Ordinazione diaconale

L’ordinazione diaconale di Antonello Bruno

foto G. Leva
03 Gen 2025

di Angelo Diofano

Antonello Bruno, 25 anni, sarà ordinato diacono domenica 5 gennaio alle ore 17.30 nella chiesa di San Domenico, a Martina Franca.
La sua storia vocazionale ha avuto origine in una parrocchia, quella appunto dove avverrà l’ordinazione, ricca di vocazioni e soprattutto nell’ambito di una famiglia molto credente, con l’esempio dei suoi genitori (Annamaria, casalinga, e Piero, collaboratore scolastico al ‘Majorana’). Importante soprattutto il sostegno dall’intensa preghiera della nonna, Vita, esempio di forza, di fede e di cura per tutta la famiglia.
“Il tutto è iniziato con il servizio all’altare, quando ero piccolo, e nell’ammirazione verso i sacerdoti della parrocchia, don Franco Angelini soprattutto e figure come don Romano Carrieri (che da noi festeggiò il sessantesimo di sacerdozio) fino all’attuale parroco don Piero Lodeserto – racconta –. Molto ha inciso anche l’aver accompagnato per diversi anni i ministranti agli incontri al seminario diocesano, contenti alla fine per tale esperienza. Tutto ciò poneva degli interrogativi in me, che però non riuscivo a individuare e a darne risposta”.

Nel frattempo, gli impegni scolastici al liceo classico ‘Tito Livio’ di Martina Franca. “Sono stati anni in cui ho avuto la convinzione di poter bastare a me stesso, essendo assiduo agli studi, con buoni risultati – dice –. Ma tutto ciò non era sufficiente a farmi sentire tranquillo. Dio usava quella inquietudine per lavorare in me e far sbocciare la vocazione,ma per i miei limiti mi sentivo non all’altezza. Cominciai a scorgere possibili risposte attraverso le parole del libro del profeta Geremia, in particolare riguardanti la sua vocazione (1, 4-10) in cui Dio manifestava la sua chiamata a un ragazzo che si sentiva inadeguato, rassicurandolo. Questo, ancor di più con le parole del Salmo 40, in cui Dio interviene in favore di chi confida in Lui”.

Al termine degli studi, la decisione di frequentare l’anno propedeutico, di cui la famiglia fu informata alquanto tardivamente. “Accadde durante gli esami di maturità, quando alla fine dell’interrogazione comunicai alla commissione che avrei iniziato il cammino sacerdotale, non accorgendomi però della presenza in aula di mia madre e mio padre, che non ne sapevano nulla, ma che mi perdonarono ugualmente” – racconta divertito.

Grande entusiasmo e impegno Antonello profuse nella frequenza del pontificio seminario regionale Pio XI di Molfetta, con qualche difficoltà al quarto anno quando avvertì la grande responsabilità del ministero presbiterale. “Tutto ciò fu superato dalla consapevolezza che Dio risponde sempre alle nostre richieste di aiuto, nei suoi tempi e nei suoi modi, che non sempre corrispondono alle nostre aspettative – dice –. Preziosa in questo fu la guida del mio padre spirituale, don Alessandro Rocchetti, nonché i consigli e le rassicurazioni del mio parroco don Piero Lodeserto e di don Vito Fasano, don Francesco Maranò e dei formatori del seminario”.

E ora, l’importante tappa del diaconato, che così commenta: “La dedico fortemente a nonna Vita, che sta pregando per me e mi accompagna sempre da lassù, e all’arcivescovo mons. Ciro Miniero per la decisione di vivere questa celebrazione nella parrocchia di origine, quella di San Domenico, dove sarò circondato dall’affetto di tante persone che mi vogliono bene e credono in me”.

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