Cammino sinodale

La Chiesa italiana cammina con tutti

ph Siciliani  Gennari-Sir
28 Ott 2025

C’è un riflesso istintivo, ogni volta che la Chiesa parla di persone omoaffettive: i titoli si riempiono di parole come ‘apertura’, ‘svolta’, ‘rivoluzione’. È accaduto di nuovo dopo la pubblicazione del Documento di sintesi della terza Assemblea sinodale. Ma stavolta la distorsione è stata più rumorosa del testo. Perché, a leggerlo davvero, non c’è nessuna apertura ideologica: è la scelta di guardare ogni persona, non come una categoria da giudicare, ma come un volto da accogliere.

La frase incriminata è semplice, quasi sobria: “La comunità ecclesiale vuole essere uno spazio nel quale ognuno può sentirsi compreso, accolto, accompagnato e incoraggiato”. È al numero 30, che riecheggia il bergogliano invito “Tutti, tutti, tutti”, e porta la firma di una Chiesa che, dopo quattro anni di cammino, ha scelto di farsi prossima. Non di cambiare dottrina, ma di cambiare sguardo. Non di adattarsi al mondo, ma di abitare con verità la complessità del presente.
‘Riconoscere’ non vuol dire approvare moralmente, ma partire dalla realtà della persona, con la sua dignità. ‘Accompagnare’ significa camminare insieme, accogliere senza semplificazioni. È un linguaggio esigente, ma profondamente umano.
Eppure, nel racconto mediatico, si è preferito il clamore all’ascolto. Come se la Chiesa avesse deciso di benedire ciò che, invece, invita a comprendere. Il testo parla di percorsi e di formazione. Non per normalizzare tutto, ma per riconoscere che nessuno è escluso dal cammino della grazia.

Anche il riferimento alle “giornate promosse dalla società civile” ha generato confusione. Alcuni hanno letto un implicito richiamo ai pride, ma il testo si riferisce a giornate già presenti nel calendario civile, come quella contro l’omotransfobia o contro gli abusi, in cui alcune diocesi propongono momenti di preghiera e riflessione. L’intento non è aderire a logiche ideologiche, ma testimoniare rispetto, vicinanza e custodia della dignità umana.

C’è una differenza profonda fra l’inclusione evangelica e quella del mondo. La prima nasce da una visione dell’uomo come relazione, ferito ma capace di bene: Gesù accoglie senza etichettare, chiama senza condannare, accompagna senza abbandonare. La seconda confonde l’amore con l’indifferenza e finisce per togliere alla libertà la possibilità del bene. Nella pagina sinodale non c’è resa, ma la fatica di una Chiesa che vuole rimanere madre, anche quando le parole del mondo la fraintendono.

È significativo che il testo parli di “cammini di maggiore integrazione ecclesiale per quanti sono ai margini della vita sacramentale”. È la logica di Amoris laetitia, non la logica dell’approvazione, ma quella della prossimità: camminare accanto, senza mai dire a nessuno “sei sbagliato”. Perché per la fede cristiana non esistono vite sbagliate, ma solo storie ancora aperte all’incontro con la grazia.

La Chiesa non si piega alle categorie del mondo, ma ne ascolta le ferite. E in questo ascolto – difficile, lento, talvolta frainteso – si misura la sua fedeltà a Cristo. Non è un’apertura, è un ascolto. Ed è forse la cosa più rivoluzionaria di tutte.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Leggi anche
Sinodo sulla sinodalità

Approvato il Documento finale del Cammino sinodale

Con 781 “placet” su 809 votanti, la Terza Assemblea sinodale ha approvato il Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, intitolato ‘Lievito di pace e di speranza’. Il voto – elettronico e a scrutinio segreto – ha riguardato l’intero testo e le tre sezioni in cui è articolato: 124 proposizioni complessive, frutto […]

Assemblea sinodale: il testo finale a fine ottobre

Il documento finale della seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia verrà votato il 25 ottobre, in occasione del Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione. Farà seguito la fase di ricezione. È quanto si legge nella mozione votata e approvata dai circa mille partecipanti che si sono riuniti in questi giorni per […]

Card. Zuppi: “Non ci rassegniamo davanti alla realtà malata della società”

“Oggi torniamo qui dove tutto era iniziato: nella sede di Pietro, il 30 gennaio 2021, quando rivolgendosi all’Ufficio catechistico nazionale, il Papa ci incoraggiò a intraprendere in modo deciso il Cammino sinodale. Lo ringraziamo per l’attenzione paterna che sempre rivolge alle Chiese in Italia e gli assicuriamo la nostra preghiera per la sua salute”. Nell’introdurre […]
Hic et Nunc

Intervista a monsignor Romanazzi: dal Sinodo una Chiesa più accogliente

La parola ‘Sinodo’ deriva da due parole greche che significano insieme e strada, quindi la combinazione trasmette l’idea di “camminare insieme”. Oggi nella Chiesa cattolica, il termine ‘sinodo’ significa molto di più. Seguendo l’insegnamento di papa Francesco, che si basa sul Concilio Vaticano II, la sinodalità indica la partecipazione attiva di tutti i fedeli alla […]

Cittadinanza onoraria ad Aldo Siciliano: tributo all'impegno per la cultura di Taranto

Nel corso di una cerimonia dai toni intensi e commossi, la città di Taranto ha conferito la cittadinanza onoraria al professor Aldo Siciliano, presidente dell’Istituto per la storia e l’archeologia della Magna Grecia, che annualmente organizza i convegni internazionali, nati nel 1961. Incarico, quello di Siciliano, ereditato da Attilio Stazio, di cui fu il più […]
Media
30 Ott 2025