‘Con loro come loro’ e ‘La speranza corrosiva’, con Gennaro Giudetti
A San Giorgio jonico, nell’ambito del progetto ‘Centodieci Agorà’ finanziato dal ministero del lavoro e delle politiche sociali

A San Giorgio jonico sabato 20 settembre al teatro all’aperto ‘Romeo Leo’ si è svolto l’incontro ‘Con loro come loro’ nell’ambito del progetto ‘Centodieci Agorà’ finanziato dal ministero del lavoro e delle politiche sociali e voluto dal presidente del comitato zonale di Taranto Anspi e coordinatore zonale del ‘Progetto Cristian Piscardi’ che ha coinvolto ragazzi, genitori e nonni, per un totale di circa 250 partecipanti. Quest’ultimo ha donato dieci libri all’istituto scolastico Giovanni Pascoli e due volumi all’amministrazione comunale, uno dei quali andrà alla biblioteca comunale nella speranza che la pace possa essere proclamata attraverso la cultura e la testimonianza.
L’ evento ha avuto inizio con un video messaggio di padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza, che ha ricordato la missione di pace e l’importanza di pregare per essa.
La conferenza è stata condotta da Gennaro Giudetti, operatore umanitario dell’Onu, e da Dino Miccoli del Nuovo Quotidiano di Puglia, i quali, con garbo e senza filtri, hanno saputo raggiungere il cuore dei presenti.
Gennaro Giudetti ha presentato il suo libro intitolato ‘Con loro come loro’, spiegando che il ricavato sarà destinato a sostenere “Operazione Colomba”, il corpo non violento di pace della comunità papa Giovanni XIII, nato nel 1992 dal desiderio di vivere concretamente la non violenza in zone di guerra.
L’ospite ha narrato storie di vita vissuta, di vite spezzate e di vite salvate, come quelle di tanti bambini tratti in salvo dalle onde del mar Mediterraneo a bordo della nave ‘Sea Watch’.
Ha ricordato come sia stato difficile dover scegliere chi salvare, descrivendo quella sensazione come una sorta di ‘speranza corrosiva’: una speranza che ti distrugge nel tentativo di salvare persone piuttosto che altre.
Appena rientrato da Gaza, Giudetti ha raccontato la quotidianità di chi vive sotto assedio: distruzione, povertà, violenza, mercato nero e morte, senza alcuna possibilità di fuga.
Ha risposto alle tante domande del pubblico, invitando tutti a sviluppare la capacità di mettersi nei panni degli altri, di ascoltare senza pregiudizi e di comprendere la sofferenza altrui, perché solo così è possibile trasformare l’indifferenza in azione e la paura in dialogo.
Nonostante le promesse del ‘mai più’, l’umanità non sembra aver saputo imparare dall’orrore delle guerre passate: continuiamo ad assistere a conflitti che ci vengono presentati come battaglie tra bene e il male, quando in realtà l’abominio si ripete, devastando vite, spezzando futuri e distruggendo sogni. Solo una presa di coscienza collettiva, fondata sulla cultura, sull’ educazione e sull’ empatia, potrà permetterci di scrivere una nuova pagina di storia, in cui la Pace non sia più un’utopia, ma una scelta concreta e condivisa.
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