Pianeta verde

La sete di giustizia sociale e climatica al “Festival dello sviluppo sostenibile 2023”

La visita di Frans Timmermans a Taranto
26 Mag 2023

di Paolo Arrivo

Diciassette giorni di eventi e incontri per sensibilizzare sui temi legati alla sostenibilità ambientale. Un impegno che dovrebbe durare un intero anno: è stata questa la mission del Festival dello sviluppo sostenibile 2023, la più grande iniziativa italiana costruita attorno alla questione rivolta ai giovani, in modo particolare.

L’obiettivo generale

Realizzare un cambiamento politico e culturale che consenta all’Italia di attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni unite e i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Perché sensibilizzare non basta, ormai: urge la svolta, in tempi rapidi. Un cambio di mentalità nell’approccio alle questioni economiche e sociali. Qualsiasi decisione che attiene alla vita delle comunità va riconvertita proprio nella logica della sostenibilità. Occorre ripartire dall’ordinario. Ad esempio, dalla manutenzione dei territori, piuttosto scadente oggi, dal Sud al Nord Italia. Gettare le basi per le grandi e più moderne opere da realizzare. Il Festival, tornato in presenza quest’anno, è andato in scena con un programma itinerante in cinque tappe principali: Napoli, Bologna, Milano, Torino e Roma.

Il Festival dello sviluppo sostenibile 2023 a Taranto

Nell’ambito della stessa iniziativa, abbiamo assistito ai due eventi che si sono tenuti alla Camera di commercio a Taranto, la scorsa settimana. Prima ancora all’importante incontro tra il governatore della Puglia e il vicepresidente esecutivo della Commissione europea – responsabile dell’azione per il clima e il Green Deal europeo. Il dibattito è andato in scena al teatro Fusco grazie alla collaborazione di Europe Direct Taranto. Come ha riconosciuto Michele Emiliano, la visita nel capoluogo ionico di Frans Timmermans va intesa come un bel segnale di fiducia per chi combatte, e vorrebbe veder finalmente coniugate le ragioni di lavoro salute ambiente. La sfida è vedere l’acciaio pulito nel futuro di Taranto. Tutelare l’ambiente, e migliorarlo, creando nuova occupazione, nel contempo.

Non solo parole

Nel corso dell’evento sono stati lanciati progetti in tutta Italia. Come ha fatto la Rossetto, storica azienda padovana di prodotti e soluzioni per ufficio e ambienti di lavoro, legando il tema della sostenibilità a quello della disabilità. Ci si è interrogati sui possibili scenari. Un pourparler motivato da preoccupazioni reali, sul futuro minacciato dalla persistente crisi internazionale dovuta alla guerra in Ucraina, e dalla crisi climatica. Si guarda all’SDG Summit di settembre. E a quello convocato dal Segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterrez per il 2024. Al vertice di settembre, l’Unione europea dovrà assolvere al ruolo di guida mondiale dello sviluppo sostenibile presentando la prima revisione volontaria degli SDGs.

I pericoli del futuro

L’ambiente non rappresenta l’unica preoccupazione per chi guarda al 2030 come data limite entro la quale diversi ecosistemi sono destinati a collassare – se non ridurremo le emissioni inquinanti. Un pericolo già reale è il bullismo, tra gli altri. Fenomeno tanto dilagante quanto noto. Corre anche sui social, e colpisce tanti ragazzi: va da sé che la serenità degli stessi, dei giovani da educare, è fondamentale per i costruttori di pace e della sostenibilità.

Le conclusioni

“Il settimo Festival dello sviluppo sostenibile si è concluso oggi con la presentazione alla Camera dei Deputati delle proposte per rispondere alla domanda di politiche serie e coerenti per la giustizia climatica e la giustizia sociale che emerge in maniera forte dal Paese, specialmente dopo il dramma dell’alluvione in Emilia-Romagna”. È quanto si legge in una nota dell’ASviS. La stessa Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile ha proposto una roadmap al Governo e al Parlamento per l’adozione, entro l’estate, della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile; i Piani per l’adattamento climatico e il futuro del Paese, anche sul piano energetico; la legge sul clima e altre norme che facciano fare all’Italia un salto in avanti, anche in vista del Summit dell’Onu di settembre e della prossima presidenza italiana del G7.

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