Conclave

15 cose da sapere sul Conclave per eleggere il Papa

ph Vatican media-Sir
08 Mag 2025

C’è un luogo, nel cuore del Vaticano, dove il silenzio parla più di ogni parola, dove ogni gesto è regolato da secoli di tradizione e ogni decisione pesa sulla storia della Chiesa. Il conclave non è solo un rito: è un mondo chiuso e solenne, denso di simboli, regole, segreti e curiosità che raccontano molto più di quanto si immagini.
Dalla serratura che dà il nome alla clausura, alle fumate rese leggibili con la chimica; dalle sedi storiche fuori Roma agli episodi di tensione tra cardinali, fino all’attuale quorum necessario per eleggere il nuovo Papa: in questo viaggio in quindici tappe scopriamo i volti meno noti di un’elezione che resta unica al mondo.

foto Benotti-Sir

L’origine del termine “conclave”
Il termine “conclave” deriva dal latino cum clave, cioè “con chiave”. La parola nasce durante il conclave di Viterbo (1268-1271), il più lungo della storia, durato 1.006 giorni. Esasperati dall’attesa, gli abitanti rinchiusero i cardinali nel Palazzo dei Papi, sprangando le porte a chiave e razionando il vitto per accelerare l’elezione. Da qui il termine e la consuetudine della clausura.

Il conclave più lungo e quello più breve
Il conclave più lungo si tenne a Viterbo tra il 1268 e il 1271, con quasi tre anni di stallo prima dell’elezione di Gregorio X, un record mai eguagliato. Il più breve avvenne nel 1503: l’elezione di Giulio II fu completata in un solo scrutinio in circa un giorno, grazie a un consenso preesistente tra i cardinali, rendendolo uno dei conclavi più rapidi della storia.

Il conclave più lungo e le sue conseguenze
Al termine del conclave di Viterbo fu eletto Gregorio X, che con la costituzione “Ubi Periculum” (1274) stabilì regole stringenti per l’elezione del pontefice: clausura assoluta, riduzione progressiva del vitto e isolamento totale. Queste norme, nate da quell’esperienza estrema, regolano ancora oggi i conclavi.

foto Benotti-Sir

Cosa contiene la scheda di voto
Ogni cardinale riceve una scheda con la formula latina:
Eligo in Summum Pontificem
(“Scelgo come Sommo Pontefice”)

Il giuramento personale
Prima di deporre la scheda nell’urna, il cardinale pronuncia:
Testor Christum Dominum, qui me iudicaturus est, me eligere in Summum Pontificem eum, quem secundum Deum iudico eligi debere
(“Attesto davanti a Cristo Signore, che mi giudicherà, di eleggere come Sommo Pontefice colui che secondo Dio ritengo debba essere eletto”)

Come si svolge la votazione
Il rito della votazione avviene in tre fasi: preparazione, scrutinio e accettazione. Ogni cardinale, a turno, si reca all’altare sotto l’affresco del Giudizio Universale, tiene in alto la scheda ripiegata e la deposita nell’urna pronunciando il giuramento. Al termine, tre scrutatori estraggono le schede, le leggono ad alta voce e registrano i voti. Se nessuno raggiunge il quorum, le schede vengono bruciate con sostanze che producono fumata nera. In caso di elezione valida, si produce la fumata bianca. Segue l’accettazione da parte dell’eletto e la scelta del nome papale.

Qual è il quorum richiesto
Perché un candidato sia eletto Papa, deve ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi dei voti. Attualmente i cardinali elettori aventi diritto al voto sono 133, pertanto il quorum è fissato a 89 voti. Questo requisito garantisce un’ampia convergenza ed evita elezioni decise da esigue maggioranze.

foto Sir

Conclavi recenti: numero di scrutini e durata
• 1958 – Giovanni XXIII: 11 scrutini in 4 giorni
• 1963 – Paolo VI: 6 scrutini in 3 giorni
• 1978 (agosto) – Giovanni Paolo I: 4 scrutini in 2 giorni
• 1978 (ottobre) – Giovanni Paolo II: 8 scrutini in 3 giorni
• 2005 – Benedetto XVI: 4 scrutini in 2 giorni
• 2013 – Francesco: 5 scrutini (più uno nullo) in circa 36 ore

Episodi di tensione e conflitto
Il conclave del maggio 1605, che elesse Leone XI, fu segnato da forti tensioni, con scontri verbali e probabilmente fisici tra cardinali, a causa di rivalità politiche tra fazioni. Sebbene non vi siano prove definitive di feriti, l’episodio riflette il clima conflittuale di alcuni conclavi storici.

