Editoria

Spera!: un imperativo ‘giubilare’ a partire dal racconto della vita di papa Francesco

15 Gen 2025

di Giada Di Reda

In libreria, da martedì 14 gennaio, è in vendita ‘Spera’ (Mondadori, 2025) il nuovo libro di papa Francesco, la prima autobiografia mai pubblicata da un pontefice.
Pubblicato in oltre 100 paesi e tradotto nelle lingue principali, il libro, scritto con Carlo Musso, direttore editoriale non fiction di Piemme e Sperling & Kupfer e fondatore del marchio indipendente Libreria Pienogiorno, è frutto di un lavoro iniziato nel 2019 e durato ben 6 anni.

“Un’autobiografia non è la nostra letteratura privata, piuttosto la nostra sacca da viaggio. E la memoria non è solo ciò che ricordiamo, ma ciò che ci circonda. Non parla unicamente di quel che è stato, ma di quel che sarà. Sembra ieri, e invece è domani. Tutto nasce per fiorire in un’eterna primavera. Alla fine, diremo solo: non ricordo niente in cui non ci sei Tu’’: in queste parole, racchiuse nell’introduzione all’opera, è racchiuso il senso della scelta di condividere e trasmettere proprio in questo tempo, una preziosissima eredità. Il Giubileo della Speranza, virtù teologale che ci accompagna in questo anno santo, che nella forma verbale dell’imperativo, dà il titolo all’opera, insieme alle esigenze legate alle sfide del tempo presente, hanno persuaso il Santo padre alla pubblicazione di un documento che avrebbe dovuto vedere la luce solo dopo la sua morte.

Il racconto di una vita, tutta intera, in prima persona e con un’unica voce, un autentico memoir, il primo di un papa in carica.

Partendo dagli inizi del Novecento, ovvero dall’intreccio delle radici italiane con il racconto dell’emigrazione degli antenati in America latina, il racconto si sviluppa attraverso le diverse fasi della vita a partire dall’infanzia, passando per i sogni e le inquietudini della giovinezza, la vocazione e quindi la maturità, sino a giungere al pontificato e alle sfide del tempo presente.

Francesco ripercorre le proprie memorie senza omettere le passioni che hanno segnato la sua vita e lo fa confrontandosi con i nodi centrali del suo pontificato, ponendo l’accento anche sulle questioni del nostro tempo, che vengono da egli affrontate con coraggio e spirito profetico. Conflitti in Ucraina e Medio Oriente, migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, lo sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni: nessuna delle sfide del nostro tempo viene messa da parte.

Il romanzo di una vita che racchiude un testamento morale e spirituale per offrire un messaggio di speranza anche alle generazioni future perché “la speranza è soprattutto la virtù del movimento e il motore del cambiamento: è la tensione che unisce memoria e utopia per costruire davvero i sogni che ci aspettano. E se un sogno si affievolisce, bisogna tornare a sognarlo di nuovo, in nuove forme, attingendo con speranza dalle braci della memoria”.

Il libro si apre con il prologo in cui è narrato il naufragio del piroscafo Principessa Mafalda, avvenuto nel 1927, attraverso un racconto in cui sono intrecciate storie di eroismo, disperazione e perdita. Il destino del futuro pontefice è strettamente legato all’episodio, poiché nonostante i nonni di Francesco, insieme al loro unico figlio Mario, avessero acquistato i biglietti per il viaggio verso l’Argentina, non riuscirono a vendere in tempo tutti i loro possedimenti e furono costretti a scambiare il biglietto, e di conseguenza a rimandare la partenza, cambiando completamente il corso degli eventi dell’intera famiglia.
Le parole al termine del prologo, racchiudono la gratitudine di Francesco: “Per questo ora io sono qui. Non immaginate quante volte mi sia trovato a ringraziare la Provvidenza Divina”.

Una testimonianza, quella racchiusa in queste pagine, per ricordare a tutto il mondo che la speranza è la forza che ci spinge a continuare a sognare e cercare la luce anche nei momenti più bui. Spera! Un imperativo che ci invita ad essere coraggiosi, teneri, ad aprirci al mondo, aspirando ad un bene più grande, orientando le nostre speranze verso un cambiamento da vivere come un atto di fede e amore.

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