La mostra ‘Spirito Sangue’ di Lorenzo Montinaro nella basilica cattedrale di San Cataldo

‘Contemporary Cluster’ presenta nella basilica cattedrale la mostra personale di Lorenzo Montinaro intitolata ‘Spirito Sangue’ a cura di Maria Abramenko, che sarà inaugurata venerdì 23 maggio alle ore 19. La mostra, realizzata con il patrocinio del comitato dei festeggiamenti San Cataldo, nel contesto del Giubileo ordinario, per volere dello stesso artista e del parroco della basilica mons. Emanuele Ferro. In un momento solenne di conversione, rinnovamento spirituale e speranza quale è il Giubileo, Lorenzo Montinaro guarda all’uomo come peccatore e tutte le opere, in modi diversi, vi fanno riferimento. Il titolo stesso è un dialogo con l’uomo con la terra, sottraendolo a ogni idealizzazione pacificandolo con la sua materia fragile. Il sangue, lo spirito, la memoria: questi sono i materiali visibili ed invisibili della mostra. Il materiale principale, però, è il tempo. Il tempo sembra portare il peso di vite che si dissolvono senza lasciare traccia. Qui, la scomparsa non attende il tempo: si insinua nei muri, si mescola al respiro, si deposita sulla superficie delle cose, finché anche i materiali più resistenti iniziano a svanire.
Montinaro incide la testimonianza dello spirito nel progressivo avanzare del tempo; non cancella semplicemente: rimuove selettivamente, lasciando emergere lettere dal vuoto, epitaffi fratturati che fluttuano tra il riconoscibile e l’oblio. In queste iscrizioni frammentarie, il linguaggio stesso diventa rovina: qualcosa di semisepolto, qualcosa che fatica a parlare. Per ‘Spirito Sangue’, Montinaro non si confronta solo con il peso della morte, ma anche con il peso del luogo. Alcune opere della mostra sono ‘site-specific’, create in dialogo diretto con il duomo di Taranto, una chiesa che, come la pratica dell’artista, si trova sulla soglia tra conservazione ed erosione. Dentro queste mura, la pietra è stata testimone per secoli, tanto della devozione quanto del decadimento. Le sue incisioni parlano di questo equilibrio fragile, dove il sacro è inseparabile dalla perdita e la storia è sempre sull’orlo della scomparsa.
Realizzata con il supporto di Isorropia Homegallery, Lo Magno Arte Contemporanea e Ottica Cemaf e il technical sponsor The Art Society, la mostra sarà visitabile fino al 30 settembre negli orari di apertura della basilica cattedrale Duomo. A corollario del progetto sarà pubblicato il catalogo della mostra da Magonza, in uscita a settembre.
Lorenzo Montinaro è nato a Taranto nel 1997. Vive e lavora tra Milano e Taranto. Si è laureato in Didattica e comunicazione dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Roma e si è laureato in Arti Visive allo Iuav di Venezia. Da gennaio a dicembre 2022 è stato artista in residenza presso gli studi Viafarini a Milano. Nel 2021 ha partecipato alla mostra “What the fuck is prosperity”, presso A plus a, a cura di Curatorial School, a Venezia. Nel 2022 alle mostre “Visioni (s)velate” a Viafarini a cura di Elena Bray, “E ci fa dispetto il tempo” presso Sottofondo Studio ad Arezzo a cura di Elena Castiglia, “Monumento” nel calendario delle settimane d’arte di Bolzano a cura di Nina Stricker, “Rea art fair” alla Fabbrica del vapore di Milano a cura di Rea, “Ma tu rimani” a Casavuota a Roma a cura di Sabino De Nichilo e Francesco Paolo Del Re. Nel 2023 alle mostre “L’erba sulla polvere” presso MA project di Perugia a cura di Davide Silvioli, “Non rimane che volare” presso Osservatorio Futura a Torino a cura di Osservatorio Futura e Giuseppe Amedeo Arnesano, “Edicola Radetzky” presso Edicola Radetzky a Milano a cura di Arnold Braho. Nel 2024 partecipa alla mostra bipersonale “Quasi Niente” presso Contemporary Cluster a Roma a cura di Lorenzo Madaro, “Dopo la fine” presso Galleria Ramo a Como, “Sacro è” presso la Fondazione Mario Merz a Torino a cura di Giulia Turconi, Address Unknown presso Fabbrica del Vapore di Milano a cura di Viafarini, “Fatmah” presso la galleria Contemporary Cluster a cura di Arnold Braho. Nel 2023 il Comune di Milano gli commissiona un monumento permanente dedicato al censimento degli ebrei del 1938, presso la Cittadella degli Archivi di Milano. Nel 2023 è stato inserito dalla rivista Exibart tra i 222 artisti emergenti su cui investire.
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