Pierangelo Capuzzimati: si conclude la fase diocesana del processo per la beatificazione

“Con grande gioia annunciamo che il 24 gennaio, durante la solenne concelebrazione alle ore 18 presieduta dal nostro arcivescovo Ciro Miniero, ci sarà la chiusura della fase diocesana del processo per la beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio, Pierangelo Capuzzimati. Un dono per tutta la comunità di Faggiano e per la nostra Chiesa diocesana di Taranto”. Così, sulla propria pagina facebook, la parrocchia di Maria SS.ma Assunta di Faggiano annuncia l’avvenimento agli abitanti del paese natale del giovane Pierangelo, morto di leucemia il 30 aprile del 2008 (due mesi prima di compiere 18 anni) che nella sua breve vita si è distinto per la sua profonda fede e la sua capacità di vivere la malattia con coraggio e serenità.
Ne parla il postulatore diocesano per la causa di beatificazione e canonizzazione, don Cristian Catacchio: “La chiusura del processo sta a significare che la Chiesa diocesana ha concluso l’indagine sulla vita, le virtù e i possibili miracoli attribuiti a questa persona. In pratica – chiarisce don Cristian – sono state raccolte tutte le testimonianze fra famiglia, amici, conoscenti e chiunque abbia avuto a che fare con Pierangelo e hanno fornito la propria testimonianza sulla sua vita, le sue azioni e la sua reputazione, verificando se egli gode di una solida fama di santità tra il popolo”.
Adesso la documentazione raccolta verrà inviata alla Congregazione delle cause dei santi per il riesame del processo da parte di teologi e storici che, se lo si riterranno opportuno, possono richiedere ulteriori indagini o testimonianze. In caso di riconoscimento delle sue virtù eroiche e dell’autenticità di un miracolo, il santo padre può autorizzarne la beatificazione.
“La storia di Pierangelo è particolarmente significativa per le giovani generazioni, che sono spesso alla ricerca di modelli positivi a cui ispirarsi. Nonostante la malattia – osserva il sacerdote – egli ha mantenuto una profonda speranza, virtù che ha caratterizzato la sua vita e che risuona con lo spirito del Giubileo, invitando a guardare al futuro con fiducia”.
“Il fatto che la causa di beatificazione nella fase diocesana si concluda proprio in un anno giubilare – evidenzia don Cristian – può essere visto anche come un segno della provvidenza divina. La storia di Pierangelo e il Giubileo sono due esempi di come la speranza possa trasformare la sofferenza in un’opportunità di crescita. Il Giubileo è un momento in cui la Chiesa invita tutti a rinnovare la propria fede e a ripartire da Cristo. La figura di Pierangelo può essere un’ispirazione per questo cammino di rinnovamento”.
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