Intervistiamo i candidati sindaco: Piero Bitetti guida il centrosinistra

Proseguiamo il giro di interviste tra i candidati sindaco alle prossime amministrazione amministrative, proseguendo in ordine alfabetico. Tocca oggi a Piero Bitetti, esponente del centrosinistra, già consigliere e presidente del Consiglio comunale fino a pochi mesi fa, quando fu “defenestrato” da Rinaldo Melucci. Già nel 2017 si candidò alla poltrona di primo cittadino, ma quella volta in alternativa al candidato ufficiale del Pd, che era proprio Melucci. A lui fanno riferimento otto liste: Pd, Per Bitetti sindaco, Demos, Con, Unire Taranto, Democrazia Cristiana, Partito Liberal Democratico, Socialismo XXI.
Cominciamo dall’emergenza dell’ex Ilva. I recenti drammatici episodi accaduti nello stabilimento siderurgico saranno uno dei primi gravi problemi che il prossimo sindaco dovrà affrontare.
L’emergenza dura ormai da circa un ventennio. Ma ora siamo arrivati al nodo di una questione che fino ad ora non è stata risolta e non certo per caso. Siamo davanti a una strettoia che ve superata nell’interesse della città, a partire dalla salute dei lavoratore che rischiano pesantemente. Perché il primo dei due incidenti di questi giorni, all’Afo 1 avrebbe potuto causare una strage tra i lavoratori che sono, quindi, esposti doppiamente rispetto a tutti gli cittadini. In secondo luogo deve essere ripristinato il rispetto dell’ambiente. Il problema non può essere più trascurato.
Ho stima del ministro Urso ma non approvo lo scontro istituzionale che non fa bene a nessuno, né al Paese né alla città di Taranto. Serve una condivisione di responsabilità. Dopo di che il governo deve farci sapere cosa intende fare con lo stabilimento, con la procedura di vendita, con l’Aia. E se non dovesse esserci la possibilità di individuare un acquirente c’è sempre la chance di nazionalizzare con quelli che sono gli asset produttivi. La nazionalizzazione, poi, non può essere pensata solo per fare nuova cassa integrazione, ma individuando gli investimenti a partire dai sistemi energetici che stanno per essere sviluppati nel nostro territorio per dare occupazione solida ai lavoratori e serenità alle loro famiglie.
Cosa salvare dell’ultima fase della giunta Melucci?
Io non sono abituato a pensare che tutto ciò che ha fatto la precedente amministrazione sia da buttare a mare. No. Bisogna partire dall’esistente, da una macchina amministrativa che però va registrata: vanno risistemare le direzioni; vanno scelte le figure tecniche da distribuire negli uffici. Dal momento che alle direzioni tecniche l’amministrazione ha un solo dirigente e questo non va bene. Dobbiamo potenziare gli uffici tecnici per dare la possibilità alle aziende che vogliono investire nel territorio di poterlo fare con la massima trasparenza, con puntualità e rispetto. Anche perché da un’amministrazione efficiente derivano le condizioni di attrattività di un territorio. Dobbiamo aprirci alle aziende che vogliono affacciarsi sul territorio e investire per creare sviluppo e occupazione.
Si è molto parlato, nei decenni scorsi, di reindustrializzazione ma se n’è vista sempre pochissima. Ora si riparla di rigassificatore, di nuova Aia, di nuovi progetti industriali…
Per quanto riguarda il rigassificatore, si tratta di una proposta avanzata dagli azeri di Baku Steel, ma attualmente non siamo in condizioni di sapere se quella trattativa andrà avanti, dopo quanto è accaduto nei giorni scorsi. Per quanto riguarda l’Aia, la prima bozza non mi ha affatto entusiasmato. Essendomi confrontato con tecnici ed esperti, riscontro che quell’Aia non guarda alla transizione che sarebbe indispensabile per il nostro territorio. Per quanto riguarda la reindustrialzizazione, infine, posso dire che ci sono certamente delle aree che rientrano oggi nella classificazione di aree industriali che possono essere liberate e messe a disposizione.
Un’ultima domanda. È ancora presto per fare calcoli, ma sarebbe disponibile a un apparentamento in fase di ballottaggio?
È infatti ancora presto per parlarne. Siamo impegnati in una campagna elettorale nella quale sono i cittadini a condividere con noi proposte e idee. E sono loro a fornirci le indicazioni.
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