Madonna delle Grazie a Grottaglie: una festa dai molti contenuti

Si avvicina la festa della madonna delle Grazie di Grottaglie (https://www.nuovodialogo.com/2025/05/29/grottaglie-celebra-la-madonna-delle-grazie/), che sta vivendo momenti molto intensi, sia dal punto di vista religioso che dal punto di vista culturale. Ne abbiamo parlato con il parroco, don Emidio Dellisanti.
La novena, che va completandosi e che avrà il suo culmine sabato prossimo, vede eventi diversi, molto seguiti. La presenza di sue sacerdoti molto amati, che curano la novena, è stata affiancata, domenica scorsa, da un concerto particolare, che ha riscosso una partecipazione di pubblico incredibile. Iniziamo dalla novena. Si può ancora verificare l’attualità di questo servizio messo a disposizione della comunità, con la partecipazione dei fedeli?
Vi è una partecipazione apprezzabile, legata a una tradizione profonda, che vede le persone apprendere un messaggio che aiuti a vivere la fede e aiuti nella vita. Lo colgo dall’attenzione che mettono: non è una presenza passiva, legata a un dovere, a un atto sacro da compiere, ma è proprio un desiderio di ricerca che emerge e che riscontra la profondità spirituale realizzata dai predicatori. La predicazione rimane elemento importante nell’evangelizzazione. Avere il dono di sacerdoti che sanno spezzare bene la parola di Dio, renderla attuale è qualcosa per cui rendere grazie a Dio. Don Francesco Nigro e monsignor Franco Semeraro si confermano tali.
Questo mese di maggio 2025 cade in momento particolare per la Chiesa: il passaggio del mandato tra due pontefici, da un papa molto amato dal popolo a un nuovo papa. Questo avvicendamento ha avuto un’eco tra i fedeli?
C’è una sensazione di sollievo percepita, perché la successione a papa Francesco, molto amato e seguito, faceva sì che si vivesse quasi con apprensione l’attesa di un futuro papa. C’è serenità nel popolo di Dio perché trova già in Leone XIV un riferimento sicuro. Si percepisce la sua capacità di guidare la Chiesa e questo è un gran sollievo non solo per il popolo di Dio nel suo insieme. Ma anche per noi sacerdoti che abbiano bisogno, a volte più del popolo di Dio, di una chiarezza al riguardo, di una parola che ci rinfranchi e ci indichi.
Domenica scorsa si è tenuto in chiesa un concerto molto accorsato, segno dell’attenzione della gente verso la cultura e anche verso un suo rappresentante molto amato come il maestro Nunzio Dello Iacovo.
Il tutto è nato da un mio desiderio espresso al maestro Dello Iacovo mentre usciva dalla sua preghiera personale. Gli ho espresso il bisogno di un momento culturale e spirituale insieme, che fosse di evangelizzazione ma che uscisse anche fuori dal circuito ordinario della catechesi o della liturgia, in genere limitata ai parrocchiani. Lui ha detto che ci avrebbe pensato e poi ha portato una proposta che è andata al di là della più rosea aspettativa. Un sogno che si è realizzato: un vero percorso culturale e spirituale che, tenendo in Bach e in Listz grandi autori di riferimento, ha tratto dalle loro musiche, la spiritualità che ha animato la loro vita
Molto apprezzata la formula, che ha visto il maestro Nunzio al pianoforte e il maestro Massimiliano Conte come voce narrante, o voce orante come si può benissimo definire. Un percorso di spiritualità vissuto mediante l’esecuzione pianistica. La chiesa della Madonna delle Grazie, che è molto capiente, era piena. A significare un’attesa, di un desiderio. Sono venute persone anche da Taranto e da altri paesi. Questo sta a dire come si può provare a dire la fede grazie a questi grandi contributi del passato, di uomini e donne di fede che hanno messo nell’arte il loro patrimonio spirituale.
Segno che anche la musica che noi consideriamo classica, seria e distaccata, può avere un fascino enorme anche oggi.
Quanto è avvenuto mi dice che è così. Che la musica colta è una possibilità che ci viene offerta e che dispone di un uditorio attento e piuttosto raffinato. Pertanto, la realtà forse è migliore di quella che può apparire dalle esperienze comuni che facciamo: c’è qualcosa di ulteriore che non dobbiamo lasciarci sfuggire.
La festa classica, con il suo consueto apparato popolare, può essere sempre arricchita di nuovi segni.
Può essere arricchita ed essere apostolicamente feconda. Si chiuderà, tutto questo percorso, con la processione, che vede la presenza della confraternita di San Cataldo, che per il terzo anno la viene a curare, portando l’immagine della Madonna, e la santa Messa che sarà celebrata da monsignor Filippo Santoro. In un momento delicato, per la città di Grottaglie, che ha registrato un atto intimidatorio avvenuto pochi giorni fa contro l’assessore Stefani, cui ho espresso la mia vicinanza, ci dice che è una città che deve essere vigile. E la comunità cristiana, che vigile deve essere per natura, è chiamata a essere capace di vedere con attenzione quanto accade, ed essere presente perché non metta radici il fenomeno malavitoso che toglierebbe libertà e prospettive.
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