Associazionismo cattolico

Le associazioni del laicato cattolico: “Italia ratifichi il Trattato Onu su proibizione armi nucleari”

Ac, Acli, Agesci, Comunità papa Giovanni XXIII, Focolari e Pax Christi dicono all’unisono che quella firma aiuta ad allontanare il pericolo di una nuova Hiroshima

ph Siciliani  Gennari-Sir
05 Ago 2025

di Gianni Borsa

“Questo è il tempo della responsabilità. Questo è il tempo di dire: mai più Hiroshima. Mai più armi nucleari”. Nell’immediata vigilia dell’anniversario della tragedia causata dalla bomba atomica sganciata sulla città giapponese (6 agosto 1945), numerose firme del laicato cattolico nazionale rilanciano un appello rivolto al Parlamento e al Governo italiano: “Si ratifichi il Trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw) e si prenda una posizione chiara contro la folle corsa al riarmo in atto nel nostro tempo”. I firmatari sono: Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione cattolica italiana; Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli; Matteo Fadda, presidente nazionale dell’associazione Comunità papa Giovanni XXIII; Francesco Scoppola e Roberta Vincini, presidenti nazionali Agesci; Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, responsabili nazionali del Movimento dei Focolari Italia; mons. Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi Italia.
“In un mondo lacerato da guerre, minacce e tensioni internazionali sempre più pericolose, il Trattato entrato in vigore il 22 gennaio 2021, rappresenta una svolta storica nella costruzione di un ordine mondiale fondato non sulla deterrenza della distruzione, ma sulla responsabilità condivisa, sul diritto internazionale e sul primato della vita umana”. I firmatari ricordano che “papa Francesco aveva affermato con chiarezza che è immorale non solo l’uso, ma anche il possesso e la produzione delle armi nucleari. Anche papa Leone XIV ha recentemente rimarcato che «la prospettiva di una rinnovata corsa agli armamenti e lo sviluppo di nuove armi, incluse quelle nucleari, la scarsa considerazione degli effetti nefasti della crisi climatica in corso e le profonde disuguaglianze economiche rendono sempre più impegnative le sfide del presente e del futuro»”. Dunque “la logica della deterrenza non garantisce la pace, ma perpetua il pericolo. È una logica antica, che oggi mostra tutta la sua inadeguatezza di fronte alle sfide globali, alle interdipendenze planetarie, alla necessità di salvare l’umanità dalla distruzione ecologica e nucleare”.
Nel documento congiunto si legge: “L’Italia, Paese che ha fatto della pace un principio costituzionale e un tratto distintivo della sua presenza internazionale, faccia una scelta coraggiosa e lungimirante: aderire al Tpnw, schierarsi per il disarmo nucleare, investire nella diplomazia, nella cooperazione e nella sicurezza condivisa. L’alternativa si chiama complicità e, di certo, porta ad un mondo meno sicuro, ad un futuro meno rispettoso della dignità umana. In un tempo in cui la guerra sta interessando direttamente l’Europa e il vicino Oriente, con la sua scia di orrori e di distruzioni, ratificare il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, come da anni chiediamo in sintonia con la campagna ‘Italia, ripensaci!’, rappresenterebbe un forte messaggio di pace e un preciso invito, rivolto anche agli altri Paesi Nato, ad abbandonare la logica della deterrenza nucleare”.

 

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