Il serve and volley di Leone XIV
Sta seguendo gli Internazionali BNL d’Italia. Magari non davanti allo schermo, come un qualsiasi tifoso appassionato; ma di certo, di partite ne ha guardate, e ha pure giocato a livello amatoriale: a papa Prevost il tennis piace. Niente di sorprendente. Perché la fede e i valori dello sport vanno a braccetto. La novità è per noi che, abituati alle sofferenze ultime di Francesco, vediamo un papa scattante, in piena forma. Possiamo allora immaginarlo sul campo da tennis con la racchetta in mano. Un’immagine, il lato sportivo di Leone XIV, che ci rimanda indietro nel tempo: al primo Wojtyla, precisamente. Perché Giovanni Paolo II amava sciare e stare in montagna.
Leone XIV e il numero uno del mondo
Lo spunto è arrivato dal primo incontro del papa con la stampa: una giornalista ha chiesto di organizzare una partita di tennis di beneficenza per le pontificie opere missionarie. L’idea è stata accolta positivamente. “Basta che non porti Sinner”, ha poi replicato il pontefice, quando la giornalista ha detto che porterebbe Agassi. Altri giornalisti si sono detti pronti a giocare in doppio. “Gioco, ma non bene”, ha risposto il papa. Che in questo simpatico siparietto ha dimostrato di saper scherzare. Jannik, interpellato, non senza imbarazzo ha sottolineato quanto possa essere bello per i tennisti avere un papa a cui piace questo sport. Aggiungendo che in futuro l’incontro si potrà anche fare. Intanto i due si sono incontrati, mercoledì scorso; ma tra le mura del Vaticano. E Sinner gli ha fatto dono della sua nuova racchetta rilanciando l’invito a giocare.
Che giocatore è Leone XIV? Possiamo immaginare che prediliga la tecnica, la fantasia alla forza, alla pura potenza fisica. Un tennista d’altri tempi che si fionda a rete dopo aver servito. Nel suo caso, non per attaccare l’avversario ma per andargli incontro, lui che propone il dialogo come unica arma per difendere la pace.
Non solo tennis
A Leone XIV piace anche il baseball: è tifoso dei Chicago White Sox, una delle squadre professionistiche della Major League negli Stati Uniti. È poi un simpatizzante della Roma, a quanto pare. Una simpatia che si può soltanto ipotizzare. Perché durante una visita al santuario di Genazzano ha salutato un tifoso con un sorriso e un “Forza Roma”. Ad ogni modo l’americano, amante degli sport più popolari nella terra in cui è nato, non deve essere insensibile al fascino del “Dio calcio”. Nemmeno a quello dei grandi campioni come Roberto Baggio. Che ha incontrato lo stesso Sinner a Roma – il Divin Codino ha raggiunto la capitale per assistere alla finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna. Inoltre Robert Francis Prevost ha a lungo cavalcato. Così gli piaceva spostarsi in Perù, per le aree rurali della sua parrocchia. Un papa amante dello sport, insomma, e dell’attività fisica. Del fitness: durante la sua permanenza in Perù era solito frequentare la palestra. Deve essere un convinto sostenitore dello sport come strumento non solo di svago e benessere ma anche di crescita della persona e delle comunità.
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