Festeggiamenti patronali

Da domenica 19 a Grottaglie i festeggiamenti per San Ciro

foto Sit
17 Gen 2025

di Angelo Diofano

“La testimonianza evangelica di San Ciro ci richiama a una vita più degna e generosa e il ricordo delle sue gesta ci stimoli sempre all’imitazione del Cristo”: così a Grottaglie don Eligio Grimaldi, parroco della chiesa madre SS.Annunziata, annuncia i festeggiamenti patronali in onore di San Ciro, medico, eremita e martire.

Le celebrazioni prenderanno il via domenica 19 gennaio alle ore 17 con la traslazione della venerata immagine dalla chiesa dei Paolotti alla Collegiata, al cui arrivo sarà celebrata la santa messa. Alquanto nutrito, come al solito, il programma che prevede innanzitutto da mercoledì 22 a giovedì 30 gennaio il novenario che sarà predicato da fra Giacomo Faustini, dei frati minori cappuccini (sante messe feriali alle ore 7 – 9 – 18 mentre quelle festive saranno alle ore 7.30-9.30-11-18).

Domenica 26, sempre in chiesa madre, alle ore 12 avrà luogo la cerimonia di premiazione dei concorsi ‘Un disegno per San Ciro’ e ‘Uno scatto per San Ciro’, a cura della Pro Loco di Grottaglie; alle ore 19, invece si terrà l’incontro su ‘Come difendersi dalle truffe’ con il dott. Cosimo Ciro Zaccaria, vicequestore e dirigente del commissariato di Grottaglie.

Lunedì 27, alle ore 19, per la ventesima edizione della manifestazione ‘Medici per San Ciro’ sul tema ‘Il dono come cura’, si terrà una riflessione dell’arcivescovo mons. Ciro Miniero con la premiazione del giovane grottagliese laureato in Medicina.

Quindi festeggiamenti entreranno nel vivo giovedì 30 con l’accensione della monumentale della pira in zona 167 bis (ore 20) a cura dell’associazione ‘Amici della focra’ e con la grande processione di venerdì 31 alle ore 13.30 e, al rientro, il grandioso spettacolo pirotecnico.

Domenica  2 febbraio, alle ore 16, si terrà la processione per il ritorno della statua ai Paolotti.

La storia di San Ciro

Molte notizie sulla Sua vita, sono giunte a noi attraverso la tradizione orale, per questo motivo non possiamo parlare di date certe sulla nascita e sulla martirizzazione.

San Ciro, nato ad Alessandria d’Egitto nel terzo secolo in una famiglia d’ispirazione cristiana, curava gratuitamente i poveri, fra i quali molti pagani che poi si convertivano al cristianesimo. Accusato, perciò, di stregoneria e di cospirazione contro l’impero romano, scelse l’eremitaggio.
Nell’anno 299 l’imperatore Diocleziano bandì i cristiani e fu inizio dell’era dei martiri. Ciro non si sottrasse al suo impegno e si recò a Canòpo per confortare chi sceglieva di non rinnegare Cristo. Arrestato il 31 gennaio 303, venne immerso nella pece bollente e poi decapitato.
Il suo corpo, assieme a quelli di altri martiri, fu tumulato nella Basilica di S. Marco, che fu subito meta di pellegrinaggio. Intorno all’anno mille, per difenderle dalle orde saracene, le spoglie di San Ciro furono traslate a Roma ed agli inizi del XVII secolo definitivamente tumulate nella chiesa del Gesù Nuovo (a Napoli) appena edificata. Nel 1681, durante i lavori per il rifacimento dell’altare maggiore, i resti, documentati, tornarono alla luce. Era presente in quella circostanza San Francesco De Geronimo che di San Ciro custodì una piccola reliquia con la quale ne diffuse il culto, fra miracoli e prodigi, a Napoli, Portici, Vico Equense, Nocera superiore, giungendo a Marineo (Palermo), ove ne è custodito il teschio, e infine, nel 1707, nella ‘sua’ Grottaglie.

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