sulla strada giusta chiediamo al governo di ascoltare e assumere le nostre ragioni e proposte in tema di investimenti, impianti, salvaguardia dell’occupazione e decarbonizzazione”.

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