Eventi religiosi in diocesi

Grande festa a Taranto per la venuta di madre Chiara Cazzuola

La superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice è giunta nella ‘casa’ tarantina di via Umbria nell’ambito del percorso ‘Frammenti di vita’ organizzato dall’ispettoria meridionale

foto G. Leva
05 Mar 2025

di Valentina Franzese

Nell’ambito del percorso ‘Frammenti di vita’ organizzato dall’ispettoria meridionale delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), la comunità di Taranto si è preparata ad accogliere madre Chiara Cazzuola.
Decima successora di madre Mazzarello, nonché superiora generale delle FMA, madre Chiara Cazzuola è stata eletta il 5 ottobre 2021. Originaria di Campiglia Marittima (Livorno), in Toscana, si è laureata in Materie letterarie a Roma alla Libera Università Maria Assunta di Roma ed ha insegnato nel liceo sperimentale di Montecatini. È stata preside e coordinatrice ispettoriale di pastorale giovanile per le Figlie di Maria Ausiliatrice, e vicaria generale. La tappa tarantina della superiora generale, sin dal suo insediamento desiderosa di conoscere a fondo tutte le realtà che coordina nel mondo, ha avuto luogo in una due giorni serrata ma ricca di emozioni, culminata in una serata di festa.

 

foto G. Leva

L’arrivo, sabato 1 marzo

Madre Chiara è giunta a Taranto, nella ‘casa’ tarantina di via Umbria 162, accolta tra canti festosi e applausi sulle note del canto salesiano ‘Siamo noi don Bosco’, e ha contraccambiato con un abbraccio ideale a tutti coloro i quali si erano riuniti ad attenderla. L’emozione e la gioia vissuta dalle suore salesiane, dalle più anziane alle più giovani, è stata tangibile negli sguardi e nei sorrisi di tutte. Dopo un primo momento di preghiera ed emozione collettiva, madre Chiara ha incontrato le suore salesiane più giovani – giunte a Taranto dall’Albania e da Malta, per respirare questo momento di  comunione e fraternità – e la comunità educante riunita.
Ricordando il suo desiderio di muoversi come fosse in «pellegrinaggio all’interno delle realtà mondiali salesiane», madre Chiara Cazzuola ha ringraziato i partecipanti per il clima di affetto fraterno ricevuto, in linea con il carisma espresso da don Bosco. Non sono mancati i riferimenti all’attuale e precaria situazione internazionale e al tema principale del Giubileo 2025: la speranza. «Grazie per essere una Comunità educante in cammino, che si muove come piccole luci negli ambienti in cui opera, creando e generando speranza in un mondo che ci mette sempre più di fronte ad interrogativi importanti sul nostro futuro, su dove andremo a finire come umanità. Affidandoci al Signore potremo essere e diventare fari di speranza in gradi di irradiare luce» ha detto la superiora generale.

La festa finale, domenica 2 marzo

Il vero proprio carico di emozioni è, però arrivato all’indomani, il 2 marzo, quando madre Chiara – punto di riferimento mondiale per tutte le consacrate salesiane – ha assistito ad  un incontro festoso che ha riunito insieme tutte le realtà dell’ispettoria meridionale. Come in un grande arazzo intrecciato, ricco di colori e sfumature, madre Chiara ha potuto apprezzare e osservare con affetto e dedizione, i piccoli e grandi “Frammenti di vita” che uniscono insieme l’intera ispettoria meridionale. Tante realtà diverse accomunate dall’amore per don Bosco e madre Mazzarello. Il gruppo di pattinaggio delle Polisportive giovanili salesiane (Pgs) di Taranto, sulle note de “Il coraggio di andare” di Laura Pausini, ha ricordato quanto sia importante viaggiare, scoprendo nuove strade sconosciute per poter assaporare, tra il dolce rumore del vento, promesse di libertà e speranza sempre nuove. L’oratorio di Fragagnano, accompagnato dalle note coinvolgenti e festoste della pizzica salentina, ha evidenziato quanto creatività, entusiasmo, solarità e accoglienza siano i pilastri di quella dimensione di socialità ed educazione che è l’oratorio salesiano. Il centro di formazione professionale del Ciofs della Puglia ha sottolineato quanto la fiducia nel mondo degli adulti possa diventare uno strumento fondamentale per sconfiggere la paura dell’avvenire da parte di ragazzi troppo spesso dimenticati e messi da parte dalla collettività perché ritenuti, erroneamente, “senza speranza”. Ragazzi veri che, un po’ come il giovane Elia – il pescatore protagonista della narrazione – hanno incontrato alcune figure che, con piccoli e grandi insegnamenti, hanno cambiato per sempre la traiettoria delle loro esistenze.

