Ricordando fra Alessandro, una vocazione nata tra gli scout del ‘Taranto 5’
Il 30 gennaio scorso è deceduto a Gravina di Puglia (Bari) fra Alessandro Di Palma, tarantino, la cui vocazione è nata dal servizio svolto nel gruppo scout Taranto 5.
Fra Alessandro nasce il 4 novembre 1963 dai fondatori di un popolare locale del salotto tarantino, il Bar Cristallo, e cresce insieme a una sorella e due fratelli. A 12 anni, sentendosi attratto, come lui raccontava, “da un Tipo speciale”, decide di prepararsi per ricevere Gesù. Frequenta per questo la parrocchia del SS. Crocifisso, partecipa ogni giorno alla santa messa e poi diventa ministrante. Sceglie di entrare nel gruppo scout Taranto 5, presentandosi al presidente Gino Lepore. Il 23 aprile 1977 pronuncia la promessa e comincia la sua esperienza nella squadriglia Leoni, formandosi come cristiano sotto la guida di don Luigi Liuzzi. Per lui parrocchia, famiglia e vita associativa non sono compartimenti stagni ma un percorso unico, una casa in cui quotidianamente cresce, si forma, si conosce, creando amicizie che, fraterne e solide, lo accompagneranno fino al suo ultimo tratto di strada. Sceglie anche il padrino di cresima nel gruppo: il compianto Pino Giordano. Cammina in comunione fraterna con tutti, perché è in comunione col Signore. Assiste affascinato all’ordinazione sacerdotale di don Paolo Oliva, allora assistente del gruppo, e poi di don Pasquale Laporta, partecipando a campi locali e nazionali, alla visita di papa Giovanni Paolo II, alla giornata mondiale di Częstochowa. Il cammino si fa sempre più intenso tra famiglia, lavoro al bar e servizio accanto ai ragazzi, con la sua caratteristica bontà. “Grandi!” e “Mitici!”, così saluta chi incontra. Dopo un pellegrinaggio a Lourdes si domanda: “Perché attendere che siano gli altri a portarci Gesù?” Intravede il progetto che Dio ha su di lui e per discernerne l’autenticità, dopo un confronto con don Marco Morrone, si ritira dai vari incarichi e in seguito si reca ad Assisi. Aveva colto quella chiamata, ma adesso vuole camminare sulla strada che Dio gli sta indicando. Dopo aver pregato davanti al Crocifisso della basilica inferiore, rivolge ad un frate il suo stupore: “Ma è possibile diventare frate alla mia età?”. Si! Attraverso il servizio scout, Dio lo ha condotto a scegliere di spogliarsi di tutto per vivere il sogno già radicato in lui, indossando un abito che dice a tutti che non è solo ma che, con l’aiuto dello Spirito Santo, porterà Gesù agli altri. Poiché “Siamo ciò che scegliamo” diceva, l’8 settembre del ‘97 entra nell’ordine dei frati conventuali minori, studia a Copertino per poi servire con umiltà a Monte sant’Angelo, a Lucera, come cappellano carcerario ed infine a Gravina di Puglia. Nel 2004 viene ordinato sacerdote in una strada in cui non è mai stato solo. Dichiara anni dopo: “È la mia storia, del gruppo che mi ha cresciuto, delle persone che per me sono state e sono di riferimento, e che mi hanno accompagnato a seguire Colui che da senso alla vita, che ti permette di trovare la tua strada, quella che Lui da sempre ha pensato per te, per rendere onore e gloria a Colui che ci da la forza”.
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