L’influenza delle potenze straniere
Per secoli, le monarchie cattoliche esercitarono il diritto di veto. Nel 1655, la Spagna bloccò l’elezione del cardinale Sacchetti, considerato troppo vicino alla Francia. Questi interventi, aboliti ufficialmente nel 1904 da Pio X, dimostrano quanto il conclave fosse un evento cruciale nella politica europea.

Le sedi alternative del conclave
Sebbene oggi sia associato alla Cappella Sistina, in passato i conclavi si sono svolti in città come Viterbo, Perugia, Avignone e Venezia. Nel 1823, il conclave che elesse Leone XII si tenne al Quirinale, a causa delle precarie condizioni igieniche del Vaticano.

Vita in clausura: cosa possono (e non possono) fare i cardinali
• Niente telefoni, internet, radio o giornali
• Isolamento totale dal mondo esterno
• Alloggio nella Domus Sanctae Marthae
• Spostamenti limitati alla Cappella Sistina per le votazioni
• Stanze bonificate contro intercettazioni e dispositivi elettronici

foto Benotti-Sir

L’evoluzione delle fumate
In passato, le fumate erano spesso ambigue a causa della scarsa qualità dei materiali. Oggi, grazie a reagenti chimici, la fumata bianca (elezione) e quella nera (nessuna elezione) sono chiaramente distinguibili, garantendo una comunicazione immediata e visibile in mondovisione.
Per quanto riguarda gli orari orientativi delle fumate, quelle mattutine saranno dopo le 10.30 (se la fumata è bianca) e dopo le 12.30. Alle 12.30 è previsto il rientro a Casa Santa Marta per il pranzo, dopo il quale, alle 15.45, i cardinali elettori si avvieranno nuovamente verso il Palazzo apostolico, dove si ritireranno nella Sistina per poi cominciare, al termine dei vespri, le operazioni di voto. Gli orari orientativi delle fumate pomeridiane sono intorno alle 17.30 (se la fumata è bianca) e intorno alle 19.

Età e provenienza dei papi: due estremi, una sola Chiesa
• Il più giovane: Giovanni XII, eletto a 18 anni
• Uno dei più anziani: Celestino V, circa 85 anni
• Per secoli solo italiani, poi il mondo:
– Polonia: Giovanni Paolo II
– Germania: Benedetto XVI
– Argentina: Papa Francesco

Può essere eletto un laico?
Tecnicamente sì: ogni battezzato maschio può diventare papa. Se non è vescovo, deve essere ordinato sacerdote e vescovo subito dopo l’elezione. Tuttavia, dal XVI secolo, tutti i papi sono stati scelti tra i cardinali.

I nomi papali e le loro rarità
Alcuni nomi sono stati usati spesso: Giovanni (21 volte), Gregorio (16), Benedetto (16). Altri, come Lando, solo una volta. La scelta del nome è simbolica, richiamando la missione del nuovo pontefice o figure ecclesiali di riferimento.

Lo sapevi che…?
• Il termine “conclave” fu usato per la prima volta in un documento ufficiale solo nel XIV secolo.
• Alcuni conclavi si svolsero con cardinali in abiti civili a causa di guerre o fughe improvvise.
• Papa Celestino V, eletto nel 1294, fu l’unico pontefice a stabilire formalmente che un papa potesse dimettersi.
• I cardinali votano con penne stilografiche identiche, fornite dal Vaticano.
• Durante il conclave del 1846, i romani offrirono gelati ai cardinali… per alleviare il caldo estivo.

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