Festeggiamenti patronali

L’allocuzione dell’arcivescovo Ciro Miniero per la ‘processione a terra’ di San Cataldo

foto G. Leva
10 Mag 2025

Pubblichiamo l’allocuzione dell’arcivescovo di Taranto, mons. Ciro Miniero per la ‘processione a terra’ di San Cataldo dalla chiesa Maria SS. del Carmine:

 

Carissimi fratelli e sorelle,
permettetemi di condividere con voi un’emozione: venerdì 8, mentre l’immagine del Santo patrono discendeva le scale del Cappellone di San Cataldo, giungeva, nella nostra Cattedrale la notizia dell’elezione del Santo Padre, papa Leone XIV. Così le campane che suonavano a festa per richiamare il popolo tarantino in una città vecchia che cominciava a gremirsi, si sono coralmente unite alle campane di tutto il mondo che ritmavano la gioia e la speranza.
Habemus papam!                    

Ho immaginato le migliaia di persone che raggiungevano piazza San Pietro per conoscere il nuovo pontefice. Una folla non solo curiosa ma anche assetata di quel “sacramento” di Cristo Buon Pastore che mai si stanca di condurre “fuori” per il mondo il suo gregge come anche di garantire un ovile stabile e sicuro, il cui accesso alla porta è reso sicuro da “Colui che dona la vita” (cfr. Gv 10). Così mentre eravamo in mare, ci ha raggiunto il saluto e il dono di Cristo Risorto: «La pace sia con voi!». Pace ai popoli dilaniati dalla guerra, pace ai cuori di ogni uomo e donna di buona volontà, pace alla Chiesa tutta di Dio!
In comunione, quindi, con papa Leone, oggi posso impartire a questa Arcidiocesi, alla Città di Taranto la Benedizione apostolica: una benedizione che non verrà mai meno.
In un mondo chiassoso, in cui per giorni abbiamo sentito interpretazioni, pronostici, ricostruzioni di ogni genere, il mio invito è quello di cogliere le sorprese libere e creative della Provvidenza.
In questo giorno solenne richiamo con mansuetudine l’essenzialità del nostro cammino cristiano a partire dall’impegno per la pace. Accogliete il dono di Gesù che ci precede e che ha scaturigine nella misericordia, nel perdono. Il perdono “bonifica” le relazioni sociali e apre orizzonti di bene, prospettive di speranza. Sappiamo che la pace si costruisce da lontano, in famiglia, quando si fonda la convivenza nella giustizia e nella verità. Questa pace sia anche nella nostra città. La nostra è la “Taranto dei ponti!” Ponti di comunicazione, di dialogo, di raccordo fra luoghi lontani che diventano vicini, di centri che hanno bisogno delle loro periferie.

Non guardiamo ad eredità e continuità secondo il mondo, ma solo all’unico passo di Cristo che cammina con l’umanità, con l’unico Vangelo. «Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti» (Ef 4,5-6).
Anche nel discorso della tradizionale consegna della statua del patrono alle autorità cittadine, non ho mancato di sottolineare tutte le criticità della nostra Terra, tuttavia non mancano segnali che ci infondono fiducia, infatti proprio oggi è stato inaugurato il Tecnopolo del Mediterraneo. Siamo chiamati a ripartire da una constatazione semplice ma non scontata, che può spingerci, mediante la fede, sempre verso le cose più belle: Dio ci vuole bene!
Questa bellissima processione è un richiamo visibile alla nostra volontà e alla nostra fatica di voler camminare insieme così come papa Leone ha voluto ricordarci!
Così la banalità del male, le divisioni, i disaccordi, la superficialità, il giudizio, gli egoismi, gli interessi di parte non praevalebunt! Non prevarranno!
Preghiamo quindi per papa Leone, per la Chiesa, per Taranto e per il mondo intero! San Cataldo prega per noi!

 

Il servizio fotografico è a cura di G. Leva

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