Mondiali volley, l’Italia in crescendo vuole l’oro
Mai dare niente per scontato. Nella vita come sul rettangolo di gioco: se i campioni della nazionale maschile di pallavolo sono stati capaci di perdere ai Mondiali con il Belgio, complicandosi inaspettatamente il percorso di qualificazione agli ottavi, trovando poi il pronto riscatto contro l’Ucraina, significa che nessuna squadra e nessun atleta sono invincibili (si veda, nel tennis, Jannik Sinner). Che le motivazioni valgono quanto la condizione fisica. Ma certamente, all’interno di una competizione, ad arrivare in fondo sono sempre le squadre più forti. Così l’Italia ha mostrato i muscoli con l’Argentina meritando il passaggio del turno. E si presentava al Belgio bis, alla nuova sfida nei quarti di finale, con l’obiettivo di partire subito forte, per non farsi sorprendere ancora da una squadra dimostratasi solida. Ovvero con il vantaggio di conoscere già l’avversario. Lo svantaggio, invece, era quello di avere tutto da perdere: i campioni del mondo in carica contro una squadra in forma.
La rivincita dell’Italia sul Belgio
A vincere la sfida, a Manila, sono stati gli azzurri con un secco 3-0 (25-13, 25-18, 25-18). Una Italia dilagante già nel primo set. Una prova di grande solidità, attenzione, concentrazione, con momenti di grande pallavolo – in evidenza anche l’ex Gioiella Prisma Taranto Giovanni Maria Gargiulo. Gli azzurri partono forte nel secondo parziale confermando la voglia di lottare su ogni pallone e dimostrando di saper variare le soluzioni. La reazione dei “diavoli rossi” è contenuta, e i quattro volte campioni del mondo chiudono sul 25-18. Più combattuto il terzo set. Poi l’Italia ritrova il suo miglior Alessandro Michieletto, i numeri di Simone Giannelli, e nulla può il Belgio.
Due partite per restare sul trono
L’accesso all’ultima fase del torneo significa che l’Italia è tra le prime quattro squadre al mondo. Un risultato già positivo, del quale non ci si può accontentare ad ogni modo. Da sottolineare che la nuova formula del Mondiale di volley prevede una cadenza non più quadriennale ma biennale. Una rivoluzione, quella voluta dalla FIVB, che fa storcere il naso a qualcuno: il rischio, da scongiurare nel mondo del pallone, è che la competizione perda importanza. Di certo per una nazionale confermarsi sarà sempre più difficile. Adesso c’è il Mondiale delle Filippine, da concludere nel migliore dei modi: se l’Italia gioca come nell’ultimo incontro, impeccabile, travolgente, puntare al primo posto è legittimo e doveroso.
Il prossimo step intanto è la semifinale contro la Polonia. Che ha battuto la Turchia con un 3-0 altrettanto perentorio. Si tratta di riedizione della finale del 2022. Non sarà una passeggiata naturalmente, quella in programma domani, sabato ventisette settembre; ma nemmeno una sfida proibita per la squadra allenata da Fefè de Giorgi. Va sottolineato che la Polonia del tecnico Nikola Grbic ha perso solo un set in quattro partite. Niente, però, è del tutto prevedibile, va ribadito. E c’è sempre una prima volta per chi non è invincibile.
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