Settant’anni di sacerdozio per il cardinale De Giorgi
Già nostro arcivescovo, mercoledì 28 ha festeggiato l’anniversario ricevendo gli auguri di papa Francesco
Settant’anni di sacerdozio (oltre che cinquanta da vescovo e venticinque da cardinale) per il card. Salvatore De Giorgi, già nostro arcivescovo, che mercoledì 28 ha festeggiato l’anniversario ricevendo gli auguri di papa Francesco. “Noi sacerdoti, vescovi e cardinali possiamo essere pastori santi e santificatori”: così De Giorgi, 93 anni a settembre (tuttora il cardinale italiano più anziano) ha dichiarato in tale circostanza a Tv2000.
Entrato nel seminario diocesano di Lecce nel 1941 a 11 anni, egli fu ordinato sacerdote il 28 giugno 1953 nella chiesa madre di Vernole, suo paese natale, dal vescovo mons. Francesco Minerva (“Un vescovo veramente santo” – ha ricordato), divenendo poi suo segretario particolare fino al 1958. Fu poi primo parroco alla Santa Rosa a Lecce e ricevette l’ordinazione episcopale il 27 dicembre 1974 proprio da mons. Minerva. Dopo essere stato alla guida della diocesi di Oria e poi di quella di Foggia-Bovino-Troia, il 10 ottobre del 1987 divenne nostro arcivescovo: nel corso del suo episcopato nel 1989 la diocesi jonica ricevette la storica visita di due giorni di Giovanni Paolo II, il quale celebrò la santa messa al centro siderurgico, proprio come il suo predecessore, Paolo VI. Nel 1990 De Giorgi ricevette la nomina di assistente generale di Azione Cattolica e il 25 maggio 1996 fece il suo ingresso da arcivescovo a Palermo, dove rimase fino al 2006. Ricevette la berretta cardinalizia il 21 febbraio 1998, partecipando nel 2005 al conclave che elesse papa Benedetto XVI.
Il 24 aprile 2012, insieme ai cardinali Julián Herranz Casado e Jozef Tomko, fece parte della commissione, notoriamente chiamata “Vatileaks”, per indagare sulla fuoriuscita di documenti e lettere riservati dal Vaticano.
Tra l’altro il 25 maggio 2013 il card. De Giorgi presiedette, come delegato papale, la cerimonia di beatificazione di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 per il suo costante impegno evangelico e sociale del quale avviò il processo di beatificazione, “in odium fidei”, durante il suo episcopato palermitano.