Lavoro

Un Primo maggio che giunge in un periodo di difficoltà per infortuni, bassi salari, precarietà

30 Apr 2025

di Silvano Trevisani

Infortuni in crescita, salari sempre più poveri, precarietà del lavoro, contratti che attendono il rinnovo da anni. Sono le caratteristiche del lavoro italiano e ancor di più di quello meridionale che vanno considerate in vista del Primo maggio, festa del lavoro. Che se vede aumentare il numero degli occupati è solo grazie alla precarizzazione, al part-time, agli stipendi da fame. Come sottolineato dal presidente Mattarella. Che in molti casi hanno sostituito il reddito di cittadinanza senza migliorare gli introiti, con grande soddisfazione di imprenditori che, soprattutto nel turismo e nella ristorazione, sottopagano i dipendenti, evadono le tasse e creano scompensi insopportabili nel sistema sociale. Anche la crescita dell’export è dovuta ai costi ormai esigui della manodopera, la meno pagata tra i paesi Ocse, che si sta avvicinando alle retribuzioni da terzo mondo. Anche per questo 200.000 giovani italiani sono andati via nell’ultimo anno.

Infortuni sul lavoro

In Puglia, nel 2024, gli incidenti sul lavoro sono stati 28.154 con un incremento del 2,1% rispetto all’anno precedente. Se l’aumento non è stato maggiore e se non sono cresciuti quelli mortali, che sono stati 74 (5% in meno), dato in controtendenza con quello nazionale che registra invece un preoccupante aumento (sono stati ben oltre i 1.000!), ciò è soprattutto dovuto all’incremento considerevole della cassa integrazione. Cioè alle numerose crisi industriali che stanno fermando o rallentando molti siti produttivi nella nostra regione, ma soprattutto a Taranto.

Le proteste

Questa mattina, vigilia del Primo maggio, i sindacati del metalmeccanici Fim Fiom Uilm hanno organizzato uno sciopero a Taranto coinvolgendo i lavoratori di Acciaierie d’Italia, delle aziende dell’appalto e dell’indotto e tutte le aziende del settore del territorio. L’iniziativa nasce dalla richiesta di un patto per l’ambiente e il lavoro, e mira a chiedere risposte certe su occupazione, sicurezza, salario e una rapida ripresa delle trattative. I lavoratori hanno scioperato dalle 8 alle 10, manifestando la volontà di tutelare i propri diritti e di chiedere soluzioni definitive per il futuro dell’industria e dell’occupazione locale.

Industria navale

La situazione del tutto insoddisfacente del lavoro nella Marina Militare a Taranto è stata al centro di un incontro tra la Uilpa di Taranto e il comando interregionale marittimo Sud. “È inaccettabile – commenta il segretario Andrisano – che una norma abbia cancellato 10.000 posti di lavoro senza prevedere un piano di ricambio. Taranto ha bisogno di almeno 2.000 nuove assunzioni. Serve un piano straordinario, snello, basato sulle reali esigenze del territorio, che metta al centro le professionalità e garantisca futuro a chi vuole restare e lavorare qui”.

Un altro punto chiave è l’assenza di una strategia industriale adeguata. Nonostante gli impegni assunti a livello internazionale per aumentare la spesa ed efficientare gli impianti, si assiste a un impoverimento impiantistico e di know-how, a tutto vantaggio delle imprese esterne.

Manifestazione a Crispiano

Domani 1° maggio, a Crispiano in piazza Madonna della Neve, a partire dalle 19.30, si svolgerà una manifestazione indetta dalla Cgil a sostegno dei Referendum dell’8 e 9 giugno prossimi, per l’abrogazione di “leggi ingiuste che pagano lavoratori, famiglie e cittadini stranieri”. “È un impegno quotidiano, permanente e ininterrotto che parla davvero alle lavoratrici e ai lavoratori italiani o stranieri residenti stabilmente nel nostro paese – dice Giovanni D’Arcangelo, segretario della Cgil – ed è per questo che lo rivendichiamo come vero luogo “politico” per la celebrazione di questa giornata”. A conclusione della manifestazione, si esibierà il gruppo musicale Gulp.

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