foto G. Leva


Filo conduttore attorno a cui è stata costruita l’intera narrazione è stato il mare. Quell’immensa distesa azzurra, il mar Mediterraneo attorno a cui l’identità e la storia secolare della città Taranto è stata costruita; proprio lo stesso mare che lega insieme l’intera ispettoria meridionale. Malta, Albania, Calabria, Campania, Puglia unite insieme dal Mar Mediterraneo, crocevia di popoli, storie e culture, simbolo per eccellenza della multiculturalità come canta Eugenio Bennato nella sua celebre “Che il Mediterraneo sia”. A chiudere la serata sono state proprio le suore salesiane divenute parte attiva dello spettacolo. Dapprima con una breve rappresentazione che ha coinvolto le suore più giovani e, in seguito, sulle note di “Girl On A Mission” – un inno composto in occasione della XXXVII Giornata mondiale della Gioventù del gruppo brasiliano Gen Verde – tutte le suore salesiani presenti  negli spalti e in platea hanno dedicato un Magnificat, un coinvolgente ed emozionante canto di ringraziamento, a madre Chiara Cazzuola. «Per noi è un grande dono averti qui – ha detto l’ispettrice suor Ivana Milesi, presentando la superiora generale – ti invitiamo semplicemente a godere di quanto i frammenti preziosi di queste terre vogliano narrarti per dire che qui è vivo il nostro carisma, è vivo don Bosco, è viva madre Mazzarello. È vivo in ogni giornata in cui si continua a scommettere sull’educazione. La storia di Elia il pescatore è un po’ la storia di ognuno di noi, pezzi unici, che ogni giorno nella vita imparano insieme ai giovani a pescare ciò che ci rende veramente felici, così come diceva don Bosco per le vie di Torino, e madre Mazzarello in quel paesino sperduto che si chiamava Mornese. Allora Madre, lasciamo che queste comunità educanti ti facciano respirare questo clima e quest’aria». Ringraziando tutte le componenti dell’ispettoria meridionale riunite a Taranto in suo onore la decima successora di madre Mazzarello non ha esitato a mostrare il proprio entusiasmo. Congedandosi ha dichiarato: «Porto tutti quanti nel mio cuore, sapevo che l’ispettoria meridionale è un’ispettoria calorosa, vivace e affettuosa, ma oggi ho fatto un’esperienza diretta con tutti voi; sarà impossibile dimenticarvi, come anch’io spero di non essere dimenticata da voi, e avere il sostegno della vostra preghiera e dei vostri incoraggiamenti. Permettetemi un pensiero sulla ‘Speranza’, una parola che è ritornata tante volte oggi. Finché noi riusciremo a vivere insieme momenti così, che non sono casuali, costruiti insieme con tanta pazienza; finché noi saremo capaci di fare questo, insieme, potremo essere sicuri di essere gente di speranza in un mondo che tende all’individualismo, all’egoismo, ad alzare muri e a creare separazioni. Questo vivere insieme l’avventura salesiana è un segno di speranza e luce, per tutti. Vi auguro di continuare questo cammino con coraggio cercando, sempre insieme, di interpretare il carisma salesiano così come siamo, nella diversità di ciascuno di noi, ma sempre insieme come dono comune. Puntando tutto sulla forza di donarsi agli altri, la sola forza che può trasformare la società e il mondo. Questo ce l’hanno insegnato don Bosco e madre Mazzarello e noi vogliamo attuarlo oggi, qui, dove siamo e dove viviamo. Vi auguro buon cammino, che possiate continuare ad essere luce e speranza nei vari luoghi in cui vivete».

 

foto G. Leva

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